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martedì 27 gennaio 2015

Oh! .. Robert!

Vorrei dare cinque minuti di fama a un attore che merita. Non voglio dare troppi dettagli su che cosa meriti in particolare ma..
Robert Bukley, classe 1981, sorriso storto e faccia da schiaffi (per quanto riguarda il fisico sto ancora cercando dei difetti ma appena li trovo li segnalo!).
Fa questo filmetto (tra gli altri, ma io sono inciampata in questo) che si intitola L'amore quando meno te lo aspetti, solita storia della madre tradita con quella più giovane cui viene regalato un viaggio consolatorio ai tropici per i suoi 40 anni, che alla fine parte da sola perchè l'amica non può più accompagnarla.
Facciamo che la quarantenne sono io.
Intanto al limite mi regalano un massaggio linfodrenante comprato in offerta su Groupon.
Facciamo che anche il viaggio è in offerta.
Parto e come minimo si abbatte un uragano sulla località dove vado in vacanza (ecco perchè era in offerta).
E' sicuramente pieno di coppiette in viaggio di nozze o di miei coetanei con ventenne al seguito.
Alla protagonista invece capita, manco a dirlo, una notte di sesso con un ventisettenne maestro di surf. Certo.
Poi lei tra mille ripensamenti e sensi di colpa e sensi della morale e pregiudizi si accorge che ops! Mi sono innamorata e lui?
Ricambia ovviamente.
Perchè in giro è pieno di ventisettenni aitanti che vanno a fare i maestri di surf nelle località di villeggiatura ai tropici per.. trovare l'anima gemella che si avvicina per età più alla madre che alla sorella.
Ma perchè continuano a fare questi film?
Per incoraggiarci?
Per continuare ad illuderci così che compriamo pacchetti vacanza e rianimiamo l'industria del turismo?
Almeno ci mettessero 'fantascienza' nel genere, prima della trama.
Così una decide: vampiri o surfisti con la passione del vintage?

sabato 24 gennaio 2015

Ho imparato che

All'improvviso capitano cose che non ci si aspetta, nel giro di dieci giorni ci si trova a dover valutare cambiamenti radicali, per inseguire passioni, rimettersi in gioco, confrontarsi.
Questi cambiamenti provocano degli scossoni che non coinvolgono solo il diretto interessato (se poi questo è una madre di due figli piccoli..).
Spesso si commettono due errori fatali: affrontare tutto da soli e credere di potersi organizzare per il cambiamento nel giro di un paio d'ore.
La vita è una cosa meravigliosa che semplicemente 'succede'.
L'ho imparato in questi giorni.
La prima cosa giusta da fare è vuotare il sacco davanti alla propria famiglia (si, allargata a nonni e fratelli) tirando fuori sia le incertezze che l'entusiasmo per qualcosa di nuovo che piace. Dal confronto si possono fare valutazioni con punti di vista diversi, non importa che siano giusti o di parte, le valutazioni servono a questo: avere un'opinione oggettiva.
Poi bisogna darsi tempo.Stare sulla difensiva è inutile perchè il cambiamento coglie inaspettati sempre e comunque, non serve gonfiare il petto e digrignare i denti.
Prendere un paio di giorni, digerire le novità, far depositare sul fondo tutto quello che nel frullatore degli accadimenti si è mischiato e ha reso le acque torbide, insidiose.
E poi quando si vive sulla difensiva si prendono i consigli per giudizi, i suggerimenti per affronti.
Lo dice una che aspira a diventare ex-permalosa.
E' incredibile quanto accogliere con tranquillità il consiglio delle persone che stimi e che ti vogliono bene serva per ritrovare la calma: viene voglia di essere migliore per poter essere d'aiuto a loro, un giorno.
Il proprio partner, i familiari e gli amici più stretti.. sono la cura per tutto,
Spesso la gente dice con disprezzo che le famiglie delle pubblicità non esistono.
Non esistono famiglie che con il sole alto fanno colazione rimanendo due ore a tavola con davanti sei cesti stracolmi di ogni tipo di biscotto e croissant!
Ma le persone che si amano e si aiutano esistono eccome.
Ho capito che negarlo è solo un modo per dire a se stessi che se le cose non vanno è solo una questione di sfortuna, colpa degli altri.

