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lunedì 30 settembre 2013

Amicizia

Non so se è il termine esatto, forse la 'baby shower' si fa prima che il piccolo venga al mondo..
Ieri poco prima di cena le amiche e gli amici dell'asilo (che poi sono anche di scuola) di Ricky hanno organizzato un aperitivo con sorpresa: i festeggiamenti per Giammarco!
Ho ricevuto delle enormi scorte di pannolini, salviettine umidificate, oli per bimbi, soluzioni fisiologiche, etc.
I pannolini, sottoforma di composizione, raffigurano una moto, un treno, un boquet di fiori. Meravigliosi, dispiace disfarli (ma Giammarco non si risparmia nelle sue 'produzioni proprie'..).
Si è creato un bellissimo gruppo con il triennio all'asilo, la classe degli anatroccoli (con le 'mammatroccole' e i 'papàtroccoli') continua a rimanere unita anche ora che i bimbi sono al primo anno delle elementari e sono stati un po' divisi nelle varie sezioni.
Il gruppo delle mamme con la recita di carnevale per i piccoli e il gruppo dei papà con il presepe fatto da loro sono stati il motore di questa bella compagnia che si è arricchita nel tempo anche di altri amici dell'asilo e che ha creato dei legami che vanno al di la del 'vediamoci per i bimbi'.
Bello, sentirsi coinvolti e coinvolgere parte a volte un po' in sordina, ci si fa prendere dalla pigrizia: il lavoro, la casa, i bambini, non si ha già tempo per se stessi..
Invece poi ci si trova bene, si risolvono anche questioni pratiche grazie ad esperienze altrui, si superano ostacoli confrontandosi con gli altri, ci si aiuta l'uno con l'altro dando la propria disponibilità. E la cosa più bella è che tutto questo accade stando insieme e mentre ci si diverte.
Grazie ragazze e ragazzi: in voi (senza limitarmi a quelli che c'erano ieri sera) ho trovato degli amici stupendi. Mi avete sorpreso e commosso. Vi voglio bene!



venerdì 27 settembre 2013

Spazio allattamento

Mercoledì ho fatto una puntatina al consultorio di Lissone. Lo spazio allattamento è un luogo dove pesare i piccoli e farsi chiarire i dubbi e le curiosità dall'ostetrica, sempre disponibile. A Lissone c'è di mercoledì, dalle 8.30 alle 11.00. Armarsi di pazienza perchè ci sono parecchie mamme. Ma personalmente lo trovo un ottimo servizio.
Ci sono andata, non lo nascondo, per capirci qualcosa di questo bimbo che sembra 'funzionare' in modo totalmente diverso dal fratello maggiore. Riccardo mangiava avidamente e quando finiva era talmente stanco che sembrava ubriaco e puntualmente cadeva in un sonno profondissimo, per ore.
Giammarco fa degli spuntini, dei pisolini e di nuovo degli spuntini.
Morale: finisco una poppata che è ora di iniziare la successiva.
Sembra poco, ma posso assicurare che è davvero stressante, oltre che invalidante sotto molti aspetti.
Quando poi non posso far altro che staccarlo perchè Riccardo esce da scuola.. apriti cielo: timpani sfondati e scene apocalittiche per strada con me che dribblo con la carrozzina le auto e i bidoni della spazzatura, su e giù dai marciapiedi crepati e con il pianto del piccoletto che si impenna ad ogni dosso.
Una mezz'ora degna di Trainspotting.
Ma l'ostetrica del consultorio, pacifica e serafica, mi risponde in modo disarmante che ci sono bambini ingordi e dormiglioni ed altri lenti che si godono la poppata a piccole dosi e si assopiscono per poco tempo, ricominciando a distanza di poche decine di minuti.
Che fare? "nulla" mi risponde "si adatti ai suoi ritmi".
Questa risposta riassume in cinque parole cosa significa avere un bambino: adattarsi a una creatura completamente nuova, con regole e ritmi legati al suo solo istinto. Abnegazione? Certo, per i primi mesi abnegazione assoluta.
Nessuno te lo dice, al corso preparto, che prima ti rassegni e prima inizi a godertela davvero.
Poi arriva la consapevolezza -sempre troppo tardi- che ogni nervosismo, reazione sconsiderata, ripicca, ti ricasca in testa, doppia o anche tripla.
Va così. Ma quello che si ha in cambio.. quello non ha misura, non ha senso da quanto è bello.
Torniamo all'ostetrica: pochi i consigli sull'alimentazione delle mamme durante l'allattamento, l'unico vero rischio è la formazione del gas nello stomaco del piccolo: niente castagne e uva, preferire i formaggi stagionati (grana, emmenthal) ai formaggi freschi (ricotta, mozzarella) che fermentano, niente bibite o acqua gasata, niente legumi.
Per il resto, fidarsi di quello che accade in modo naturale, è l'unica legge, quella della Natura.
Rassicurante.
Belli e buoni i prodotti della linea dei piccoli de L'Erbolario. Come resistere a un prodotto che si chiama 'biancaschiuma'?

