Negli Stati Uniti d'America il quarto giovedì di Novembre si festeggia il Giorno del Ringraziamento.
E' nato come festività religiosa a fine '500, per ringraziare il Signore per la protezione data al gruppo di Padri Pellegrini che seguì un esploratore inglese che attraversò gli oceani per raggiungere il Nuovo Continente.
Da tradizione, il menù del Thanksgiving Day porta in tavola il tacchino ripieno e le patate dolci.
I Padri Pellegrini avevano portato con loro alcune semenze, ma solo i Nativi Americani seppero consigliare cosa poteva crescere e vivere nel loro territorio.
In poche parole, i Padri Pellegrini si impiantarono ed espansero velocemente grazie ai consigli e all'accoglienza dei Nativi Americani. Che però non vennero ringraziati, ma rasi al suolo.
Alla faccia del Ringraziamento. Vien da dire.
Quest'anno il giorno esatto è il 28 novembre, se vi piacciono gli sbattimenti apocalittici, ecco la ricetta tradizionale per preparare il tacchino ripieno (il tacchino è un altro che, come i Nativi Americani, non è stato trattato troppo bene).
Ingredienti per il ripieno (le quantità variano a seconda della grandezza del tacchino, qui sono indicate per un tacchino di circa 9kg)
200 g burro
100 g di sedano tritato
100 g di cipolla tritata
10-15 fette di pane bianco, senza crosta e tagliate a cubetti
Un cespo di foglie di salvia, sminuzzate
1 cucchiaio di salvia in polvere
Sale e pepe qb
1 tacchino, possibilmente free range di 9-10 kg, pulito ed eviscerato
Preparazione del ripieno
Tostate i cubetti di pane in una teglia, senza farli annerire, devono solo seccare.
Preparate un battuto con il sedano e la cipolla e fatelo dorare nel
burro, allungando con un mestolo di brodo vegetale se dovesse
caramellare troppo. Aggiungete il mix di salvia e spezie, e i cubetti di
pane tostato, mescolando bene per ottenere un insieme uniforme, con il
pane ben imbevuto di battuto. Coprite e lasciate riposare mentre
preparate il tacchino.
Rimuovete eventuali residui di piume con le pinzette o bruciandoli
sulla fiamma. Lavate poi il tacchino sotto l’acqua corrente, e
asciugatelo bene, anche all’interno. Assicuratevi che le interiora e il
collo siano stati rimossi. Potete sempre usarli per un sughetto o il
brodo in un secondo tempo.
Prendete il ripieno a grandi manciate e cominciate a riempire
entrambe le cavità del tacchino, deve essere pieno fino all’esplosione.
Se non basta il ripieno, preparatene dell’altro: il tacchino deve essere
completamente riempito, non ci devono essere parti vuote dentro.
È importante chiudere le cavità del tacchino ripieno sigillandole
bene. Adoperare dei ferretti di acciaio che poi uso come passanti per
un laccio di spago doppio. C’è chi invece si arma di ago da 12 e filo di
nylon. La chiusura “ermetica” fa si che il ripieno non si secchi e
invece goda dei succhi e grassi di cottura del tacchino. Meglio legare insieme
anche le cosce del tacchino, che per il peso durante la cottura tendono
ad allargarsi strappando la pelle.
Cottura
Pre-scaldate il forno a 200°
Compito dei lavoratori di concetto della famiglia è creare un foglio
di alluminio grande abbastanza da poter contenere l’intero bestione. Con
un abile gioco di pieghe e attenti raccordi la cosa si può fare.
Appoggiate delicatamente il patchwork di alluminio sulla teglia da
forno, adagiatevi sopra il tacchino farcito e chiudete attentamente il
“cartoccio.”
Sempre a seconda del peso, cuocete in forno per 3-4 ore resistendo
alla tentazione di aprire il pacchetto e sbirciarvi dentro. Per
controllare la cottura del tacchino, infilatevi un guantone da forno e
tastate la coscia, se è tenera, è pronto.
Scartate accuratamente il tacchino senza disperderne i succhi, e
ri-infornate per 15-30 minuti. Questa fase termina la cottura e crea la
bellissima doratura, è quindi importante irrorare il tacchino con
frequenti doccette coi suoi succhi.
Lasciate riposare il tacchino del Thanksgiving almeno 30 minuti prima
di servirlo. È bene affettarlo partendo dalla coscia e allargando le
fette ad includere il petto. Le porzioni prevedono sia carne bianca che
quella della coscia e dell’anca più scure, accompagnate dall’immancabile
marmellata di cranberry (mirtillo palustre americano) e il ripieno che si scava da dentro il tacchino a grandi cucchiaiate.
Tutto liberamente tratto dal post di Eleonora Baldwin, su Cibando.com.
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