expr:class='"loading" + data:blog.mobileClass'>

domenica 27 luglio 2014

Belle al sole (anche a casa)

Alzi la mano chi, una volta rientrati dalle ferie, guardandosi la pelle abbronzata non si è chiesto: ma perché adesso è spenta, come inaridita, quando solo due giorni fa ero al mare e splendeva di luce propria?
E allora via a fare le varie ipotesi: l'aria condizionata dell'aereo/treno/traghetto? L'inquinamento della città? L'umore?
Tutto e niente in realtà.
Al sole siamo sempre più attenti e ci guardiamo, curiamo di più. Dopo la doccia ci incremiamo subito, beviamo, ci teniamo più sotto controllo.
Proprio perché ci vediamo in splendida forma, siamo convinti che non serva troppa protezione, non dopo i primi giorni e quando abbiamo fatto 'il fondo'. Errore: la pelle si scotta sempre.
L'abbronzatura non è una protezione, anzi. Quindi ok bere per mantenere da dentro l'idratazione, se poi ci si ricordano i grassi utilissimi di qualche mandorla o noce al giorno..ancora meglio.
Ma la protezione solare è fondamentale. Io ho la pelle chiara e difficilmente scendo sotto il SPF30. Fresca e al profumo di frutta esotica Avon Sun, protegge sia dai raggi che rimangono in superficie che da quelli che raggiungono la profondità, importante soprattutto per collo, viso e décolleté. Oltre che protetti devono essere riparati da occhiali e cappelli, nelle ore in cui il sole è più caldo (ma se si riuscissero ad evitare le ore tra le 11,30 e le 15,30 sarebbe meglio).
E la sera? Dopo la doccia fresca, mai dimenticarsi il dopo sole.
Un segreto che per il burro dopo sole di Avon After Sun va benissimo: tenete il barattolo in frigorifero e il massaggio sarà una vera goduria. Da provare in due!

Buon compleanno, mamma!

Un'altra domenica che mi riporta indietro nel tempo. È l'ora del tramonto. A piedi nudi sulle piastrelle fresche della cucina, che è a nord e dal balcone entra aria altrettanto fresca.
Odore di sapone di marsiglia, le mani nell'acqua fredda, a sciacquare e risciacquare piccoli capi delicati. "Lavali a mano questi" mi dicono la mamma e la nonna. Due body di Giamma,  una sottoveste bianca con le rouges che sembro una meringa quando la indosso..
Mi ricordo le mani della mamma che stendevano il bucato, e l'odore buono di sapone che si portava dietro. Le sue carezze fresche sulla mia faccia sudaticcia di bambina.
Oggi la mamma compie 66 anni. Senza pensarci, ho fatto il bucato a mano, come lei una volta, con la tapparella bassa in cucina e l'odore di marsiglia.
Ricordi meravigliosi che fanno parte di me e che mi scopro sempre più fiera nel custodirli, replicarli, farli miei.
Essere mamma a mia volta e poter condividere con lei -il bello e il brutto, s'intende- è una cosa di cui sono grata ma che mi lascia la sensazione di non comprendere comunque, fino in fondo, quanto valga.
Auguri mamma!

mercoledì 23 luglio 2014

Sandali

Cuoio naturale.
Il mio preferito per qualsiasi calzatura estiva. Sta bene con tutto, è bello sia nuovo che 'conciato' dal tempo.
In giro se ne trovano diversi modelli (controllare che sia cuoio vero) tra infradito, alla schiava, con fibbie, coperti di strass o borchie, piatti, altissimi, poche vie di mezzo (come al solito).
Bello questo modello un po' monacale, semplice, a fasce, sta bene con i jeans slavati a sigaretta, un po' lunghi. Il tacco è abbastanza alto da non far toccare a terra l'orlo, inoltre per la schiena è decisamente meglio che camminare su una suola. Si acquista on line su Comunello. Ci sono anche i saldi, affrettatevi!
Amore a prima vista, me li sono fatti regalare per il compleanno. Cuoio e vernice bianca, con la zeppa e un po' di plateau. Slancio, con comodo. Di Le Gazzelle, sul sito le info per trovare il rivenditore più vicino.
A proposito di jeans e fisico permettendo..
Strepitosi i sandali con le parigine e gli hot pants slavati. Indispensabili: polpacci filiformi, caviglie strette e forme quasi annientate.
Con i jeans bianchi skinny e la camicia da uomo morbida. Che classe. E sta bene quasi a tutte. Basta lasciare fuori la camicia e il gioco è fatto!
Con l'abitino bianco a ruota e il giubbino di jeans, per un effetto bad-girl in vacanza. Ginocchia a punta da fare invidia.


lunedì 21 luglio 2014

Relax? Non in montagna!

