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domenica 6 dicembre 2015

Articoli utili vs articoli inutili

Sulla stessa rivista, che ho avuto miracolosamente modo di leggere senza aver finto un malore e rimanere a letto sotto menzogna, ho trovato praticamente uno dopo l'altro due articoli completamente opposti. Il primo tratta della politica del figlio unico appena caduta a Pechino, è firmato da una arguta scrittrice cinese: Xiaolu Guo, l'altro tratta di parità sessuale inesistente in Italia (come se nel resto del mondo uomini e donne fossero au-pair).
La laureata volpe e avvocatessa Giulia Bongiorno snocciola una serie di banalità e contraddizioni che a confronto nemmeno il concetto di 'non ci sono più le mezze stagioni' riuscirebbe a vincere in termini di pochezza di contenuti.
Prendo due righe a caso: fa un figlio tardi perché prima avrebbe dovuto interrompere la professione. Lo fa da sola e gli da il cognome perché il fidanzato l'aspettava sotto casa in quanto lei, ammette, anteponeva il lavoro alla loro storia.
Non ho capito Avvocatessa (o avvocato, visto che mantiene al titolo al maschile per ragioni scaramantiche) se vuole una pacca incoraggiante o un bacio accademico.
Di una cosa sono certa, non solo non c'è parità tra uomini e donne, ma nemmeno tra certe donne ed altre.
Menomale.

domenica 22 novembre 2015

Dimagrendo un po' ho imparato..

..che a 40 anni quello che doveva rimanere su non lo farà mai più da solo. Quindi anche con 10 kg in più non mi si direbbe, guardandomi, che 'scoppio di salute'.
..che con un paio di pantaloni classici e un lupetto posso sentirmi al principio dell'eleganza: non ci sono palle.
..che sentire i vestiti tirare mi provoca frustrazione, muovermi in un paio di jeans attillati come se indossassi la tuta da ginnastica mi fa toccare l'Olimpo.
..che cammino molto meglio sui tacchi alti. Molto alti.
..che vedermi riflessa nelle vetrine mi fa venir voglia di ripassare e darmi un'altra occhiata invece che buttarmi sotto al primo autobus.
..che anche le mie ginocchia hanno le ossa dentro.

Il mio karma

È domenica mattina. La domenica di un week end inconsueto: un figlio parcheggiato alla nonna materna, l'altro alla paterna.
Ieri sera 'avevo la scusa' per sbarazzarmene (ma poi.. sicuri che serva una scusa?) e così è successa una cosa che non facevo da anni: mi sono provata vestiti, scarpe e make up senza ritegno correndo dalla camera al bagno e poi all'altro bagno e poi di nuovo davanti allo specchio in camera..
Mi sono addirittura concessa il lusso di leggere il giornale mentre aspettavo che mi venissero a prendere gli amici.
Sola. Sul divano.
Senza Masha e Orso a volume 74 alla televisione. Senza nessuno che mi chiedesse se i jeans sono già asciutti, senza nessuna doccia di succo di frutta da schivare, senza scene di isteria infantile perché il Clempad è ancora scarico.
Sola e avvolta in una nuvola di Diorissimo (che Dio benedica il naso di chi l'ha creato).
Stamattina al risveglio ho addirittura potuto decidere tra varie possibilità: mi sveglio e rimango a letto; mi sveglio e leggo il giornale lasciato li ieri sera; mi sveglio e mi faccio il caffè e le fette biscottate integrali con la marmellata di mirtilli bio senza zuccheri aggiunti.
Cosa ho scelto? Non ho scelto! Ho fatto in ordine tutte e tre le cose. La seconda è però stata fondamentale,  rivelatrice, ho letto la verità della vita: è vero amore quando lui, invece di "Ti amo", si ostina a ripetere "Ai tuoi ordini".
Da questo treno non scendo più.

martedì 25 agosto 2015

Nella sabbia

Acquisto al mercato rionale del paese (Misano Adriatico tutti i martedì mattina, andateci se vi capita perché vale la mattinata) di Mescaleros, in pelle martellata e dall'aspetto vissuto.
Sembra un taccuino dove annotare pensieri di viaggio e invece è un borsellino dove ci sta davvero tutto: documenti, carte, banconote e persino la moneta.
Incredibile: rimane ultra piatto!

martedì 18 agosto 2015

Ci vuole un fisico

Sono rimasta colpita, no meglio agghiacciata, da una rappresentazione tra il presepe vivente e il museo delle cere (uno brutto a caso, scegliete voi) sistemata all'ingresso dei bagni. Non i nostri fortunatamente.
Un'altra cosa che mi agghiaccia nei pressi della sabbia, ma in fondo mifa gongolare, è lo stato fisico delle mamme mie coetanee.
Si perché non essendo sempre stata esattamente fisicata, in spiaggia soffrivo spesso del confronto costume. Un po invidiavo le mie ossute e longilinee coetanee che si sedevano senza fare un difetto ma adesso.. ho scoperto che non è mai troppo tardi per una rivincita!
Sarò cattivella ma qui la spiaggia langue dalla popolazione pingue.
Certo non è incoraggiante per la dieta che ogni anno mi propongo di fare: dimagrante-disintossicante-miracolante.
Non tornerò a casa in forma per l'autunno ma il pieno di autostima non me lo toglie nessuno!

domenica 16 agosto 2015

Black hole sun

Allora: il vintage si vede dal mattino. Arrivo in spiaggia e un gruppetto di gente diciamo non proprio freschissima sta facendo risveglio muscolare sulla battigia al ritmo di "ma cosa hai messo nel caffè che ho bevuto su da te.." top!
Meraviglioso il profumo del gel dopo sole di Kiotis con olio di geranio. Certi cosmetici dovrebbero essere commestibili.
Si intona anche allo smalto dei piedi. Top anche questo!

mercoledì 12 agosto 2015

In ferie!

