Ma proprio tutta. I bambini dormono e il marito è fuori. Sul mio letto ci sono una teiera colma di prezioso thé verde originale cinese in foglie grandi come spinaci, una doppia fusione di siero e finish di Estee Lauder Ultimate Diamond da applicare sul viso appena deterso, dopo un filo di crema energizzante della stessa linea. Uno smartphone gioiello color oro e.. io!
Trattare bene se stessi. Prima di tutto. Come dicevano in tv 'perchè io valgo' ..o no?
Certo che si, ripetere tutte le sere per ottenere risultati ottimali. Magari pensate che gli altri non se ne accorgano ma.. in fondo che importanza ha? Stare bene con se stessi, coccolarsi, non chiedersi se è giusto o se è troppo (tanto per cominciare quand'è troppo poco ci adeguiamo quindi.. è possibile anche nel caso opposto) è un allenamento mentale di apertura alla felicità.
E le donne felici sono irresistibili. Niente a che vedere con la bellezza fine a se stessa. Sono contagiose, non danno scampo, non esiste un antidoto. E poi chi lo vorrebbe?
perchè ogni giorno che passa ed ogni cosa che accade mi convince sempre più: l'amore è l'unica via!
martedì 25 ottobre 2016
Metti una sera. Tutta per me.
lunedì 15 agosto 2016
Abbiamo tutto
Per il ferragosto vintage.
Cucina verde mela, tovaglia coi limoni e posate multicolor.
Le piastrelle marroni sfumate sui bordi.
Le sedie di plastica e le bolle di sapone. Le tendine acriliche trasparenti con i fiori ricamati. Le serrande bianche. I bambini che colorano gli album con i pennarelli sdraiati per terra.
Il divano verde melange con il copridivano lilla a righe che è un pugno in un occhio.
Giammarco che si ciuccia le bolle di sapone.
E io sono già ubriaca. Auguri.
mercoledì 10 agosto 2016
Stelle cadenti
Allora, come ogni anno mi dimentico che la notte di San Lorenzo è a inizio vacanze e non alla fine. Forse perché il 10 Agosto quando avevo meno di venti primavere era già da un mese che stavo al mare? Può darsi.
Oggi sono stata folgorata dal ricordo mentre facevo addormentare il più piccolo.
Che desideri esprimerei stanotte nel caso rimanessi sveglia fino ad un'ora consona perché si possano veder le stelle?
Dato che per le cose importanti credo proprio (e con sincera gratitudine) di essere a posto così.. vado sul futile e superfluo.
Il mio sport preferito tra l'altro.
Io desidero qualcosa che soddisfi tutti i miei desideri. Si, tipo il genio della lampada: grosso, muscoloso e pelato. Con il sorriso rassicurante e le braccia conserte ad aspettare che io proferisca parola. Ovviamente la lampada è solo mia e i desideri li soddisfa solo a me e con quelli degli altri non funziona. Adesso non venitemi a dire che bisogna essere altruisti e generosi nei desideri futili e superflui perché vi meritate una stella direttamente in testa.
domenica 7 agosto 2016
Anice e datteri
Secondo me in una vita precedente ero un pesce. No dai, più esotica: una sirena.
A pochissime ore alla partenza, scopro di avere un arsenale di accessori color anice (oltre che avere un ghiacciolo azzurro nella confezione appena aperta..cosa rarissima!) comprati o ricevuti in tempi assolutamente non sospetti. L'anice sarà il colore di queste vacanze, quindi caccia aperta.
Colpa di Elena che ieri ha tassativamente stabilito che il semipermanente blu non me lo avrebbe mai fatto. Brava Elena. Oggi coccole a merenda: datteri freschi e freddi di frigo, che buoni! Fortuna che di cibo del colore dell'anice non ce n'è, a parte il ghiacciolo ma direi che ne posso abusare, non fa ingrassare. Eppoi ho già dato con i datteri..
Colpo grosso da Cartier
No dai, ditemi che è uno scherzo. Ma chi è l'art director dell'ultima campagna adv di Cartier? Pluto? Paperino?
Ah..ho capito: il figlio di Piero Angela.
Zoom sull'inconfondibile cofanetto rosso decorato a filo oro (nella vita di ogni donna è la seconda delle due certezze fondamentali preceduto solo dal saper riconoscere la propria madre) sormontato da due anelli tempestati di brillanti. Uno che giusto il Sultano del Brunei potrebbe acquistare e l'altro.. come a dire "dai, questo se vendi un rene ce la fai".