Un sentiero nel verde, silenzio, aria limpida, pace..
..un tranquillo week end di paura.
Quello appena trascorso.
Si, iniziato dal viaggio di andata, il cui tempo è raddoppiato: rovesciamento in autostrada di un natante dal proprio carrello. Mega coda.
Tamponamento sotto il traforo. Altra mega coda.
Il tutto con Giammarco che urlava come un pazzo e un sole che fondeva asfalto, macchina e condizionatore.
Arriviamo e la prima notte, tranne un'incursione di Ricky nel lettone alle 5 del mattino, fila liscia. Ero stravolta.
Poi per chissà quale coincidenza astrale i due cuginetti da angeli che sono (come da report della nonna) si trasformano in due mezzi demoni. Mio figlio in particolare.
"Perchè ci sei tu, è normalissimo" mi ripetono due milioni di volte all'ora. Perchè sono dei rompipalle, penso io due milioni di volte all'ora. Cosa c'è di normale nell'andare in acido convulsiovo perchè è arrivata la mamma? Cosa sono, una tossina? Un allucinogeno sintetico?
Boh.
Sabato passiamo il mio compleanno (tanti auguri a me e grazie a mia mamma e a mia suocera che non sbagliano mai: scarpe, intimo e una crema antirughe ad alte prestazioni. Bingo) tra pescare i pesci con il retino nella pozza (però che ortensie meravigliose li intorno..)
col pane rammollito e Giammarco che per poco non si stampa sulla guancia la sigla della fogna municipale di Artogne, cadendo di faccia sul tombino di ghisa.
Arriva la seconda notte, una tragedia. Ricky si presenta prestino, saranno state le 4. Con la pretesa di spiegarmi che la copertina non lo faceva dormire (?). Il mio dolore alla scapola si è ripresentato puntuale, devo aver sbagliato qualcosa nell'interpretazione del consiglio medico 'qualche giorno di riposo assoluto'.
Stamattina ho preso i cerotti medicati e sotto una scrosciante, stupenda pioggia, sono andata in ufficio.
Di lunedì mattina. Che pace!


martedì 15 luglio 2014

Pollo al curry, olive e anacardi

Buonissimo. Velocissimo.
Pollo a tocchetti, infarinato e passato in padella con poco burro e olive nere piccanti a pezzi (via i nocciolini).
Prima si fa abbrustolire e poi si innaffia di panna da cucina, un filo di curry prima che si asciughi.
A pollo ben cotto si spegne la fiamma e si aggiungono gli anacardi rotti grossolanamente con le mani.
Si copre tutto per il tempo necessario a preparare un'insalata fresca, si impiatta con una spolverata di semi di sesamo.
Buon appetito!

Let's picnic!