Finalmente. In realtà sono in ferie da stamattina ma essendoci state quelle quaranta cose da fare: pagare le bollette in posta, passare al supermercato per i 'miei' succhi di mirtillo, le 'mie' marmellate di mirtilli neri bio.. in biblioteca per un pieno di libri da leggere sotto l'ombrellone o a casa dopo la doccia nel primo pomeriggio quando tutti dormono e le tapparelle sono abbassate e la pelle è tiepida e profumata di crema..
Poi risistemare mani e piedi, gambe, inguine. Si va in giro mezzi nudi per i prossimi venti giorni, non si può fare una figuraccia!
Ho scelto un verde Tiffany per le unghie dei piedi e il naturale per quelle delle mani.
Quel Tiffany fa tanto vintage. Come sarà la mia estate romagnola. Non vedo l'ora. La riviera sembra rimasta agli anni settanta con la sua 'brezza' che entra dalle finestre e le case basse, le vie interne con la televisione accesa che senti dal marciapiede, i negozi con le tende a fili di plastica colorata.
La 'bomba' di ghiaccio da prendere al mare al posto del ghiacciolo, i bomboloni alla crema, le piadine.
Domani si va. Tutti e quattro per una vacanza come quando eravamo piccoli noi genitori.
Parto con la curiosità di fare una vacanza in famiglia, cosa che mi è sempre sembrata lontana, una cosa 'da grandi' e adesso quelli 'grandi' siamo io e Mauro e andiamo in giro con i nostri due figli.
Strana a volte la vita che non ti fa rendere conto che gli anni passano e che quando ti ritrovi a fare una cosa nuova la affronti con sorpresa. Mi capita spesso e mi sembra sempre tutto entusiasmante, come quando mettevo i vestiti e le scarpe della mamma la prima volta, ero ancora bambina.
Bella la vita se ti lasci sorprendere se non ti fai aspettative e non pianifichi nulla. Vediamo che succede questa estate.

mercoledì 15 luglio 2015

Quando senti che non è un caso

Ci sono i saldi. Da un po, non è certo una scoperta.
Però esci e cerchi infradito e sandali. Ovvio.
Ti imbatti in un ultimo paio di stringate in camoscio scuro con carroarmato, tacco alto e solido. Costano un quinto del loro prezzo originale e la metà dei sandali già in saldo. Che fai?
Ti dici "ci penso questo inverno" e  vai oltre, nel frattempo ti vedi in novembre, affannata a cercare un paio di stringate simili e che non costino uno stipendio. Senti anche gli insulti che ti auto infliggi.. perché non le ho prese a per due soldi a luglio, perché?
Poi dopo un giro tra le scarpine estive ti avvicini di nuovo, le riguardi e stavolta le prendi tra le mani e commetti l'errore oltre il quale non potrai mai più tornare indietro: guardi il numero, l'ultimissimo disponibile, ed è il tuo.
Lorita de Caro, in camoscio color antracite.
Mie!

giovedì 9 luglio 2015

Nostalgia

Stasera va così.
Vedo (sento, canto, rivivo..) un video dei RHCP e mi ritrovo con un nodo alla gola.
Quelle immagini sgranate a cui non siamo più abituati (scherziamo? L'effetto retrô si ottiene in ben altri modi molto più fedeli.. ma fedeli a cosa poi?) e il suono non perfetto.
Kiedys che con il suo incisivo sbeccato -sexy oltre ogni misura- ammica ridicolo alla telecamera strabuzzando gli occhi come solo lui sa fare.
Mi ricorda gli anni della prima convivenza in un bilocale preso in affitto. Allora l'importante era trovare un locale dove andare a sentire buona musica dal vivo il venerdì o il sabato sera. Stop.
Non so se sono più triste perché sono invecchiata io o perché è invecchiato Kiedys.
Non so se essere più dispiaciuta perché non ci sarà mai un'altra Soul to squeeze o perché Kiedys non ne canterà più di pezzi così.  Da ricordare così.
Da farci su un video così.
Where I go I just don't know. I've got to got to got to take it slow.
No che non vorrei tornare ad allora.
Quelli sono giorni che ho vissuto e sono passati.
Auguro ai miei figli che ci siano canzoni che facciano da colonna sonora a momenti che mentre si vivono sembrano simili a tanti altri, ma che quando si ricordano quindici, venti anni dopo.. sono così.
Molto amari e molto dolci.

mercoledì 1 luglio 2015

Ci sono, ci sono..

Sono imperdonabile. Sono due mesi che non metto mano ne testa al mio diario di bordo digitale.. lo so.
Inutile raccontare i cambiamenti che ci sono stati, il lavoro prima di tutto. La stagione. La fine della scuola e le prime separazioni serie dell'anno: il mio piccolo più grande torna oggi dopo due settimane di mare in Costa Azzurra, nella mia adorata Mandelieu, che proprio per il nuovo lavoro questa estate vedrò un po più tardi del solito.
Ma va bene così. Novità uguale differenze, nuovi incontri, nuovi confronti, un nuovo bar dove prendere il caffè, nuovi discorsi e scambi con persone diverse, una drogheria di paese dove prendere il latte fresco quando esco dall'ufficio, la farmacia in piazza, il mercato rionale del mercoledì.
Si certo, poi ci sono tutte le novità del lavoro che a quasi quarant'anni (gulp!) mi sto mettendo ad imparare.
Poi questa stagione.. la primavera piovosa e adesso l'estate e il balcone della cucina sistemato e pronto per nuove piantine, con il tavolino verde prato dove sedersi al computer o a bere un caffè. Amo l'estate, quella degli inizi, perché mi fa sentire addosso l'inizio di tutto. Un nuovo libro decisamente zuccheroso preso in prestito al bar di Sonia in centro al paese.
Il pensiero a stasera quando arriva Ricky e gli preparo il Crabby Patty: l'hamburger tipo fast food che cucina Spongebob nella cucina del ristorante sotto le grinfie del suo capo-granchio tiranno e taccagno.
No comment.