giovedì 26 settembre 2013

Smorfie

Dovrei approfittarne, quando Giammarco smette di poppare e si abbiocca. Dovrei lasciarlo nella posizione in cui si trova e lasciare che si addormenti profondamente.
Ma a volte proprio non e la faccio. Fa delle smorfie pazzesche, con la pancia piena, e ci perdo delle ore (e tempo prezioso per riposare!) rimanendo a guardarlo.
Chissà cosa pensa, chissà se a un sorriso corrisponde un pensiero allegro o sono semplici prove di trasmissione..

Il dentino e il 23

E' innegabile, non ci sono dubbi: il numero 23 è un numero speciale, per i miei figli.
I piccoli sono nati entrambi il giorno 23 del mese.
Riccardo perfettamente a termine. Giammarco sembra essersi 'impegnato' per azzeccare anche lui il giorno esatto. Doveva nascere il 31, le acque si sono rotte il 22 notte, lui ha atteso il 23 (e cosa incredibile: praticamente alla stessa ora di Riccardo) per entrare a far parte di questo mondo.
Il 23 settembre 2013 Giammarco ha compiuto un mese, a Riccardo è caduto il primo dentino.
Qualche curiosità sul numero 23 (da Wikipedia)..
L'alfabeto latino è composto da 23 lettere.
La 'w' è la 23esima lettera dell'alfabeto internazionale, ha 2 punte in basso e 3 in alto, e si trova sulla tastiera del computer tra i tasti 2 e 3.
Michael Jordan indossava la maglia numero 23.
Il film 'number 23' è uscito in Italia il 23 aprile 2007 e parla di vicende legate al numero 23.
Nella smorfia napoletana, il numero 23 è 'il numero dello scemo'.
Giorni fa Riccardo mi prende di nascosto il telefono e scatta delle foto alla televisione, durante la sigla di non so quale cartone animato..
No comment!

martedì 24 settembre 2013

Domenica agreste

Gran bella domenica. Alla fattoria nel Parco di Monza, dei fratelli Colosio.
Animali, asinelli per i bimbi, che li han portati in giro e spazzolati.
Grandi covoni di paglia sui quali saltare a piedi nudi.

Le storie del fattore Michele che hanno rapito l'attenzione dei bambini con le guance arrossate dal caldo e dal sole (splendida giornata, tra l'altro).
Per i grandi: cibi del contadino, vendita di miele, ortaggi freschi e formaggi fantastici.
Birra cruda, polenta, risotto e torta paesana.
I papà hanno fatto una pedalata a Villasanta, a bere una grappa, appena fuori dalla Porta San Giorgio.
Giammarco ha dormito sereno all'ombra della grande siepe, ha poppato e si è riaddormentato.
Ottima la compagnia delle mamme e dei papà dei compagni d'asilo di Ricky (classe anatroccoli 2010-2013: imbattibili!) più qualche new entry.