giovedì 22 gennaio 2015

L'importante è che (io) faccia ridere

Benedette le persone che ti fanno sbocciare il sorriso sulle labbra. Quelle che poi ti fanno scoprire anche i denti.. che possano campare cent'anni!
Oggi condivido un post del blog su Facebook e un'amica mi chiede "ma mi sei diventata una blogger?". :-D
Ti adoro Stefania.
Si perché io detesto le ruffianerie, i "10000 volte grazie" finto-grati il cui scopo è unicamente mettere al corrente amici e conoscenti che si hanno tot followers e che se ancora non lo sono farebbero meglio a diventarlo.
Detesto il taggare chiunque in ambienti che non li interessano, ne li possono interessare.
Io mi rimuovo quando vengo taggata in una roba che poi mi riempie di notifiche che non mi interessa leggere.
Il web lo uso prevalentemente per quello che è: un modo per sapere, chiedere, informarsi. Certo che sopra a tutto c'è la condivisione. Ma non della qualunque.  E lo dico consapevole di aver fatto più di uno scivolone.. ma il commento della mia amica è così vero e disarmante che non ho resistito!

Scegliere un libro

Confesso: sono un'assidua frequentatrice della biblioteca del paese (che però fa parte di un network di biblioteche quindi è fornitissima). Finisco un libro lo restituisco e ne porto a casa un altro. A ciclo continuo.
Leggo ovunque, sul divano, a letto, in bagno.
Se esco e prevedo un tempo di attesa infilo il volume in borsa: ma, caso strano, fuori non riesco mai a leggere più di dieci righe, mi distraggo facilmente, mi faccio contaminare dal mondo fuori, mi spiace non prestare la dovuta atenzione così rinuncio e rimetto il libro in borsa.
Però lo porto spesso.
Scelgo i libri a istinto: prevalentemente per la copertina, sul tavolo delle novità in biblioteca.
Oppure dietro consiglio di sconosciuti: tengo le riviste che mi piacciono (in realtà per diversi motivi: i bambini hanno sempre migliaia di immagini da cercare e ritagliare per scuola) perchè ci sono rubriche 'di servizio' con vari consigli e la rubrica dei libri per me è in assoluto la più interessante (anzi, alla pari con 'casa e fiori' in cui mi perdo letteralmente nelle atmosfere.
Questa volta ho chiesto aiuto ai numeri di aprile e agosto 2013 di Myself. Dato che ho appena terminato Il padre infedele di Antonio Scurati, (dico che mi è piaciuto, prendendo le distanze dalla visione che non posso condividere di un padre quarantenne dei nostri giorni: lontano da sua moglie, innamorato ciecamente della figlia piccola, malinconico e un po troppo disilluso).
Aprile mi ha consigliato un libro che avevo già notato e segnato mentalmente come 'da leggere': Ho sposato il mondo, di Elsa Maxwell, classe 1883, la più grande giornalista mondana degli anni '50, amica bruttina ma di carattere per Marylin, Maria, Rita e molte altre. Classico testo che porta consigli e che 'da cosa nasce cosa'. Già lo so.
Agosto invece mi anticipa il caldo (e i bollori!) della bella stagione con un libretto di poco più di un centinaio di pagine: Una settimana di Vacanza, della scrittrice francese Christine Angot. Nata nel 1959, scrive nelle sue opere e a più riprese la propria storia -reale o presunta- dell'incesto con il padre.
Nel libro racconta di una sordida storia tra un uomo maturo e una giovane ragazza. La recensione -che urla RECUPERATELI- promette 'tensione erotica e attenzione alle stelle'. E' anche firmata, qindi al limite reclamo!