martedì 21 aprile 2015

Dilemmi

Parto dall'inizio, seguitemi che un senso c'è: leggo La donna del piano di sopra di Claire Messud, che in un passaggio parla di Edie Sedgwick, la musa anoressica che Andy Warhol portò alla fama grazie alla sua frequentazione della Factory negli anni che contavano e che siccome era sociopatica e abusava di alcool, fumo e farmaci, ovviamente è diventata famosissima morendo giovanissima. Io a parte flirtare con Dylan, partecipare a festini e recitare in film ignorati da chiunque non ho mica capito "perché". Comunque dalla vicenda ne hanno tratto anche il biografico Factory Girl (anche perché se lo intitolavano "Edie" credo che non se lo sarebbe visto nessuno) dove la Miller interpreta Edie.
Non l'ho visto, non credo che il pezzo forte sia la storia del personaggio, ma del momento, delle mode, della musica e delle atmosfere.
Nello scorrere le immagini capito sul sito di questa Erin, californiana curvy (ma per me è meglio "cicciottella") dalle mani d'oro che in un post del suo blog misscrayolacreepy.com propone il look di Edie e ne trae ispirazione per le sue creazioni in stile pop, fregandosene se le righe allargano. Anche perché diciamocelo: quando sei cicciottella tutto allarga!
Erin professa che, quando hai qualche dubbio, se vai sul leopardato non sbagli mai.
Sarà vero? Vero è che questa californiana curvy nel suo piccolo fa un sacco di cose, ma non se la fila nessuno.
Che mondo ingiusto!

mercoledì 1 aprile 2015

Ci mancavi tu, Patrizia

No ma qui diamo i numeri.
Adesso anche lo spot che esalta l'essere multitasking delle donne. Quella che si trucca, cambia la gomma e allatta il figlio contemporaneamente. Quella che torna al lavoro, esce messa giù da gara e va a ballare fino alle cinque, si alza alle sei per saltare sul vogatore e poi ricomincia tutto daccapo.
Ma che problemi abbiamo noi donne?
Sapete a cosa penso ogni volta che vedo queste che si auto infliggono certi ritmi col sorriso? Ai loro mariti, ai fidanzati che tornano dall'ufficio e si svaccano sul divano mollando in giro le scarpe. Quelle che loro raccolgono e sistemano tra una prodezza e l'altra. Perché non sono capaci di annoiarsi, che è il mido migliore di sviluppare la creatività, che è il modo migliore per non invecchiare.
Sicure di essere superiori.
Rifaccio: sicure di essere superiori?

giovedì 26 marzo 2015

In attesa della veraprimavera..

Quest'anno mi piace il gloss sulle labbra. Quell'effetto un po' chupa-chups, che bellezza!
L'ultima dolcissima scoperta l'ho fatta con Séduce Gloss di Colette. Colori stupendi, a partire dai nomi: soie rosé, sable doré e tra gli altri il mio preferito, rouge rubis.
Assolutamente pregiato garantisce un effetto naturalmente carnoso e succoso grazie alle nanosfere di acido ialuronico di cui è composto.
Ha un profumo buonissimo e una confezione tattica con specchietto sulla lunghezza del flacone e luce nel tappo.
Non da solo un aspetto irresistibilmente morbido alle labbra, ma le ristruttura, le idrata e le nutre con le vitamine e i pigmenti fusi in oli rarissimi.
Da acquistare online su shop-colette-paris.com. Sul sito tantissimi altri prodotti per il corpo e il viso. Sempre per le labbra letteralmente ardenti non mi potevo perdere Bisous, rimpolpante antiage con SPF15.
Insomma il tema di questa primavera è sicuramente bocca di rosa..!

domenica 8 marzo 2015

E riddaje..

Eccoci qui sempre più pretenziose, offese, confuse, arrabbiate, serie e disincantate a parlare dell'ennesima giornata che sarebbe meglio cancellare dal calendario oppure rendere facoltativo ricordare.
Facciamoci pace: gli auguri ce li facciamo sempre e solo tra donne. Una volta i nostri uomini capivano che giorno era per i venditori ambulanti di mimose ai semafori, che dai prezzi facevano venire loro il dubbio che le mimose fossero in realtà delle spille con riproduzioni fedelissime in oro e smalto.
"Loro", i maschi, ormai hanno capito che non sappiamo se vogliamo un mazzo di mimose, un cubano in perizoma o il silenzio commemorativo.
Anche perché capita che noi si cambi idea un anno con l'altro: memori dell'anno prima si presentano orgogliosi con un mazzo di mimose e ci trovano vestite da suffragette pronte a scendere in piazza.
Quindi cosa fanno? Si astengono, come fa qualsiasi essere vivente dotato di un filo di saggezza.
Auguri a tutte.

domenica 1 marzo 2015

E va bene: parliamo di queste 50 sfumature..