Domenica picnic in compagnia internazionale al parco di Monza.
In occasione di una rimpatriata del migliore amico olandese di mio figlio Ricky, ci siamo trovati tutti (olandesi, tedeschi, inglesi, americani..) a stendere plaid e coperte sul prato di Cascina del Sole.
Gli stranieri hanno dubitato della presenza di noi italiani, che di solito guardiamo le previsioni prima di fare qualsiasi cosa: ma la fortuna si sa, aiuta gli audaci. Nonostante dessero pioggia, le prime gocce sono scese soltanto dopo che siamo rientrati a casa, intorno all'ora di cena.
Inoltre stare seduti nel prato ha permesso al poppante di gattonare felice e sicuro, evitando alla sottoscritta di continuare a spostarlo da prese elettriche, sedie che si ribaltano facilmente, oggetti pericolosi in genere.
Veniamo al cibo: panini, focaccia di Recco, potato salad e un'altra ottima insalata particolare con zenzero e senape.
Un'amica tedesca, con due figlie sosia di Cameron Diaz, ha offerto una crostata di frolla con cuore fondente di cioccolato ancora calda: da svenire.
Senza fare ricerche in rete, le ricette delle insalate mi sono state così spiegate, quindi, la versione della potato salad che ho gustato al picnic si prepara così:
patate rosse bollite non spellate
pancetta appena saltata
uova sode
cipolla bianca (quanta ne piace)
maionese
panna acida
olio, sale, pepe
Invece, l'emulsione di zenzero e senape serve per condire un'insalata dal gusto molto aromatico che si prepara con:
cetrioli pelati e tagliati a tocchetti
fagioli rossi
mais
prezzemolo tritato grossolanamente
olio, sale, pepe
Un'altra prelibatezza è il saucisse roll:
pasta sfoglia stesa e salata
mele tagliate a fettine sottili
salsiccia
tutto arrotolato e nel forno ben caldo per almeno 20 minuti.
Cedetemi, un sapore celestiale!

venerdì 11 luglio 2014

Venerdì: tofu!

Il tofu è un'ottima alternativa alla carne e ai derivati del latte, nasce dal caglio di soia.
Visto così, sembra un mattoncino di das da modellare.
Vero. Ve lo ricordate il das? Bellissimo, quante cose facevo e poi dipingevo con le tempere ad acqua!
Va beh è un'altra storia, torniamo al tofu.
Sbricciolatelo con le mani in modo grossolano, mischiatelo a un po' di ingredienti saporiti a vostro piacere, tipo: prezzemolo, olive verdi denocciolate e ripiene ai peperoni, pan grattato, aglio, sale e pepe, un pizzico di curry in polvere.
Amalgamate tutto l'impasto e formate delle polpettine, da ricoprire nuovamente con il pan grattato e friggere in abbondante olio di semi. Servite le polpettine calde, abbondantemente cosparse di semi di sesamo, che a parte essere buonissimi e digeribili, forniscono all'organismo: ferro, fosforo, magnesio e soprattutto calcio.
Ricordatevi che più olio c'è e meno ne viene assorbito dal cibo: è una regola. Se l'olio è poco, si scalda troppo, arriva alla temperatura in cui impregna il cibo e tutto risulta molto più unto.


martedì 8 luglio 2014

E piove

Milano allagata fa impressione. L'ho vista solo in foto. Foto del telegiornale,  dei social, degli amici rimasti bloccati con l'acqua a bagnare oltre la targa, la gente a brancolare nell'acqua a metà polpaccio.
Di quelle scene che neanche Venezia.. eppure a me la pioggia piace. La temperatura di quando piove anche perché se piove in inverno si alza un pochino e se piove d'estate si abbassa di qualche grado.
La luce è perfetta, non è buio e non è sparata, non ti acceca mentre guidi.
L'odore della pioggia poi.. appena inizia, sale dall'asfalto e rende tutto più ovattato.
Piove anche se è luglio e ci si aspetta un caldo torrido, umido, di quelli che se hai un appuntamento dopo pranzo ti manca l'aria solo a pensare di uscire.
Io non riesco ad odiarla, questa pioggia!

venerdì 4 luglio 2014

Il mio "Re Giorgio"

Quando ero piccola guardavo Drive In solo per sentire Faletti parlare della cognata che aveva 'due roberti' e gli regalava sempre 'un bel giumbotto' perchè non rivelasse al fratello che gli metteva le corna.
Tutti gli ingredienti del tradimento all'italiana, accento romagnolo compreso.
Oggi Giorgio se n'è andato, silenziosamente, ha vissuto i suoi ultimi -spero non troppo dolorosi- giorni in una discrezione che molti di noi avranno scambiato per la stesura di un grande, nuovo giallo.
Non ne ho letto nemmeno uno, ma ho letto (perchè l'ha scritto mio marito, non ho verificato) che sul suo sito scriveva qualcosa come "sostituisco la paura di non farcela con la speranza di farcela ancora".
Ottimismo nella consapevolezza della tragicità della vita.
Lui che se vestiva di nero sembrava un prete cattivo, se metteva un gilet in lana un professore universitario, con una t-shirt un comico alle prime armi.
Ciao Giorgio.
E per la cronaca, ce l'hai fatta. Ancora!