Poi se ti stropicci bene gli occhi (l'ho vista stamattina appena sveglia) vedi che c'è una Lei riflessa. E un Lui -preoccupatissimo- alle sue spalle.
Scena tipica: lei ha virato all'improvviso e si è avvicinata con non-chalance alla vetrina con la stessa spontaneità a cui si avvicina a una vetrina di un negozio cinese in liquidazione.
Lui è in maglia a girocollo, non in abito, quindi o è Mr Grey che è uscito in pigiama per andare da Cartier tanto lui è figo.. oppure è un poveraccio che era distratto e non ha evitato per tempo la pericolosa vetrina.
È la storia del mondo. Lei batte Lui perché Lui (che è più forte) non fa in tempo.
sabato 6 agosto 2016
Che la vacanza abbia inizio (con uno sfizio)
Pensavo che me lo merito proprio. Due ore di coccole a mani e piedi. Si si.
Nel pensarlo, ho anche pensato che potrei concedermi uno sfizio al giorno. Anche una cosa di poco conto ma.. uno sfizio al giorno per ogni giorno di ferie.
Oggi è il primo giorno di ferie: semipermanente agli artigli.
Domani chissà. Sia ben chiaro che uno sfizio è il minimo, si può anche due, tre.
D'altronde, se me lo merito..
sabato 23 luglio 2016
Non dovremmo, ma lo facciamo
In questi ultimi giorni sembra che la vita si stia organizzando per ricordarci che a furia di sputare per aria finisce che ci casca in testa.
Non sono la pacifista integralista che deve (o vuole) trovare per forza una causa ad ogni reazione. Anche se ci hanno sempre insegnato, ci insegnano, che è così che gira il mondo.
Continuo a pensare che la vendetta estrema attuata in nome di qualcuno -anche se molto "in alto"- sia da catalogare tra i disagi mentali.
È quando senti che a fare la strage è un poco più che adolescente incazzato con gli amici che lo ghettizzano (e gli 'amici' sono figli di genitori così 'per bene' da non accorgersi che trasmettono odio, razzismo ed egoismo ai loro angioletti) che all'improvviso pensi 'Occazzo ma allora può succedere anche a me?!'.
Poi c'è l'informazione.
Oh l'informazione..!!
L'attentatore (eddaje con sto attentato..) non ha precedenti, viene da una famiglia per bene, con un altro figlio normale.
Per bene. Normale.. certo se vieni da una famiglia normale dovresti avere almeno l'educazione di non reagire a chi ti esclude, offende, insulta. I figli dei delinquenti sparano. Quelli della gente per bene male che vada si suicidano, così ci lasciano vivere in pace nella convinzione che in casa nostra non possa accadere una cosa simile.
È una forma di comprensibile autodifesa rifugiarsi in un paese dove le persone si conoscono per nome e si può far finta che fino a che non c'è un aeroporto nel raggio di cinque chilometri la vita trascorrerà serena.
Però Monaco non è una metropoli. E un diciottenne può incazzarsi a Tokyo come a Besana Brianza.
Io, noi, il mondo intero.. commettiamo sempre lo stesso errore, sbagliamo la domanda.
Invece di guardare il cielo e chiederci 'perchè tanto odio?' dovremmo guardarci negli occhi e chiederci 'cosa ho fatto per tirarti fuori tanto odio?'.
Certo che non è sempre colpa nostra. A volte subiamo la rabbia di qualcuno che non è riuscito a reagire prima, che magari è cresciuto con la rabbia di qualcun altro.
Però noi vediamo, guardiamo. La gente guarda, parla. Parla sempre troppo ma non si disturba mai a dire 'non si fa così' a chi approfitta della momentanea incapacità di difendersi.
Perché? Perché non sono affari suoi, perché basta chiudere il cancello e il mondo è fuori, l'orto è al sicuro, anche stasera si mangia.
sabato 4 giugno 2016
Toccatemi tutto
Ma non i miei tacchi.
Lo so che non fa bene portare i tacchi alti. No rifaccio: non fa bene alla circolazione. Al mio umore fa benissimo!
Mi piacciono di tutti i tipi ma ovviamente il tacco sottile e il plateau minimo sono quelli che preferisco.
Le zeppe sfacciate davanti e dietro mi ricordano le scarpe ortopediche e anche un po quella scena di 'Una pallottola spuntata 2-1/2' in cui lei si sfila le décolleté dietro il tavolo della cucina e si scopre che è alta come la sedia..
Di recente ho letto una cosa che mi ha fatto ridere, più o meno diceva "è inutile che ti metti il tacco 12 se poi cammini come un T-Rex". Vero, in giro si vede anche quello: la parte superiore del corpo protesa un avanti e, orrore-orrore, le gambe piegate!