Una cara amica mi ha detto che non posso saltare a pié pari un simile trend del momento.
Non riconoscendo il trend, stavo passando oltre ma ok.. faccio un passo indietro.
Intanto una premessa: prima di leggere il primo volume della trilogia sfumata, avevo iniziato il primo volume della trilogia Febbre, Fuoco, Furia.
La trilogia delle cose che iniziano con la F. Ecco.
Perché ho scelto la Febbre e non le Sfumature?
Perché sono così: se si usavano le Timberland io mi mettevo le Clarks (tarocche, perché con 120 mila lire me ne compravo almeno cinque paia di tutti i colori, tanto i calzini si coloravano e i piedi si  ghiacciavano proprio come con le originali).
Ho sempre detestato seguire la corrente, il non-gusto dilagante. Sopra ogni cosa detestavo, e detesto, uscire e vedere che qualcuno indossava una cosa identica alla mia. Mi faceva sentire simile a qualcun altro.
E io sono snob dentro.
Torniamo ai libri.
Leggo le prime 60 pagine di quasi-pornografia di Febbre (questa ha le palle e almeno si esprime volgarmente) e qualcosa non mi torna: un dispotico maleducato maschilista che è il migliore amico di tuo fratello e sa che siete orfani da anni per un tragico incidente che vi ha portato via entrambi i genitori innamorati, che ti assume e ti tiene sotto la scrivania a darti da fare mentre ha una conference call.. la mattina ha l'alito profumato di violetta? (non la cantante).
Ma solo noi comuni terrestri (cioè tutte tranne quelle laureate coi massimi voti che fanno le cassiere gratis in una pasticceria gestita da una coppia di anziani tanto tenera) abbiamo nel letto uno che la mattina è in grado di modificare il meteo con l'alito??
Questa non corrispondenza tra la bassa volgarità del momento hot e la classe che trasuda in frangenti in cui una puzzetta sotto le lenzuola è il minimo sindacale mi insospettisce.
Altra premessa: quando ho sentito del successo riscosso dalle sfumature e ho visto l'aspetto dell'autrice, devo confessare che  ho pensato 'ah, ecco perché'. Non è discriminazione. Ma a meno che questa non fosse ricca sfondata e si pagasse i migliori gigolò sul mercato, se tutto va bene il marito è stato il suo primo e unico uomo. E questo spiega la visione surreale che ha delle relazioni sessuali basate sulla pura attrazione fisica tra uno strafigo e una strafiga.
A un certo punto mi viene la brillante idea di andare a vedere che aspetto avesse anche la (decisamente più) spinta autrice della trilogia delle cose che iniziano con la F.
Si, è quella nella foto. Tutto chiaro, no?
Comunque io il film non l'ho visto e non lo voglio vedere perché nell'anno dei 40 non mi attizza un 27enne con tanta esperienza in qualsiasi cosa della vita che a confronto Di Caprio in Titanic è un pivello.
Magari se fosse stato un 27enne con la Renault 4 che seduce una donna qualunque facendole scoprire di essere una ninfomane, con i suoi calzini bianchi di spugna dentro le All Stars e gli ormoni a palla.. come la intitolo la trilogia?

giovedì 26 febbraio 2015

Scarpe..scarpeeee!

Una delle cose che voglio assolutamente andare a vedere è il Museo della Calzatura del Comune di Vigevano.
Sabato e festivi dalle 10.00 alle 18.00.
Ci sono modelli del '700, le scarpe di design e quelle in raso di Marylin Monroe.
Per me è già in agenda!

domenica 22 febbraio 2015

Sfizio leggero

Piacciono i sapori esotici, aspri, freschi?
Tartare di avocado. Perfetta con gamberi o salmone appena scottati.
Un avocado, il succo di due lime, un pomodoro rosso duro, un paio di gambi di sedano. Prezzemolo fresco, olio e sale per condire.
L'abbiamo provata anche al posto della classica salsa guacamole nelle tortillas messicane: promossa!

mercoledì 18 febbraio 2015

Buona idea per la cena

Ecco, della serie voglio qualcosa di sfizioso 'in più' a tavola stasera.
Ci vuole pochissimo. Intanto ci vuole quello che c'è nel frigorifero, cassetto delle verdure, insieme dei 'residuati bellici' tipo: una cipolla non più in forma, i pomodorini che ci siamo dimenticati li dalla settimana scorsa.
Teglia e carta da forno. Si tagliano le verdure con la metà verso l'alto. Sale, pepe, olio, origano (o salvia o erba cipollina essiccate) pan grattato e semi di sesamo.
Tutto nel forno bello caldo, fino a che non si bruciacchia tutto in superficie (l'effetto deve essere come gratinato).
Buonissimo e.. nessuno saprà che erano residuati del frigorifero!

Cambiare secondo natura

Ascoltarsi, seguire la propria corrente.
Spesso capita di volere qualcosa per uno dei suoi aspetti. Spesso capita che tutti gli altri aspetti della cosa desiderata siano in conflitto con ciò che siamo, ma che il nostro entusiasmo ci accechi davanti a cose che invece dovremmo pesare attentamente.
Allora? Ci pensa la vita a dare dei segnali, piccoli e chiarissimi, per farci capire che no.. quella che ci sembra la strada giusta, se la studiamo bene, in realtà non lo è.
Io credo molto nei segni. Sono sicura che certe attese prolungate siano li apposta per obbligarmi a considerare tutto nella maniera esatta.
Non per tirarmi indietro. Al contrario: per farmi agire con consapevolezza.
Una settimana di influenza, una conferma che non arriva. Non vanno letti semplicemente come degli ostacoli, ma come opportunità di pensare a tutti gli aspetti della decisione che si vuole (o che non si vuole) prendere.
Il tempo poi fa tutto il resto: mi rendo conto sempre che la vita è di una esattezza e di una puntualità impressionante.
Oggi ho comprato un mazzo di stupendi tulipani. Che bella e cge forza di rinnovamento ha la stagione che -anche se manca un po- avanza verso la rinascita, la primavera di ogni cosa.
Un miracolo, ogni volta.
Quel che deve succedere,  succede sempre. Senza forza e senza sforzo, avanza proprio come l'inverno si trasforma in primavera.
Cambiare fa sempre paura, lasciare una condizione per viverne un'altra non è facile, più si cresce e più legami si hanno, più spaventa il pensiero di diventare qualcun altro. Si perché alzarsi a un'altra ora, cucinare in un altro momento.. tutto questo cambia qualcosa nell'equilibrio della nostra esistenza. Non sono solo particolari.
Che fare? Aspettare. Lasciare che sia. Perdere cinque minuti nel contemplare i colori e il perfetto disordine di un mazzo di fiori.
Li ho presi apposta.