Grazie a mio marito Mauro Di Salvo Caravà per lo splendido scatto di Ricky in bianco e nero.

mercoledì 18 settembre 2013

Il sole di settembre

Silenzio. Questi giardinetti sono surreali con tutto questo silenzio. I vialetti vuoti, l'erbetta che brilla sotto il sole alto. Le panchine libere (oltre a me e Giammarco, un uomo che legge un libro) il rumore del battito d'ali degli uccelli.
Certo che la maggior parte di queste cose ci sfuggono quasi sempre..
Questo sole di settembre, ancora caldo, vibrante. Non da fastidio nemmeno al piccolo che è sveglio e inspiegabimente silenzioso, guarda la luce che filtra dalle foglie dell'albero che ci sovrasta: chissà cosa pensa.
È tutto nuovo, tutto da guardare con gli occhietti spalancati e la bocca aperta, le manine che si agitano (io dico sempre che scaccia le mosche!) e i versetti divertenti.
Che bello guardare la vita che nasce e che fa le sue prime scoperte. Peccato che poi non si ricordino più, anche se finiscono nell'archivio sul quale si costruisce il futuro.
È suonato il telefono dell'uomo che legge e lui ha risposto. Ha l'accento toscano.

martedì 17 settembre 2013

Giammarco? Non esiste!

Ieri la prima visita ufficiale della new entry.
New entry celebrata 'persino' dalla stampa locale. Non so se mi spiego.
Appena entro nello studio, la pediatra e la sua assistente mi chiedono il numero di libretto sanitario e io rispondo che, dopo l'assegnazione del codice fiscale, ho ricevuto dalla Asl un tesserino, che consegno alla pediatra.
La sua reazione: 'questo non è valido, non ha nessun codice, se non va a farselo assegnare, per il nostro sistema sanitario questo bambino non esiste'.
Cominciamo bene.
Procediamo dunque con la visita del figlio di nessuno: polmoni, gengive, torace: tutto ok.
Circonferenza cranica cresciuta regolarmente, 4 cm in più di lunghezza rispetto alla nascita, peso aumentato di 1 kg. Sorprendente, per essere un bambino ignoto.
Forse non tutti sanno che..
..i neonati vanno messi, quando svegli, a pancia in giù. Questo li stimola ad alzare il capo, iniziando a far funzionare i muscoli del collo. Inoltre evita che la testa si appiattisca nella parte posteriore. Se nel tentativo di sollevarlo riescono solo ad alzare il sedere, basta tenerlo premuto con le mani contro il piano d'appoggio, avendo la premura di divaricare le gambine. Tipo una rana insomma. Provato. Funziona.
..i neonati sono in uno stato di agitazione quando vengono lasciati con braccia e gambe libere. Per questo motivo continuano ad agitarli, come fossero insetti a gambe all'aria: disperdono energia nelle estremità e questo li innervosisce parecchio. Per calmarli, è sufficiente raccogliere braccia e gambe nelle nostre mani, come per riportarli alla posizione fetale che hanno dentro la pancia.
..è necessario prestare attenzione alla posizione della testa quando dormono: se poggiano sempre su un lato la testa si appiattisce e quello che è più rischioso è che a volte i bimbi poggiano con la mandibola, che può crescere deformandosi e creando problemi al movimento mandibolare.
Non si finisce mai di imparare, insomma.


venerdì 13 settembre 2013

Il week end che vorrei

Vorrei che questo fosse un week end all'insegna della lentezza.
Gli ultimi due giorni sono stati più o meno così: poppata, scuola, poppata, scuola, pranzo, poppata, mestieri, poppata, riunione con il Direttore della scuola, cena, poppata.
Senza dimenticare le corse a fare la spesa e ad acquistare il necessaire per la scuola (cui elenco fa impallidire la lista nozze di William e Kate).
Le notti un disastro che eviterei di far riaffiorare dagli abissi in cui ne ho sepolto il ricordo..
Sogno due giorni con un sole discreto, una camminata nel parco, nessuna corsa ad acquistare nessun quaderno o nessun regalo.
Discrezione. Calma. Silenzio (nella misura consentita dalla presenza di un ometto che oggi compie tre settimane. A proposito: auguri Giammarco!).