giovedì 3 luglio 2014

L'origine dei proverbi

C'è una cosa che mi incuriosisce e che regolarmente salta fuori nelle diverse occasioni, ed è l'origine di certi modi di dire, il fatto da cui scaturisce un proverbio.
Al di la del significato (che più o meno, se li usiamo, conosciamo tutti) mi chiedo cosa sia successo all'inizio: chi ne abbia scritto, se l'origine è popolare o biblica, se scaturisce da un'opera di letteratura o ancora a un fatto di cronaca di chissà quanti anni fa.
Il tutto è nato un paio di gironi fa, quando a tavola mio marito raccontava un passo di Angeli perduti del Mississippi, storie e leggende del blues (di Fabrizio Poggi, Meridiano Zero) in merito al patto col Diavolo.
Ci chiedevamo da dove arrivasse questo modo di dire e facendo un po' di ricerca (quando sono implicate figure religiose o mitologiche è molto difficile districarsi tra i risultati di ricerca!) abbiamo scoperto che la cessione dell'anima al Diavolo in cambio di favori/provilegi/conoscenze deriva dalla famosa opera di Goethe, il Faust. Quindi lo scrittore trova una storia per rappresentare la disponibilità dell'uomo a scendere a compromessi pur di ottenere ciò che gli interessa.
Leggenda nella leggenda: il talento indiscusso del blues Robert Jhonson, fece ai suoi tempi richiesta direttamente a Satana perchè gli desse la capacità che lo fece entrare nell'olimpo della musica di tutti i tempi.
Come ogni leggenda che si rispetti, esistono un luogo e dei simboli fortemente carichi di valore mistico: la richiesta venne fatta ad un incrocio, il crossroad che sentiamo nominare spesso nei testi anglosassoni e che guarda caso rappresenta una croce.

mercoledì 2 luglio 2014

E se viene voglia di alghe?

Wakame. Fanno bene all'organismo, alla pelle, alla linea (sono fonti naturalmente ricche di iodio). Che cosa voglio di più?
Mangiarle.
Si comprano disidratate nei negozi bio, in erboristeria. Oppure al ristorante giapponese, che si va sul sicuro.
Come si cucinano? Semplice.. servono:
  • 10 grammi d’alga Wakame (secca)
  • aceto di riso
  • 1 cucchiaio di semi di sesamo
  • 2 pomodorini

Si taglia a striscioline l'alga secca, e la si mette in ammollo in acqua fredda per 10 minuti. Intanto che le alghe rinvengono, si tostano i semi di sesamo in una padella calda, senza nessun condimento. Spegnere il fuoco appena ne si intravede la doratura.
Si lavano e si tagliano i pomodorini a pezzetti poi si scola e si asciuga grossolanamente l'alga ormai ammorbidita. La si impiatta coi pomodorini a decorazione e la si condisce con una soluzione di aceto di riso e semi di sesamo.
L'aceto non è come per noi un condimento agro, quindi se non piace si può usare l'olio d'oliva, a seconda dei gusti.

martedì 1 luglio 2014

Che noia che barba, che barba che noia

Coca Cola ha sempre fatto delle pubblicità stupende.
Di quelle che un po' ti fanno pizzicare il naso quando arriva il messaggio 'clou'.
Sotto Natale, con la mamma, con il nonno e via dicendo.
Ma questa volta, con la conduzione della Marcuzzi (no, non una discendente giovane, sempre lei, la solita del vasetto di yogurt e dei figli con chiunque-purchè-sia-famoso con cui
si lascia subito dopo ma-siamo-rimasti-amici) al Coca Cola Summer Festival ha proprio toppato.
E la co-conduzione? Altra novità carica di simpatia: Rudy Zerbi.
Che una volta aveva anche i capelli, succedono cose incredibili. Comunque rimane più simpatico suo padre.
Come? La foto dela Marcuzzi è impietosa? Ops, è vero..