sabato 14 febbraio 2015

Menomale che sono nata femmina

Oggi se sei uomo e sei single o reduce da una relazione finita è meglio che ti spari direttamente.
È san Valentino gente, buuuuu.. che schifo, che palle, che idioti gli innamorati, abbasso i fiori e le candele a cena, al rogo i cioccolatini e le torte a forma di cuore. San Valentino è una festa commerciale quindi per forza approfittare del pretesto per fare una cosa carina (in più) è segno di amore falso.
Udite udite: il 90% di chi manifesta tanto disgusto è donna! Donna single che non ha trovato l'anima gemella: si vede che ci sono in giro solo uomini romantici, sensibili, uomini che quando sono innamorati si comportano da idioti e addirittura ti portano i Baci Perugina a san Valentino.
Si sa che queste cose alle donne fanno schifo: regali, complimenti, sentirsi come regine. Anche per un giorno,  anche in un'occasione scontata.
Uomini vi siete già sparati vero?
Io vi capisco ma vi sprono a non arrendervi: ci sarà da qualche parte quella che dice che non le interessa che lavoro facciate e lo pensa davvero, quella che anche se siete un po musoni non si scoraggia alla prima alzata di spalle e prova a sciogliervi (riuscendoci, sempre!) con un abbraccio prolungato, quella che sistema con tenerezza il mazzo di margheritone bianche che le avete portato in un giorno banale come questo.
Ci sarà ve lo garantisco.
Oggi ho fatto una torta al cioccolato a forma di cuore che abbiamo mangiato bevendo un caffè e augurandoci buona festa degli innamorati, poco dopo ho ricevuto un mazzo di fiori.
Se li avrei ricevuti comunque? Non lo so, forse no.. dovrebbe interessarmi?
Sui social fioccano post e filmati sarcastici (alcuni fanno morire dal ridere e in tanta ironia si nasconde un enorme amore) altri addirittura fastidiosi, offensivi al 'popolo che stupidamente ama, e ama anche oggi'.
La mia nonna la chiama invidia. E la nonna è difficile che si sbagli.
A chi (si) ama buon giorno di san Valentino.
Agli altri non lo so, non vorrei offendere!
Il libro è una raccolta di cartoline vintage in tema san Valentino, si intitola Valentines, è edito da Jim Heiman per la collana Icons di Taschen.

venerdì 13 febbraio 2015

Senza spina dorsale

Sono una pappamolla lo ammetto.
A parte l'influenza degli ultimi giorni che, va beh, ha colpito il mondo.. non ho più il coraggio di assistere a certe cose.
Dalle analisi anatomiche di figlicidi vecchi tredici anni (ma anche più recenti) agli ultimi 'ritratti d'autore' di genitori che dicono addio ai loro piccoli.
Autore di che?
Fatemi capire perché ci divento pazza su queste cose: un fotografo professionista si è recato negli reparti maternità, ha chiesto quale dei parti non sarebbe andato a buon fine e si è proposto per un ultimo scatto della famiglia al completo?
Ha aspettato in corsia come (secondo la leggenda metropolitana) fanno quelli delle pompe funebri? Aveva un contatto che lo avvisava alla prima occasione?
Ma è cretino? Uccidetelo!
Non ce l'ho fatta a cliccare il link ma purtroppo la preview (mamme e papà con in braccio cuccioli tenerissimi come è normale che sia) mi ha fatto realizzare e la gioia è diventata dolore in un istante.
Non mi esprimo sui genitori perché in certe circostanze non si chiede buon senso, ma il fotografo che scatta, archivia e poi.. cos'altro? La liberatoria l'ha chiesta subito in corsia o ha aspettato che queste povere coppie elaborassero la perdita?
Sono schifata e senza forze davanti a questo voyeurismo che prima si limitava ai pochi che si compravano testate di cronaca nera. Ogni trasmissione di attualità fa audience solo se sviscera almeno un paio di casi di figlicidio alla volta, parte da quello attuale e poi scava fino a quello di anni fa. Mattino, pomeriggio e sera, dal lunedì alla domenica, dodici mesi l'anno.
Io guardo le serie crime, intendiamoci non è che sono Polyanna. Ma che cosa hanno in più, o cosa ho io in meno, quelli che come caterpillar si sciroppano dosi di crudeltà no stop? I conduttori sembrano cantare vittoria al nuovo caso di cronaca, nei loro occhi i contatori degli ascolti impazziscono come slot machines: subito spuntano focus, speciali, approfondimenti. Si ipotizza di tutto, si riesumano conoscenze infantili dei presunti assassini che la prima volta appaiono grezzi e inconsapevoli e alla quarta apparizione sono freschi di parrucchiere coi denti sbiancati e gli occhiali griffati. La tv li prende per la gola "tua figlia ha ammazzato tuo nipote, fatti i colpi di sole e vieni in tv, quando ti ricapita di fare una così bella figura?".
E il pubblico giù a sintonizzarsi (ma non è facile schivare le trasmissioni, questo va detto).
Cosa provoca nell'essere umano sapere che certe persone per certi motivi fanno certe cose?
Sollievo da "in fondo non mi posso lamentare"? Chi sono queste persone? Ce ne sono così tante (visti i numeri) che mi fanno impressione.
Sono normali?
Sono normale io?

giovedì 5 febbraio 2015

Impazienza

Lo considero il mio peggior difetto.
Per gli altri ne avrò di molto più gravi, ma lo vivo malissimo.
Ho deciso che prima cerco di conoscerlo, così poi (come diceva uno spot degli anni '90) lo evito.
Allora, l'impazienza -o perdita di pazienza- può capitare ma se diventa quotidiana porta a frustrazione, irritazione e rabbia.
Paradossalmente l'impazienza porta tendenza alla procrastinazione.
Vediamo come si supera.. primo: un paio di respiri profondi. Poi bisogna imparare a 'lasciar perdere'. Come? La risposta è la più semplice del mondo: facendo pratica.
Se si è impazienti perchè si attende una risposta o la realizzazione di un evento importante -che poi capita a tutti- è sufficiente imparare a gestire questa sensazione affrontandola nelle sue manifestazioni minori (ad esempio le code in macchina).
Indispensabile allontanarsi dalla micro-questione e vedere il quadro più grande. Sembra tanto teorico, ma in realtà capita molto spesso nel pratico: pensando ai ricordi più belli e risalendo al rovescio li si può interpretare come 'ricompense' al nostro sforzo di essere pazienti. Avremmo perseguito gli stessi successi (sia professionali che personali) se avessimo agito con impazienza? Sicuramente no.
Qualche consiglio spiccio (ma utilissimo):
ricordarsi sempre di ciò che conta davvero, perchè spesso si è impazienti per nascondere necessità primare;
ricordarsi sempre che si può ottenere tutto ciò che si vuole, esiste sempre una soluzione, basta cercarla, e non buttarsi sulla prima a portata di ano, perchè ci sembra quella giusta ma sicuramente non lo è, saper attendere il risultato;
essere sempre ottimisti nella vita, che non è una corsa verso un obiettivo, è un viaggio, e come ogni viaggio ha una sua fine, perchè fare di tutto per arrivarci prima?
Infine, rilassarsi e aspettarsi l'inaspettato aiuta a non vivere nell'aspettativa. C'è tempo, e comunque quello che arriva non si può mai prevedere alla lettera, quindi godersi l'attesa approfittandone per fare cose che non ci diamo mai il tempo di fare.

martedì 27 gennaio 2015

Oh! .. Robert!