Come previsto: tutto bene

Ieri è stato il primo giorno di scuola di Riccardo.
C'è stata una breve presentazione del Direttore in palestra, poi i bimbi sono stati chiamati in ordine alfabetico per essere poi suddivisi nelle tre sezioni delle prime classi.
Non mi ha fatto nessun effetto particolare, ad essere sincera.
Non sono insensibile ma caratterialmente non sono portata ad entrare in ansia (o comunque a dare enfasi) ai momenti di cambiamento.
Vivo ogni gradino in modo molto soft, un po' per ridimensionare le cose e riuscire a tenerle sotto controllo, un po' perchè forse in fondo in fondo dico 'se va, bene, se non va, pazienza'.
Mi ricordo il giorno degli orali della maturità. Se non sbaglio era il 14 luglio, correva l'anno 1994. Stavo con Mauro già da un anno e mezzo.
La mattina, sotto il sole cocente nel grande cortile dell'Istituto Statale d'Arte di Monza, vengo a sapere che il mio cognome è stato sorteggiato per la seconda metà del pomeriggio.
La mia prima reazione è stata, rivolgendomi a Mauro: andiamo a prendere un gelato in centro? Fa un caldo qui..
Ricordo le compagne di classe (eravamo l'unica classe completamente femminile) e gli altri che mi avevano sentita. Ricordo quando l'ho detto a casa dei genitori di Mauro che, visto l'anticipo con cui ero arrivata a scuola, avevamo il tempo di fare un giro e prendere un gelato.
Per la cronaca, sono uscita con  52/60 che per una che ha preso materie a settembre per quattro anni di seguito, direi non è niente male.
Sarà stata anche una commissione esageratamente magnanima.. ma il succo è che ho fatto bene a non preoccuparmi! Io poi  non so gestire lo stato dell'essere 'in sbattimento'. Non sono come certe persone che rendono al massimo quando sono sotto stress.
Detesto lo stress. Sono calma e lenta, come il mio metabolismo.
Questa estate mi sono sentita chiedere parecchie volte 'ma non sei preoccupata per le scuole? Ricky è pronto?' ..ma pronto in che senso?
Non sa ne leggere ne scrivere, se è questo che intendono.
Ma alla scuola materna le maestre sono state chiare: si impara a leggere e a scrivere alle elementari.
Quindi, qual'è il problema?
Il piccolo (sarà che nessuno di noi ha dato chissà che peso a questo inizio) ha vissuto questi due primi giorni in completo relax, meglio così, visto che ha appena vissuto una svolta (questa si) davvero grande: la nascita di un fratellino dopo che per quasi sei anni è stato l'unico cucciolo di casa.

