Oggi è l'ultimo giorno di settembre.
Oggi ascolto Wake me up when september ends dei Green Day.
Non so dare un colore alla giornata, un'espressione ai miei pensieri.
Non so. Mi sembra un giorno in cui stare a guardare. Ed essere semplicemente me stessa.
perchè ogni giorno che passa ed ogni cosa che accade mi convince sempre più: l'amore è l'unica via!
venerdì 30 settembre 2011
mercoledì 28 settembre 2011
Quasi una sottoveste
L'avevo visto in un negozietto questa estate.
Mi hanno colpito le finiture in pizzo nero a contrasto, il tessuto trasparente, tipico dei négligée, un po' civettuolo, da donna di altri tempi.
Quella che si mette la sottoveste le calze con la balza.
L'ho trovato in stra-saldo (non posso non dirlo: 15 euro!) e l'ho preso.
E' li nell'armadio, mi piace sapere che c'è.
Ci sono cose che ti danno una certa sensazione solo indossandole o sapendo di averle.
Oggi ho una camicia in seta marrone, con fusciacca in vita e reverse blu avio. Molto scollata.
Sono nel mio ufficio, e i clienti che sento al telefono non mi può vedere. Eppure io mi sento più sexy, più suadente, più ammaliante, vestita così.
Questo è molto civettuolo.
Mi hanno colpito le finiture in pizzo nero a contrasto, il tessuto trasparente, tipico dei négligée, un po' civettuolo, da donna di altri tempi.
Quella che si mette la sottoveste le calze con la balza.
L'ho trovato in stra-saldo (non posso non dirlo: 15 euro!) e l'ho preso.
E' li nell'armadio, mi piace sapere che c'è.
Ci sono cose che ti danno una certa sensazione solo indossandole o sapendo di averle.
Oggi ho una camicia in seta marrone, con fusciacca in vita e reverse blu avio. Molto scollata.
Sono nel mio ufficio, e i clienti che sento al telefono non mi può vedere. Eppure io mi sento più sexy, più suadente, più ammaliante, vestita così.
Questo è molto civettuolo.
Un classico
Eccole, finalmente le ho trovate.
Non troppo a punta, non troppo a spillo, non troppo alte né troppo basse.
Le decolleté nere in pelle.
Perfette con i jeans, con il tubino, con le pétite robe noir..
Non troppo a punta, non troppo a spillo, non troppo alte né troppo basse.
Le decolleté nere in pelle.
Perfette con i jeans, con il tubino, con le pétite robe noir..
martedì 27 settembre 2011
Atmosfere di casa
L'autunno segna l'inizio della vita in casa. Si fanno le ultime grigliate e le cene sul terrazzo, e si inzia a pensare a cosa fare in casa: leggere un bel libro comodi in poltrona, con una bella coperta che tiene lontani i primi freddi.
Sulla rete ho trovato queste fantastiche proposte Shabby & Country Style. Si possono trovare acessori, biancheria per la casa e per la persona, abbigliamento baby e mobili in perfetto stile romantico.
Semplicemnete adorabile!
Sulla rete ho trovato queste fantastiche proposte Shabby & Country Style. Si possono trovare acessori, biancheria per la casa e per la persona, abbigliamento baby e mobili in perfetto stile romantico.
Semplicemnete adorabile!
Piccoli regali dal bosco
Ieri dopo l'asilo, Ricky ed io siamo andati a Boscobello, un giardinetto dove ritrova i suoi compagni di classe e dove può sfrecciare in pista, sul suo monopattino. Boscobello è chiuso da un recinto, e a parte quando si riempie troppo di bambini (e diventa difficile tenere sotto controllo il proprio) è una buona soluzione per leggere un libro seduta su una panchina, fargli fare merenda all'aperto e fare quattro chiacchiere con le altre mamme dell'asilo.
Ieri abbiamo scoperto che Boscobello è anche un luogo pieno di cose da scoprire: bacche, castagne matte, margherite, altri piccoli fiori, legnetti con i quali costruire giochi.
Ricky ha cercato con cura oggetti diversi, portandomeli uno ad uno. Eccolo ripreso accanto ai 'regali' che mi ha portato dal bosco.
Ieri abbiamo scoperto che Boscobello è anche un luogo pieno di cose da scoprire: bacche, castagne matte, margherite, altri piccoli fiori, legnetti con i quali costruire giochi.
Ricky ha cercato con cura oggetti diversi, portandomeli uno ad uno. Eccolo ripreso accanto ai 'regali' che mi ha portato dal bosco.
venerdì 23 settembre 2011
Strani esseri. Esseri umani.
E' ufficiale: certe persone sono al mondo per complicare le cose. Dove non sembrano esserci apparenti ostacoli (e di fatto non ci sono) ecco che queste creature -che non devono avere niente di più interessante da fare- si fanno avanti.
Spinte da chissà quale stimolo, attirati da chissà quale luce, come zanzare intorno a una lampada nel buio inziano ad elaborare, costruire, inventare, annodare.
E quella cosa che si sarebbe sciolta e risolta con poco improvvisamente diviene un inutile groviglio.
Ma sapete qual'è la cosa strana? Che sono i seguaci che ingigantiscono le cose, quelli che ascoltano, che si mettono 'nei panni di', quelli che si fanno una idea, provano ad immedesimarsi cercando soluzioni..