Va detto che se si ha fretta, si devono recuperare i bambini a scuola e ci sono i ciottoli in cortile, si deve correre sul treno.. forse è meglio non indossare i tacchi (anche se si guida tanto, sono scomodi e si rovinano, inoltre bucano i tappetini! Io tengo un paio di ballerine sotto il sedile).
Ieri sono stata in una meravigliosa SPA dove ho prenotato un massaggio, mi chiedono rilassante o deco? Io 'deco' (pensavo all'Art Deco? Mah..!). Mi viene chiesto se faccio sport (certo) e se ho una buona soglia del dolore (inizio a preoccuparmi).
Pancia in su.
Inizia benissimo con panni caldi e stiramenti del collo con l'aiuto di un asciugamani in soffice spugna. Un profumo buonissimo di cannella e l'olio caldo al rosmarino che sgocciola sulla pelle.
Si passa all'estremità opposta: piedi e caviglie, lateralmente i polpacci e poi a tradimento con l'avambraccio tipo schiacciasassi risalendo sul quadricipite. Non posso spiegare il dolore.
Dopo un po mi giro, piante e dita dei piedi (che goduria) e caviglie, poi le mani della massaggiatrice diventano lame nei polpacci.
Stesso dolore per il gluteo (i quadranti alti) alchè chiedo "ma è la ciccia che fa così male o il muscolo?".
Mi viene spiegato che è il muscolo che fa male (allora c'è!) e che i miei sono particolarmente contratti. Soprattutto polpacci e glutei. Le dico dei tacchi. Cinque giorni a settimana, dieci ore al giorno.
Non aiutano, lo immaginavo.
Passiamo ai consigli pratici: bere tantissimo. Stretching dieci minuti ogni sera (sul "si ritagli dieci minuti per fare stretching" volevo ridere ma l'atmosfera ayurvedica mi ha bloccato) automassaggio tutte le volte che posso e bagni di sale una volta alla settimana (vasca e un kg di sale grosso).
Detto questo, vado a comprare un paio di sandali alti!
lunedì 25 gennaio 2016
Quello che pensiamo non succederà mai. A noi.
Avete mai pensato che ogni volta che sentiamo un fatto spiacevole ci poniamo (per la maggior parte dei casi e per una reazione umana, immagino di autodifesa) nella posizione di quelli che 'io non lo faccio, a me non capita'?
Da li, credo nasca, la sensazione di essere legittimati al giudizio. Perché ci si sente super partes, imparziali, estranei.
Gli errori più grandi si fanno a freddo. A caldo si fanno quelli umani, umanamente comprensibili e umanamente risolvibili.
Dovremmo accettare che non siamo speciali non siamo diversi. Ci sono, ci sono stati, e ci saranno altri innumerevoli 'noi' che faranno i nostri stessi errori.
E innumerevoli 'altri' che subiranno i nostri torti. E che la ruota gira e andrà avanti a girare, non siamo esonerati da niente, l'unico modo di ripararci è.. fare qualcosa di diverso.
Chiedere scusa, pensare prima al dolore inflitto, invertire l'ordine delle priorità. Perché l'errore è umano non si può pretendere di vivere senza. L'errore serve a cogliere la differenza tra giusto e sbagliato grazie alla reazione di chi lo subisce.
È solo difficile spostarsi da questo passaggio: io sbaglio, tu subisci e reagisci, io colgo il tuo risentimento e.. mi arrabbio.
L'essere umano è illogico.
Se tu sei risentito non dovrei fermarmi, guardarti e fare qualcosa tipo.. capire se ho fatto qualcosa di sbagliato?
Invece la reazione 'normale' è assumere l'atteggiamento di chi è sicuro di aver agito secondo la gravità del fatto quindi giustificare che una reazione di risentimento nell'altro sia ovvia.
Come dire: io non ho sbagliato e a te passerà.
Mi viene in mente un meccanismo atavico che rende l'idea e che al centro del quale difficilmente ci si pone: uomo, se tua moglie ti si nega tu che fai? Cerchi un'altra. E come, facendo il bruto? No, rispolverando savoir-faire e gentilezza, sensibilità. E qual'è la preda ideale? Chi non ne riceve.
Lo stesso discorso si può fare invertendo i sessi e le necessità primarie (perchè è inutile negarlo: sono diverse).