lunedì 19 gennaio 2015

Il blue monday non esiste

Oggi i repressi-depressi, incazzati di tutto il mondo rivendicano la loro acida cattiveria con la scusa che è il blue monday, quindi si può.
Io (tanto per cambiare e sempre nei confronti dei pessimisti) mi oppongo e contro il blue monday propongo di pensare alle cose belle del week end o della settimana appena passata.
Solo alcune:
1- la SPA di coppia all'Acquaworld, venerdì sera. Stratosferica. Due figli parcheggiati dai nonni e via in costume e accappatoio (perchè fa più 'relax') in un mondo di piogge emozionali, bagni di vapore, saune a ripetizione intervallate da bagni in acqua gelida, idromassaggio e, davvero d'effetto.. bagno nella piscina calda in esterna con strato di vapore sul pelo dell'acqua che ti avvolge e temporale sulla testa.
Il tutto goduto lasciandosi trasportare dalle correnti circolari e stancamente attaccati tipo naufraghi ai galleggianti di polistirolo. La pioggia ha scoraggiato i più freddolosi e godersela praticamente in solitaria è stato garndioso, soprattutto pensando all'ultimo giro di sauna che.. vuoi non fartelo prima di uscire?
Dopo tre ore spettacolari ci mangeremmo le panche degli spogliatoi.
2- decidiamo per una bistecca o un messicano vicino casa e.. lampo di genio, a mio marito viene in mente un locale che frequentavamo anni fa, molto più vicino di casa (credetemi: fame atavica!) che raggiungiamo sotto la pioggia incessante.
Eccoci subito davanti al Mirasol: fajitas buonissima con carne tenera tenera, birra rossa, atmosfera relax e spesa minima.
Consiglio caldamente.
E questo era solo di venerdì sera..
Il sabato (festa amici del nano grande: decibel illegali, caos allo stato puro, apocalisse) si è chiuso con un risottino alla salsiccia cucinato in quattro e quattr'otto dal maritino (belle idee ultimamente, va incoraggiato!) che vale proprio la pena di essere nominato (e replicato quanto prima).
Detto questo: ricordatevi che il blue monday non esiste, è la solita trovata pubblicitaria sostenuta da un alone scientifico secondo il quale il picco di negatività si concentrerebbe, in termini statistici, nel lunedì tra la seconda e la terza settimana di gennaio.
Questo semplicemente perchè l'energia creatasi nelle vacanze e la carica dei buoni propositi (che sono tanti, e pochi concretizzabili) subirebbero un calo -in realtà si stabilizzano- in questo periodo.
Ma sappiamo tutti che l'energia non si crea e non si distrugge: basta trasformarla da negativa in positiva.
Una soluzione? Meno buoni propositi, meno parole, meno lamentele.
Più fatti: una pizzetta, una cosa carina da ricordare, magari da rimettere in programma per il prossimo week end, da suggerire alle amiche, che a loro volta condividono le loro piccole soddisfazioni.
E sarebbe un mondo migliore. Garantito.

domenica 18 gennaio 2015

Non a caso

Forse gennaio per me è davvero il mese delle emozioni.
Questi giorni di sole inaspettato, i primi giorni del mese passati sempre al mare (l'inizio migliore che io possa desiderare!) e poi c'è qualcosa nell'aria..
A fine mese (il primo dei tre freddissimi "giorni della merla") Mauro ed io festeggiamo il primo bacio scambiato 22 (!) Anni fa seduti sul marciapiede, mentre aspettavo il pullman per raggiungere la mia migliore amica, Elena, con la quale iniziò il "pedinamento" dietro al ragazzo che poi avrei avuto accanto sempre, col quale avrei avuto due figli, che avrei sposato.
Casualmente Elena mi manda un messaggio stamattina e decidiamo di vederci oggi pomeriggio. Ci siamo perse per tanto tempo e ci vediamo molto molto meno, ma evidentemente l'affinità esiste.
Vi capita mai di sentirvi in vena di canzoncine sdolcinate, commedie da innamorati (esclusivamente a lieto fine, grazie) anche se il mondo va a rotoli?
Presente la sensazione che da la primavera? Quando si esce senza giacca, col timore della sensazione del freddo addosso, lo aspetti, lo aspetti e invece.. ti abbraccia un tepore che ogni volta è davvero come fosse la prima?
Mi sento così.
Sento un fermento perché le cose belle non succedono mai per caso.
Ho voglia di urlarlo al mondo perché la bellezza e la gioia vanno celebrate, diffuse, condivise.
All'improvviso ricordo una frase di auguri su una calamita attaccata al frigorifero. Regalatami dalla mia mamma.
Leggo e mai come ora queste parole mi paiono tanto chiare..