Il dispensatore di complicazioni lancia un sassolino piccolissimo, perchè conta su chi farà da cassa armonica amplificando ogni cosa.
Il sassolino rimane di dimensioni modeste, ma fa un gran rumore. Un macigno.
Finché il gioco non si svela, scoprendo una questione già risolta all'inizio.
Il dispensatore di complicazioni si realizza in queste performance. Gode a sentire la gente che si arrovella il cervello per quel sassolino, campando sulle menti che si flettono ad ogni insignificante vibrazione.
Spinte da chissà quale stimolo, attirati da chissà quale luce, come zanzare intorno a una lampada nel buio inziano ad elaborare, costruire, inventare, annodare.
E quella cosa che si sarebbe sciolta e risolta con poco improvvisamente diviene un inutile groviglio.
Ma sapete qual'è la cosa strana? Che sono i seguaci che ingigantiscono le cose, quelli che ascoltano, che si mettono 'nei panni di', quelli che si fanno una idea, provano ad immedesimarsi cercando soluzioni..
Il dispensatore di complicazioni lancia un sassolino piccolissimo, perchè conta su chi farà da cassa armonica amplificando ogni cosa.
Il sassolino rimane di dimensioni modeste, ma fa un gran rumore. Un macigno.
Finché il gioco non si svela, scoprendo una questione già risolta all'inizio.
Il dispensatore di complicazioni si realizza in queste performance. Gode a sentire la gente che si arrovella il cervello per quel sassolino, campando sulle menti che si flettono ad ogni insignificante vibrazione.
martedì 20 settembre 2011
Graffiti: Monza come Brooklyn
Oggi ero in coda al semaforo di Via Donizzetti con Viale Cesare Battisti. Mi sono accorta del vecchio portone arrugginito coperto di graffiti che avevo di fianco.
Suggestivo.
Suggestivo.
mercoledì 7 settembre 2011
La quiete
Mi è mancata per molto tempo l'ispirazione per scrivere. Non è un luogo di ruffianerie questo, e non devo scrivere necessariamente cose che piacciano agli altri. Ma quello che ho provato e mi è passato per la testa negli ultimi dieci, venti giorni .. mi faceva sentire così a disagio che ho pensato 'non voglio sciverlo, non voglio lasciarne traccia'. E così ho fatto.
Mi sento in uno stato di quiete adesso, distaccata dalle molte cose che prima anche in modo vizioso mi tenevo vicine, gruppi a cui non volevo non appartenere, cose che mi davano si ansia, ma un'ansia senza la quale mi sembrava impossibile -o meglio: meno appagante- vivere.
Me ne sono liberata con una scrollata. Forse ogni tanto si devono attraversare dei periodi più bui degli altri, perchè da pochissima luce a poca luce c'è una differenza sottile. Troppo sottile per desiderare davvero di cambiare le cose.
Ora è tutto così chiaro: l'ansia e il senso di oppressione sono così banai nelle loro realtà e nelle parole stesse che le descrivono.
Ansia.
Oppressione.
Non ho motivo di sentirmi in ansia e non c'è nulla che mi stia vicino e che conti per me tanto da farmi sentire oppressa.
Quelle cose semplicemente erano frutto di errori miei non riconosciuti, non risolti, vivi grazie alla pigrizia e al vizio.
Come siamo strani noi esseri umani.
Sin da piccoli, sono solo i traumi (il distacco dalle dipendenze, il non avere più l'aiuto di un adulto per riuscire a fare certe cose) che ci fanno crescere. E inevitabilmente i traumi vanno affrontati, metabolizzati (da piccoli se c'è un cambiamento non si dorme, o si fa pipì a letto) e dopo di questo, come per magia: ecco l'uscita!
Ma soprattutto ecco la consapevolezza: l'uscita è sempre stata li.
Mi sento in uno stato di quiete adesso, distaccata dalle molte cose che prima anche in modo vizioso mi tenevo vicine, gruppi a cui non volevo non appartenere, cose che mi davano si ansia, ma un'ansia senza la quale mi sembrava impossibile -o meglio: meno appagante- vivere.
Me ne sono liberata con una scrollata. Forse ogni tanto si devono attraversare dei periodi più bui degli altri, perchè da pochissima luce a poca luce c'è una differenza sottile. Troppo sottile per desiderare davvero di cambiare le cose.
Ora è tutto così chiaro: l'ansia e il senso di oppressione sono così banai nelle loro realtà e nelle parole stesse che le descrivono.
Ansia.
Oppressione.
Non ho motivo di sentirmi in ansia e non c'è nulla che mi stia vicino e che conti per me tanto da farmi sentire oppressa.
Quelle cose semplicemente erano frutto di errori miei non riconosciuti, non risolti, vivi grazie alla pigrizia e al vizio.
Come siamo strani noi esseri umani.
Sin da piccoli, sono solo i traumi (il distacco dalle dipendenze, il non avere più l'aiuto di un adulto per riuscire a fare certe cose) che ci fanno crescere. E inevitabilmente i traumi vanno affrontati, metabolizzati (da piccoli se c'è un cambiamento non si dorme, o si fa pipì a letto) e dopo di questo, come per magia: ecco l'uscita!
Ma soprattutto ecco la consapevolezza: l'uscita è sempre stata li.
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