Ma siamo solo esseri umani.. non logici.
lunedì 4 gennaio 2016
Voglia di tenerezza
Risparmiatemi le battute sul preciclo (ce l'ho), sui figli che crescono (ce l'ho), sulla soglia dei 40 appena attraversata (terno, quanto ho vinto?).
Ho iniziato, a dire il vero anche finito, l'anno con una implacabile voglia di tenerezza. Quella dei film di Julia Roberts, presente? Quella che sai già che si verifica solo nei film, accidenti a questi registi mielosi che si ostinano a farci credere che l'uomo perfetto esista. Non parlo di Mr. Grey, che è un cliché nemmeno dei migliori, no: veramente perfetto.
Insieme alla voglia di tenerezza mi è scoppiata all'improvviso una voglia di shopping di lusso che la metà basta (ma è l'aria della Costa Azzurra respirata guardando le vetrine sulla Croisette).
Ma torniamo al nostro profilo dell'uomo ideale. Tempo fa abbiamo giocato con un'amica a tracciarne uno per lei, e mi sembra di aver indovinato parecchie cose (quindi è ufficiale che sto invecchiando: a quelle giovani normalmente piacciono gli stronzi). Intanto non è un ragazzino perché per viaggiare e visitare mostre e leggere libri e mantenersi in forma ed avere una mentalità aperta ed essere ricco (ma non ereditiero, troppo facile: anche businessman impegnato e operativo sennò la virilità va a farsi friggere) almeno deve avere superato gli anta e da un po.
Ovviamente non deve essere eccessivo in aspetti quali bellezza e spigliatezza (finiscono tutti a fare i cinquantenni sbroffoni) la vita lo deve aver cresciuto pacato e determinato. Niente macchinone o Rolex da due milioni di dollari al polso. Niente profumo, solo quello di pulito o al limite uno leggerissimo.
A questo punto (esattamente come si farebbe per una donna) viene da chiedersi 'e che ci fa un essere umano del genere single alla sua età?' è qui che viene il bello: non è solo. È felicemente sposato. Legittima domanda successiva 'quindi niente di nuovo, il solito Don Giovanni che se le passa tutte e poi torna dalla moglie' no! È anche fedele. Quindi niente da fare, passiamo al prossimo? Ovviamente è fedele ma si innamora di te (sempre che ti chiami Julia Roberts) perché una come te non l'aveva mai incontrata.
Ma siccome è un essere superiore e inesistente.. ti ha vista, ti ha riconosciuta, ti ha studiata, capíta, aspettata e quando è arrivato il momento giusto..mettetelo voi il finale.
Il più votato è il rapimento!
venerdì 1 gennaio 2016
Gli alberi di Vincent
Quando vengo in Costa Azzurra mi stupisce ogni volta il fatto che gli alberi nodosi delle tele di Van Gogh esistano davvero.
Mattinata a Mougins tra vicoli stupendi e meravigliose gallerie d'arte. Il cielo è nuvoloso ma la temperatura è primaverile.
Oggi è il primo dell'anno e non ho corso. Non ho letto, mi sono arrabbiata con il figlio 'grande' perché non mette attenzione nel fare i compiti e ..cos'altro? Non lo so ma non mi interessa.
In questi ultimi giorni ho letto più bilanci dell'anno in chiusura e buoni propositi per quello nuovo che auguri sinceri. Perché? Intendo dire: perché si sente il bisogno di dire com'è andata negli ultimi 365 giorni? È una specie di rito scaramantico per chiudere definitivamente?
Io non lo so se e quanti dei 365 giorni appena passati siano stati belli o brutti. Dipende da tante cose, immagino.
So che ho parecchio per cui essere felice, so che sono cambiate tante (e tanto) cose, che certe mi hanno proprio lasciato a bocca aperta.
Ma a parte gli avvenimenti mondiali (che salvo per i diretti interessati e le loro famiglie credo non facciano differenza nei bilanci di tutti noi) io le cose brutte proprio non me le ricordo. So che ho avuto delle giornate pessime, che i primi mesi dell'anno sono stati molto pesanti, ma ci devo pensare un po per mettere a fuoco i particolari. Se li ho dimenticati ci sarà un motivo.
Ecco. Ho trovato il bandolo della matassa: dimenticare. Non incaponirsi sulle negatività che ormai sono passate (risolte o no).
Ieri mio padre mi ha stupito con un messaggino di auguri assolutamente normale concludendo con: sei felice?
Ci ho pensato e ho risposto 'sono sempre felice, perché quando non lo sono faccio subito qualcosa per tornare ad esserlo'.
La bellezza dell'anno nuovo -come di quello vecchio- dipende dalla nostra bellezza, non ci sono altre scuse.