giovedì 15 gennaio 2015

Caffè con un'amica

Mi piace preparare qualcosa di speciale quando invito un'amica per un caffè a casa.
Mi piace che si crei la giusta atmosfera di confidenza e così preparo un angolo dedicato, sgombro da tutto il resto: un paio di tovagliette americane, qualche coccola golosa da gustare mentre chiacchieriamo.
Pezzi di cioccolato fondente rotti grossolanamente, prezioso con frutta secca e canditi. Poi un dolcetto di sfoglia veloce fatto da me: nutella, pera a pezzetti,  una spolverata di cannella. Sopra passo il latte e spargo un po di zucchero di canna.
Poi li arrotolo come croissant o tipo treccia doppia e li inforno a 180° fino alla doratura.
Et voilà, basta aspettare cge salga il caffè (perchè la moka non la batte nessuno).

lunedì 12 gennaio 2015

Mai dimenticarsi che siamo tutti figli di

Possiamo prendere decisioni diverse nella vita: sposarci, rimanere soli, collezionare amori e amanti, avere figli o innamorarci di qualcuno che non può avere figli o non poterne avere noi stessi.
Qualsiasi decisione prendiamo nella nostra vita, qualsiasi sia il numero di volte in cui decidiamo di cambiare rotta (e visto che c'è una vita soltanto: se una cosa non ci sta bene cambiamola perchè poi non c'è tempo!) la certezza è che siamo figli di qualcuno. Tutti.
Ricky ha subìto un cambiamento radicale nell'ultimo anno, è arrivato un fratello e sta ancora facendo i conti con questo.
Mi hanno detto che il fratello maggiore (me lo hanno detto i fratelli maggiori, perchè anche io sono una secondogenita e l'ho solo vissuto dal mio punto di vista) deve lottare per ogni cosa, e anche se è una testa calda sente il peso dell'essere quello che ci deve arrivare prima, che deve dare il buon esempio.
Ecco. Io questo a Ricky vorrei evitarlo.
Vorrei che crescesse sapendo che sono consapevole che lui non è 'roba mia' e che non perdo tempo a cercare di dargli la mia visione delle cose perchè tanto nessuno di noi è il figlio che i propri genitori credono di avere.
E chi ha tentato di esserlo ne ha pagato le conseguenze, non c'è una cosa peggiore di cercare di essere diversi da quello che si è in realtà. E si è sempre diversi da come ci vorrebero una madre e un padre.
Tutto viene malissimo, la vita stessa si vive come una gabbia soffocante, la frustrazione annienta il carattere, l'entusiasmo.
Dobbiamo seguire quello che sentiamo essere giusto per noi. L'unica cosa cui dobbiamo sempre fare attenzione è che questo sia meno invasivo e offensivo possibile per le persone che amiamo. Per questo è fondamentale scegliere davvero le persone che vogliamo avere vicino, perchè se un giorno si dovrà fare una piccola rinuncia, in fondo al cuore penseremo 'ok, non fa parte del mio essere, ma per questa persona posso fare un'eccezione'.
E un'eccezione deve rimanere.
Ho sempre scherzato sul fatto di non essere votata al sacrificio. Certo, vi chiederete: e chi lo è?
Tanti. Tantissimi. Tutti quelli che sono insoddisfatti, che difendono la propria posizione di vittima anche se la soluzione è li a un passo. Tutti quelli che dicono di avere mille sogni e non muovono un dito per realizzarne uno. Tutti quelli che quando gli chiedi come stanno ti rispondono 'benino' anche se continuano ad affermare che chi non si accontenta gode di più.
Tutti quelli che danno da sempre la colpa agli altri, al destino.
Quelli che 'io mi sono già messo in discussione, la colpa non è mia'.
Ci vuole coraggio per dire 'sto bene' perchè ti guardano tutti storto, come se fosse un peccato, un sacrilegio, un comportamento poco ortodosso, poco dignitoso.
Ognuno di noi ha la possibilità di crearsi la sua fonte (o le sue fonti) personale per essere felice. Ognuno di noi deve difenderla ad ogni costo perchè ci sono momenti nella vita in cui non basta essere mamma o papà, avere un gran lavoro, una casa stupenda, una forma perfetta.
Quando sento certi discorsi su come crescere i nostri figli, su come mantenere sotto controllo il proprio coniuge.. mi viene da ridere. Grazie a Dio esiste quella regola geniale chiamata 'libero arbìtrio', attenzione però: siamo liberi di scegliere, ma non siamo liberi dalle conseguenze delle nostre scelte. 
Detto questo, che mondo sarebbe se tutti potessero controllare tutti?
E poi con che discriminante? Anzianità? Sesso? Posizione sociale? 
Io guadagno più di te quindi posso conoscere ogni tuo lato e tenere nascosto qualcosa di me a te, ma non a chi gerarchicamente mi sta sopra?
Ci pensate?
Allora come si affrontano le liti, le ribellioni (sacrosante) dei figli?
Intanto ricordandosi che ci siamo ribellati anche noi e che è l'unico modo per tagliare il cordone ombellicale. Non si scappa.
Poi abbracciandioli e non sentendoci in colpa per gli errori passati o futuri.
Forse anche facendo sentire loro che ci siamo sempre ma che non tenteremo di forzare i loro segreti (perchè tanto non riusciremo mai a farlo).
Per gli abbracci sono a buon punto, per quanto riguarda gli errori.. chi vivrà vedrà.
Altra regola geniale, non credete?