Vorrei dare cinque minuti di fama a un attore che merita. Non voglio dare troppi dettagli su che cosa meriti in particolare ma..
Robert Bukley, classe 1981, sorriso storto e faccia da schiaffi (per quanto riguarda il fisico sto ancora cercando dei difetti ma appena li trovo li segnalo!).
Fa questo filmetto (tra gli altri, ma io sono inciampata in questo) che si intitola L'amore quando meno te lo aspetti, solita storia della madre tradita con quella più giovane cui viene regalato un viaggio consolatorio ai tropici per i suoi 40 anni, che alla fine parte da sola perchè l'amica non può più accompagnarla.
Facciamo che la quarantenne sono io.
Intanto al limite mi regalano un massaggio linfodrenante comprato in offerta su Groupon.
Facciamo che anche il viaggio è in offerta.
Parto e come minimo si abbatte un uragano sulla località dove vado in vacanza (ecco perchè era in offerta).
E' sicuramente pieno di coppiette in viaggio di nozze o di miei coetanei con ventenne al seguito.
Alla protagonista invece capita, manco a dirlo, una notte di sesso con un ventisettenne maestro di surf. Certo.
Poi lei tra mille ripensamenti e sensi di colpa e sensi della morale e pregiudizi si accorge che ops! Mi sono innamorata e lui?
Ricambia ovviamente.
Perchè in giro è pieno di ventisettenni aitanti che vanno a fare i maestri di surf nelle località di villeggiatura ai tropici per.. trovare l'anima gemella che si avvicina per età più alla madre che alla sorella.
Ma perchè continuano a fare questi film?
Per incoraggiarci?
Per continuare ad illuderci così che compriamo pacchetti vacanza e rianimiamo l'industria del turismo?
Almeno ci mettessero 'fantascienza' nel genere, prima della trama.
Così una decide: vampiri o surfisti con la passione del vintage?

sabato 24 gennaio 2015

Ho imparato che

All'improvviso capitano cose che non ci si aspetta, nel giro di dieci giorni ci si trova a dover valutare cambiamenti radicali, per inseguire passioni, rimettersi in gioco, confrontarsi.
Questi cambiamenti provocano degli scossoni che non coinvolgono solo il diretto interessato (se poi questo è una madre di due figli piccoli..).
Spesso si commettono due errori fatali: affrontare tutto da soli e credere di potersi organizzare per il cambiamento nel giro di un paio d'ore.
La vita è una cosa meravigliosa che semplicemente 'succede'.
L'ho imparato in questi giorni.
La prima cosa giusta da fare è vuotare il sacco davanti alla propria famiglia (si, allargata a nonni e fratelli) tirando fuori sia le incertezze che l'entusiasmo per qualcosa di nuovo che piace. Dal confronto si possono fare valutazioni con punti di vista diversi, non importa che siano giusti o di parte, le valutazioni servono a questo: avere un'opinione oggettiva.
Poi bisogna darsi tempo.Stare sulla difensiva è inutile perchè il cambiamento coglie inaspettati sempre e comunque, non serve gonfiare il petto e digrignare i denti.
Prendere un paio di giorni, digerire le novità, far depositare sul fondo tutto quello che nel frullatore degli accadimenti si è mischiato e ha reso le acque torbide, insidiose.
E poi quando si vive sulla difensiva si prendono i consigli per giudizi, i suggerimenti per affronti.
Lo dice una che aspira a diventare ex-permalosa.
E' incredibile quanto accogliere con tranquillità il consiglio delle persone che stimi e che ti vogliono bene serva per ritrovare la calma: viene voglia di essere migliore per poter essere d'aiuto a loro, un giorno.
Il proprio partner, i familiari e gli amici più stretti.. sono la cura per tutto,
Spesso la gente dice con disprezzo che le famiglie delle pubblicità non esistono.
Non esistono famiglie che con il sole alto fanno colazione rimanendo due ore a tavola con davanti sei cesti stracolmi di ogni tipo di biscotto e croissant!
Ma le persone che si amano e si aiutano esistono eccome.
Ho capito che negarlo è solo un modo per dire a se stessi che se le cose non vanno è solo una questione di sfortuna, colpa degli altri.

giovedì 22 gennaio 2015

L'importante è che (io) faccia ridere

Benedette le persone che ti fanno sbocciare il sorriso sulle labbra. Quelle che poi ti fanno scoprire anche i denti.. che possano campare cent'anni!
Oggi condivido un post del blog su Facebook e un'amica mi chiede "ma mi sei diventata una blogger?". :-D
Ti adoro Stefania.
Si perché io detesto le ruffianerie, i "10000 volte grazie" finto-grati il cui scopo è unicamente mettere al corrente amici e conoscenti che si hanno tot followers e che se ancora non lo sono farebbero meglio a diventarlo.
Detesto il taggare chiunque in ambienti che non li interessano, ne li possono interessare.
Io mi rimuovo quando vengo taggata in una roba che poi mi riempie di notifiche che non mi interessa leggere.
Il web lo uso prevalentemente per quello che è: un modo per sapere, chiedere, informarsi. Certo che sopra a tutto c'è la condivisione. Ma non della qualunque.  E lo dico consapevole di aver fatto più di uno scivolone.. ma il commento della mia amica è così vero e disarmante che non ho resistito!