martedì 10 settembre 2013

Con permesso, io mollo

Sono passati 17 giorni dalla nascita di Giammarco.
È un momento magico che rimane tale anche ammettendo che non è facile. Non lo è fisicamente (da sotto le spalle a sopra le ginocchia mi butterei nella spazzatura) perché il post non è una passeggiata. Ne tantomeno psicologicamente perché al di la del calo di ormoni, tutto ciò che di femminile e sessualmente attraente c'e (c'era?) in me adesso non è al massimo dello splendore (ed è chiaramente un eufemismo) e/o è momentaneamente destinato ad altri usi che scoraggerebbero un playboy in astinenza.
Quindi: inutile stare a dannarmi pensando a quale dieta iniziare, che non comprometta la bontà e la qualità del latte, perché magari perdo due chili ma il piccoletto si riempie di latte acquoso con il risultato che ogni ora e mezza mi si attacca..
Inutile anche tentare di infilarmi quel paio di pantaloni che 'prima' mi stavano abbondanti: adesso mi fermano la circolazione. Prima e dopo non sono due concetti astratti.
Inutile cercare di fare tutto: la passeggiata al parco (fa bene a tutti noi e si sa mai che mi alza il metabolismo e dimagrisco senza dieta?), il giro in centro, la pedicure perché non posso mettermi i sandali conciata così, la festa all'oratorio del maggiore e la cena perfetta. Non me ne viene una giusta.
Tempo, devo darmi tempo.
Non guardarmi le cosce (consistenza, diametro e tonicità) non fare la supermamma e soprattutto non dare a nessuno l'idea che 'va tutto bene, tutto sotto controllo' perché poi ci cado, mi conosco più che bene.
Questo secondo figlio è il figlio della consapevolezza, della maturità, del 'chissenefrega'.
Oh bene.
L'ho detto?
L'ho proprio detto: chissenefrega.
Se non ho le curve a posto (le ho, ma sono un po' spostate), se non arrivo in tutto, se la cena non è li fumante-e-ogni-sera-diversa alle 19.45 sulla tavola ben apparecchiata. Se non ho niente sotto controllo (orrore: a volte penso a dove ho messo un paio di occhiali e non riesco a ricordarmelo) e se arrivo mediamente mezz'ora dopo nella tabella di marcia che mi ero imposta.
Chissenefrega.
Non ho scelta, ho un capo, anzi ne ho due. Entrambi irragionevoli e testardi, entrambi completamente dipendenti da me ed entrambi con l'aspettativa e la pretesa che io molli l'altro per correre da loro.
Quindi marito no, non mi dire due volte 'vai tu in ufficio' perché se trovo il coraggio di mollare queste creature che amo più della mia vita invece che mollare -temporaneamente- tutto il resto..finisce che in ufficio ci rimango anche a dormire!

venerdì 6 settembre 2013

Sapore di settembre

Due cose che mi piacciono.
Anzi: che piaccioni ai miei occhi, oltre che al palato!
La crema di biscotti Speculoos alla cannella di Lotus. Buonissima ma non spalmata sul pane.
Un cucchiaio nelle mele cotte, ingredienti: crema Speculoos e mele tagliate a tocchetti. Un giro nel microonde et voilà!
Merenda buonissima e sanissima.
Lo yogurt alla liquirizia della Latteria Sociale Chiuro.
Nel vasetto di vetro ha un aspetto golosissimo e genuino. Poi si sa, lo yogurt fa bene a tutto.
Settembre è il vero inizio dell'anno. A me viene voglia di iniziare cose nuove. Quest'anno poi con l'arrivo del piccolo, ho iniziato davvero la mia nuova vita. Si, perchè sono uscita da casa mia che ero mamma di un bimbo e.. sono rientrata che la 'vecchia' me non esisteva più, è stata definitivamente sostituita dalla 'nuova' me, che ha due bimbi.
Direi che come cambiamento non mi sono proprio risparmiata, no?

Fratelli

La tregua è durata due settimane. Ieri Ricky ha dato i primi inequivocabili segni di 'tu mi dai poca attenzione, guardi solo Giammarco' e io sono puntualmente entrata in crisi.
Non sono una buona madre. Primo pensiero.
Poi ne ho parlato con mio marito e ho scoperto che ci sono troppo dentro per dare giudizi.
Devo essere meno dura con me stessa.
Il mio mondo al momento è fatto di Ricky e di Giamma, di Giamma e di Ricky. Quando non lo è, sono al supermercato.
Inevitabile ingigantire.
Ma i 'fratelli del 23' stanno bene tra loro. Riccardo adora tenerlo in braccio e coccolarlo, farlo addormentare tra le sue braccia. Lo sbaciucchia di continuo!
Stamattina ne ho approfittato e il risultato si commenta da solo..




Comunque calma e gesso. Pensiamo alle cose belle accadute con questo traguardo di due settimane: il piccolo ha perso il moncone ombelicale (mamma che notizia da prima pagina!) e.. ha dormito per otto ore di seguito stanotte. Io e suo padre siamo rimasti svegli a dirci 'adesso si sveglierà, vedrai' così siamo stanchissimi lostesso.
E' proprio vero che nessuno nasce capace di fare il genitore..

lunedì 2 settembre 2013

Grazie a Valentina Giustozzi..