sabato 10 gennaio 2015

Sabato mattina

Non so come funziona in casa vostra, ma nella mia: quattro persone, quattro colazioni diverse.
Il più piccolo ha di diritto il biberon con latte e biscotto in polvere.
Segue Riccardo, che ogni tanto chiede pane e Nutella, ogni tanto biscotti secchi con tavoletta di cioccolata.. io compenso e gli metto nel piatto anche un po' di frutta (si, mi piace complicarmi la vita).
Il marito è basic: latte e caffè con biscotti.
Io invece prendo acqua calda e succo di limone ogni mattina appena sveglia (per una 'doccia' interiore) e dopo mezz'ora due/tre fette biscottate integrali con marmellata all'albicocca, un caffè macchiato.
Quest'anno ho anche iniziato con un nuovo taglio di capelli che mi ha cambiato faccia (in realtà una scalatura semplicissima senza colore) senza stravolgere troppo. Non sono in grado di farmi acconciature, piege e via dicendo, quindi non garantisco sul risultato casalingo. Al momento ho ricevuto una serie di consensi che non avrei immaginato..ma i complimenti non sono mai troppi e le novità fanno sempre bene all'umore.
Inzio con grinta!

martedì 6 gennaio 2015

Da domani..

Dieta? Sport? Crema idratante e massaggio antirughe tutte le sere?
Ci vogliamo credere?
Mah.
Da domani.. si torna alla normalità. Oggi è concesso l'ultimo caffè con la panna, il panettone o i cioccolatini rimasti soli sul centrotavola dorato.
Da domani via anche tutti gli addobbi natalizi.
Da domani basta con tutte le ore di condivisione, le riunioni di famiglia non-stop.
A proposito di famiglia: quest'anno non ho programmato nulla e le vacanze in Costa Azzurra si sono rivelate strepitose. Dieci giorni di sole assoluto, il 'peso' dei bimbi condiviso con i suoceri che.. più che aiutarci ci hanno fatto riposare. Dieci notti dormendo senza il pensiero di alzarsi se piange, alzarsi se ha fame, alzarsi.. sempre e solo alzarsi.
Siamo tornati ieri e la differenza si sente già: è sveglio, latte, pannolino, giochiamo, no, quello no che fa rumore e di sotto magari vogliono dormire ancora un po'.
Ok, da domani sarò più tollerante, ma fino a stasera vorrei una controfigura..anche per togliere gli addobbi!

giovedì 1 gennaio 2015

E che il 2015 abbia inizio!

Stiamo per andare a prendere un thé a Cannes, a pochissimi metri dalla nostra auto c'è il mare, il tramonto sulla baia, persino la luna..
Questo è anche l'anno dei miei 40! Ho grandi progetti.. "si può fare" sarà il mantra del mio 2015.
E il vostro? Quale sarà?
Auguri a tutti!