Scegliere un libro

Confesso: sono un'assidua frequentatrice della biblioteca del paese (che però fa parte di un network di biblioteche quindi è fornitissima). Finisco un libro lo restituisco e ne porto a casa un altro. A ciclo continuo.
Leggo ovunque, sul divano, a letto, in bagno.
Se esco e prevedo un tempo di attesa infilo il volume in borsa: ma, caso strano, fuori non riesco mai a leggere più di dieci righe, mi distraggo facilmente, mi faccio contaminare dal mondo fuori, mi spiace non prestare la dovuta atenzione così rinuncio e rimetto il libro in borsa.
Però lo porto spesso.
Scelgo i libri a istinto: prevalentemente per la copertina, sul tavolo delle novità in biblioteca.
Oppure dietro consiglio di sconosciuti: tengo le riviste che mi piacciono (in realtà per diversi motivi: i bambini hanno sempre migliaia di immagini da cercare e ritagliare per scuola) perchè ci sono rubriche 'di servizio' con vari consigli e la rubrica dei libri per me è in assoluto la più interessante (anzi, alla pari con 'casa e fiori' in cui mi perdo letteralmente nelle atmosfere.
Questa volta ho chiesto aiuto ai numeri di aprile e agosto 2013 di Myself. Dato che ho appena terminato Il padre infedele di Antonio Scurati, (dico che mi è piaciuto, prendendo le distanze dalla visione che non posso condividere di un padre quarantenne dei nostri giorni: lontano da sua moglie, innamorato ciecamente della figlia piccola, malinconico e un po troppo disilluso).
Aprile mi ha consigliato un libro che avevo già notato e segnato mentalmente come 'da leggere': Ho sposato il mondo, di Elsa Maxwell, classe 1883, la più grande giornalista mondana degli anni '50, amica bruttina ma di carattere per Marylin, Maria, Rita e molte altre. Classico testo che porta consigli e che 'da cosa nasce cosa'. Già lo so.
Agosto invece mi anticipa il caldo (e i bollori!) della bella stagione con un libretto di poco più di un centinaio di pagine: Una settimana di Vacanza, della scrittrice francese Christine Angot. Nata nel 1959, scrive nelle sue opere e a più riprese la propria storia -reale o presunta- dell'incesto con il padre.
Nel libro racconta di una sordida storia tra un uomo maturo e una giovane ragazza. La recensione -che urla RECUPERATELI- promette 'tensione erotica e attenzione alle stelle'. E' anche firmata, qindi al limite reclamo!

lunedì 19 gennaio 2015

Il blue monday non esiste

Oggi i repressi-depressi, incazzati di tutto il mondo rivendicano la loro acida cattiveria con la scusa che è il blue monday, quindi si può.
Io (tanto per cambiare e sempre nei confronti dei pessimisti) mi oppongo e contro il blue monday propongo di pensare alle cose belle del week end o della settimana appena passata.
Solo alcune:
1- la SPA di coppia all'Acquaworld, venerdì sera. Stratosferica. Due figli parcheggiati dai nonni e via in costume e accappatoio (perchè fa più 'relax') in un mondo di piogge emozionali, bagni di vapore, saune a ripetizione intervallate da bagni in acqua gelida, idromassaggio e, davvero d'effetto.. bagno nella piscina calda in esterna con strato di vapore sul pelo dell'acqua che ti avvolge e temporale sulla testa.
Il tutto goduto lasciandosi trasportare dalle correnti circolari e stancamente attaccati tipo naufraghi ai galleggianti di polistirolo. La pioggia ha scoraggiato i più freddolosi e godersela praticamente in solitaria è stato garndioso, soprattutto pensando all'ultimo giro di sauna che.. vuoi non fartelo prima di uscire?
Dopo tre ore spettacolari ci mangeremmo le panche degli spogliatoi.
2- decidiamo per una bistecca o un messicano vicino casa e.. lampo di genio, a mio marito viene in mente un locale che frequentavamo anni fa, molto più vicino di casa (credetemi: fame atavica!) che raggiungiamo sotto la pioggia incessante.
Eccoci subito davanti al Mirasol: fajitas buonissima con carne tenera tenera, birra rossa, atmosfera relax e spesa minima.
Consiglio caldamente.
E questo era solo di venerdì sera..
Il sabato (festa amici del nano grande: decibel illegali, caos allo stato puro, apocalisse) si è chiuso con un risottino alla salsiccia cucinato in quattro e quattr'otto dal maritino (belle idee ultimamente, va incoraggiato!) che vale proprio la pena di essere nominato (e replicato quanto prima).
Detto questo: ricordatevi che il blue monday non esiste, è la solita trovata pubblicitaria sostenuta da un alone scientifico secondo il quale il picco di negatività si concentrerebbe, in termini statistici, nel lunedì tra la seconda e la terza settimana di gennaio.
Questo semplicemente perchè l'energia creatasi nelle vacanze e la carica dei buoni propositi (che sono tanti, e pochi concretizzabili) subirebbero un calo -in realtà si stabilizzano- in questo periodo.
Ma sappiamo tutti che l'energia non si crea e non si distrugge: basta trasformarla da negativa in positiva.
Una soluzione? Meno buoni propositi, meno parole, meno lamentele.
Più fatti: una pizzetta, una cosa carina da ricordare, magari da rimettere in programma per il prossimo week end, da suggerire alle amiche, che a loro volta condividono le loro piccole soddisfazioni.
E sarebbe un mondo migliore. Garantito.