..per avermi girato il Premio dell'Amicizia.
Valentina (http://labellezzachevorrei.blogspot.it/2013/08/premio-dellamicizia-blogger.html) ha letto il mio post scritto la notte prima delle dimissioni dall'ospedale dove ho partorito il mio secondo bimbo, e mi ha fatto questa sorpresa.
Come vuole il regolamento, devo raccontare sette cose di me (anche se molte le ho riassunte nel mio profilo e credo di essere un libro aperto!):
1-soffro di vertigini e non ho equilibrio, non salgo nemmeno sulle sedie (figuriamoci sugli sci, sui pattini a rotelle..)
2-prima di diventare mamma di Riccardo, non mi piacevano i bambini!
3-ho pedinato mio marito e per attaccare bottone, sul pullman, gli ho raccontato una balla gigantesca. Non ci ha creduto ma l'ho scoperto dopo: è stato al gioco!
4-sono sempre stata un po' gelosa dell'amore di mia mamma per mio fratello maggiore, sono convinta che aver avuto un figlio maschio dello stesso segno di mio fratello sia il modo che ha la vita per farmi tentare di comprendere la mia mamma
5-credo nei segnali che la vita ci manda, li cerco sempre in ogni cosa e funziona sempre
6-amo la mia casa, i miei paraggi ma sono attaccata alla mia famiglia: se mio marito dovesse trasferirsi altrove farei le valigie e lo seguirei senza batter ciglio con i nostri figli. Dove ci siamo tutti e quattro, è casa nostra
7-mi fido molto del mio giudizio istintivo, la prima cosa che penso di solito è quella giusta. Ho bisogno dell'approvazione di mio marito perchè è la persona che stimo di più in assoluto

Sempre da regolamento, ecco il link dei blog con meno di 200 follower cui giro il premio:
sinforosa castoro
lifestyle notes
principesse colorate
that's good news

Grazie ancora Valentina!


domenica 1 settembre 2013

In una notte di Luna Piena..(cronaca della nascita del mio secondogenito)

