Primo tra tutti, il pensiero di 'perdere' in qualche modo il rapporto esclusivo con Ricky.
Vero che non si perde, che rimane, che ogni figlio definisce una relazione a se.. però di fatto io non sarò più soltanto la mamma di Ricky.
Non devo dividere nulla, probabilmente il detto che 'per i figli ci si moltiplica, non ci si divide' è verissimo, ma, insomma, credo sia chiaro cosa intendo.
Questa gravidanza è stata decisamente più dura. Giocano aspetti quali l'età (cinque anni in più dell'altra), la presenza di un altro figlio, che per quanto relativamente autonomo esiste e va seguito, capito, a volte sopportato. La stagione: una pancia di otto mesi con 30°C e l'umidità altissima non è come essere in novembre. In novembre la macchina al sole non è un forno, l'asfalto non ti cuoce se hai un controllo fissato all'ora più calda.
In novembre il ferro e la pressione bassa non ti fanno vivere come una fatica immensa anche il solo 'girarti' sul divano.
Se non altro ho fatto due esperienze estreme e (se mai dovessimo decidere di avere un altro figlio) so cosa significano l'una o l'altra (ma si sa che i programmi con la Natura non si possono -fortunatamente- fare).
Nonostante il mio amore per il mare, il desiderio di trasferirmi in Costa Smeralda/Azzurra appena la stagione lo permette, l'attesa della fine della scuola di Ricky per andare in vacanza.. dopo dieci giorni di mare sono felice di essere a casa.
E ho voglia di casa.
Di fiori, del mio terrazzo con le tende da sole abbassate, di leggere nella penombra dei pomeriggi più caldi.
A proposito, sto finendo Ogni istante di te e di me di Alex Capus: bellissimo, consiglio.
Anche la voglia di casa è una conseguenza della gravidanza? Sto 'preparando il nido'?
Può darsi, non sono sicuramente l'unica.
Certo che cambiano tantissime cose, cose che subiamo senza scegliere, ma che l'istinto ci indica con estrema chiarezza.
Ci sono cose che non riesco più a fare..
stare seduta con la schiena eretta per più di mezz'ora: i piedini del piccolo premono sotto lo stomaco;
rimanere in piedi ferma: devo camminare altrimenti le gambe diventano di marmo e non è una bella cosa;
mangiare di fretta: seguendo la fame a volte mi ingozzerei, ma non c'è più molto spazio quindi arriva subito la sensazione del 'lavandino ingorgato' che mi soffoca;
stare in macchina o in luoghi chiusi, con l'aria condizionata: si scatena presto una nausea che dura diverse ore. Meglio il deumidificatore, o la ventola;
fare manovre complicate con la macchina: da una parte devo tenere il sedile un po' più lontano o lo schienale più reclinato, dall'altra mi allontano dal volante e diventa difficoltoso alzarsi (gli addominali non sono pervenuti) e fare torsioni con il busto per entrare, ad esempio, nel box in retro.
Questi sono solo alcuni dei 'divieti' che impongono forma fisica e spostamento dei vari organi.
Fortuna che la gravidanza dura solo nove mesi!
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