Il 21 agosto c'era la Luna Piena.
Diverse persone, tra parenti ed amici, mi dicevano che avrei partorito prima della scadenza prevista -31 agosto- a causa del cambio di Luna che, con i suoi cicli di ventotto giorni regola le maree, sarebbe stata determinante anche per le nascite nel periodo.
Mi sono messa a cercare in rete il perché di questa credenza. Pura curiositá. Infatti pare che negli ospedali si verifichino pienoni nei pronto soccorso ostetrici, proprio nelle notti di cambio di Luna, o nelle due successive.
La Luna, che con le sue fasi regola le maree, avrebbe dunque influenza sui liquidi. Alle tre del mattino, dieci giorni prima della scadenza prevista, mi si è rotto il sacco superiore e mi sono ritrovata in una piccola pozza d'acqua limpida.
Un'ora dopo ero al pronto soccorso ostetrico dell'ospedale San Gerardo di Monza. Portata in sala monitoraggio, mi si é rotto anche l'altro sacco: un fiume in piena. Mi hanno messo una flebo con antibiotico (l'ambiente non era più sterile e andava coperto dal rischio di infezioni). Dopo un paio d'ore, in assenza di contrazioni, mi hanno ricoverata in reparto ostetricia, con le degenze. Antibiotico ogni otto ore, monitoraggio, pressione e temperatura, ossigenazione del sangue. Tutto costantemente sotto controllo. Fino alla una della notte dopo, nemmeno l'ombra di una contrazione. Poi sono partite, ma lontane, niente dilatazione.
La mattina del 23 inizio a sentire un dolore molto più forte, vengo visitata e mandata in sala parto. Sono le 11.00. Ci siamo.
Arrivo e chiedo subito la partoanalgesia, la dolcissima ostetrica mi informa che ci vogliono una serie di circostanze: averne parlato con la ginecologa, partecipato all'incontro di gruppo, fatto il colloquio con l'anestesista, firmato il consenso informato, ricevuto il certificato e soprattutto che gli esami per la coagulazione del sangue diano l'idoneità. Io le ho tutte, sono preparatissima.
Mi viene mandato un simpatico anestesista che con molta calma mi spiega cosa farà con la sua collega e i due assistenti nei prossimi 30/40 minuti. Mi fanno sedere sul lettino e l'unico 'dolore' che sento è quello dell'anestesia locale, necessaria all'inserimento del caterere per l'analgesia.
Non devo muovermi e nonostante arrivi più di una contrazione il mio cervello domina il corpo mantenendomi immobile.
Quando hanno finito, ho un tubicino che mi spunta da dietro la spalla destra, con una valvolina che lo chiude. La schiena è coperta da un grande cerotto che mi permette di sdraiarmi a pancia in su, di lato, di alzarmi e camminare.
Mi fanno una prima piccola dose di analgesico perché io senta l'arrivo delle contrazioni e perché non venga inibita la partenza del travaglio. Che parte regolarmente.
Dopo un'ora in cui riesco a dormire un po' li avverto che inizio a sentire più dolore, torna l'anestesista e inietta nel tubicino sulla spalla una dose maggiore di analgesico. In mezz'ora sono completamente anestetizzata, da sotto il seno ai piedi (ma posso muovermi benissimo) la carne è insensibile come quando si va dal dentista e il labbro 'dorme'.
Unica sensazione, frequentissima, un leggero prurito. Sono a sette centimetri e sul monitor i picchi delle contrazioni sembrano irreali: sto pucciando biscotti in una tazza di the caldo che mi ha gentilmente fatto portare l'ostetrica. Mio marito è seduto sulla poltrona di fianco a me e guarda incredulo le contrazioni sul monitor. Mi viene sonno, mi giro su un fianco e l'ostetrica mi da un cuscino per tenere separate le ginocchia (lo usavo anche io a casa la notte) cado in un sonno profondo, sono rilassatissima.
Mi sveglio che sono le 14.30, mi visitano "sei a dieci centimetri, andiamo di la nella sala grande, riesci a muoverti?" certo che riesco!
Arriviamo nella sala, una poltrona che sembra un'astronave, una vasca da bagno blu, un lettino con sopra una lampada che riscalda.
Tra poco ci poseranno il mio piccolo, penso.
Un'altra ostetrica, più anziana, entra in sala.
Mi chiedono dove sento battere la testa del piccolo, di spingere quando la sento battere.
Sento la sensazione di contatto, ma niente dolore.
Il contatto è una contrazione, mi spiegano.
Alle 15.56 nasce Giammarco, spinto fuori dalla sua mamma con tutta la forza possibile. L'assenza di dolore mi ha permesso di vedere tutto, il momento in cui è sgusciato fuori e ha subito urlato, il taglio del cordone. Tutto.
Il dopo è come tutti i parti: calo di adrenalina, capogiri, nausea. Mi sentivo davvero male, ma nelle ore successive diminuisce e sparisce. La sera mi tolgono i cerotti e il catetere dalla schiena, non sento che un pizzichino leggerissimo.
La stanza dove mi sistemano è luminosa e spaziosa. Siamo in tre ma è molto intima. Tutto il personale è li per le neomamme, dolcezza, gentilezza. Non te ne andresti più.
Nel lactarium c'è per tutte le mamme una tintura di calendola freddissima che da un sollievo meraviglioso, sopratutto a chi, come me, ha dei punti di sutura post-episiotomia.
La nursery é a disposizione, se vuoi dormire, fare una doccia, prendere un caffè fuori dal reparto, tengono il bimbo al caldo.
I letti, poi..dieci e lode.
Telecomandabili, ti alzano da soli, hanno moltissime combinazioni: una meraviglia.
Splendida esperienza al San Gerardo di Monza!