domenica 18 gennaio 2015

Non a caso

Forse gennaio per me è davvero il mese delle emozioni.
Questi giorni di sole inaspettato, i primi giorni del mese passati sempre al mare (l'inizio migliore che io possa desiderare!) e poi c'è qualcosa nell'aria..
A fine mese (il primo dei tre freddissimi "giorni della merla") Mauro ed io festeggiamo il primo bacio scambiato 22 (!) Anni fa seduti sul marciapiede, mentre aspettavo il pullman per raggiungere la mia migliore amica, Elena, con la quale iniziò il "pedinamento" dietro al ragazzo che poi avrei avuto accanto sempre, col quale avrei avuto due figli, che avrei sposato.
Casualmente Elena mi manda un messaggio stamattina e decidiamo di vederci oggi pomeriggio. Ci siamo perse per tanto tempo e ci vediamo molto molto meno, ma evidentemente l'affinità esiste.
Vi capita mai di sentirvi in vena di canzoncine sdolcinate, commedie da innamorati (esclusivamente a lieto fine, grazie) anche se il mondo va a rotoli?
Presente la sensazione che da la primavera? Quando si esce senza giacca, col timore della sensazione del freddo addosso, lo aspetti, lo aspetti e invece.. ti abbraccia un tepore che ogni volta è davvero come fosse la prima?
Mi sento così.
Sento un fermento perché le cose belle non succedono mai per caso.
Ho voglia di urlarlo al mondo perché la bellezza e la gioia vanno celebrate, diffuse, condivise.
All'improvviso ricordo una frase di auguri su una calamita attaccata al frigorifero. Regalatami dalla mia mamma.
Leggo e mai come ora queste parole mi paiono tanto chiare..

giovedì 15 gennaio 2015

Caffè con un'amica

Mi piace preparare qualcosa di speciale quando invito un'amica per un caffè a casa.
Mi piace che si crei la giusta atmosfera di confidenza e così preparo un angolo dedicato, sgombro da tutto il resto: un paio di tovagliette americane, qualche coccola golosa da gustare mentre chiacchieriamo.
Pezzi di cioccolato fondente rotti grossolanamente, prezioso con frutta secca e canditi. Poi un dolcetto di sfoglia veloce fatto da me: nutella, pera a pezzetti,  una spolverata di cannella. Sopra passo il latte e spargo un po di zucchero di canna.
Poi li arrotolo come croissant o tipo treccia doppia e li inforno a 180° fino alla doratura.
Et voilà, basta aspettare cge salga il caffè (perchè la moka non la batte nessuno).

lunedì 12 gennaio 2015

Mai dimenticarsi che siamo tutti figli di

Possiamo prendere decisioni diverse nella vita: sposarci, rimanere soli, collezionare amori e amanti, avere figli o innamorarci di qualcuno che non può avere figli o non poterne avere noi stessi.
Qualsiasi decisione prendiamo nella nostra vita, qualsiasi sia il numero di volte in cui decidiamo di cambiare rotta (e visto che c'è una vita soltanto: se una cosa non ci sta bene cambiamola perchè poi non c'è tempo!) la certezza è che siamo figli di qualcuno. Tutti.
Ricky ha subìto un cambiamento radicale nell'ultimo anno, è arrivato un fratello e sta ancora facendo i conti con questo.
Mi hanno detto che il fratello maggiore (me lo hanno detto i fratelli maggiori, perchè anche io sono una secondogenita e l'ho solo vissuto dal mio punto di vista) deve lottare per ogni cosa, e anche se è una testa calda sente il peso dell'essere quello che ci deve arrivare prima, che deve dare il buon esempio.
Ecco. Io questo a Ricky vorrei evitarlo.
Vorrei che crescesse sapendo che sono consapevole che lui non è 'roba mia' e che non perdo tempo a cercare di dargli la mia visione delle cose perchè tanto nessuno di noi è il figlio che i propri genitori credono di avere.
E chi ha tentato di esserlo ne ha pagato le conseguenze, non c'è una cosa peggiore di cercare di essere diversi da quello che si è in realtà. E si è sempre diversi da come ci vorrebero una madre e un padre.
Tutto viene malissimo, la vita stessa si vive come una gabbia soffocante, la frustrazione annienta il carattere, l'entusiasmo.
Dobbiamo seguire quello che sentiamo essere giusto per noi. L'unica cosa cui dobbiamo sempre fare attenzione è che questo sia meno invasivo e offensivo possibile per le persone che amiamo. Per questo è fondamentale scegliere davvero le persone che vogliamo avere vicino, perchè se un giorno si dovrà fare una piccola rinuncia, in fondo al cuore penseremo 'ok, non fa parte del mio essere, ma per questa persona posso fare un'eccezione'.
E un'eccezione deve rimanere.
Ho sempre scherzato sul fatto di non essere votata al sacrificio. Certo, vi chiederete: e chi lo è?
Tanti. Tantissimi. Tutti quelli che sono insoddisfatti, che difendono la propria posizione di vittima anche se la soluzione è li a un passo. Tutti quelli che dicono di avere mille sogni e non muovono un dito per realizzarne uno. Tutti quelli che quando gli chiedi come stanno ti rispondono 'benino' anche se continuano ad affermare che chi non si accontenta gode di più.
Tutti quelli che danno da sempre la colpa agli altri, al destino.
Quelli che 'io mi sono già messo in discussione, la colpa non è mia'.
Ci vuole coraggio per dire 'sto bene' perchè ti guardano tutti storto, come se fosse un peccato, un sacrilegio, un comportamento poco ortodosso, poco dignitoso.
Ognuno di noi ha la possibilità di crearsi la sua fonte (o le sue fonti) personale per essere felice. Ognuno di noi deve difenderla ad ogni costo perchè ci sono momenti nella vita in cui non basta essere mamma o papà, avere un gran lavoro, una casa stupenda, una forma perfetta.
Quando sento certi discorsi su come crescere i nostri figli, su come mantenere sotto controllo il proprio coniuge.. mi viene da ridere. Grazie a Dio esiste quella regola geniale chiamata 'libero arbìtrio', attenzione però: siamo liberi di scegliere, ma non siamo liberi dalle conseguenze delle nostre scelte. 
Detto questo, che mondo sarebbe se tutti potessero controllare tutti?
E poi con che discriminante? Anzianità? Sesso? Posizione sociale? 
Io guadagno più di te quindi posso conoscere ogni tuo lato e tenere nascosto qualcosa di me a te, ma non a chi gerarchicamente mi sta sopra?
Ci pensate?
Allora come si affrontano le liti, le ribellioni (sacrosante) dei figli?
Intanto ricordandosi che ci siamo ribellati anche noi e che è l'unico modo per tagliare il cordone ombellicale. Non si scappa.
Poi abbracciandioli e non sentendoci in colpa per gli errori passati o futuri.
Forse anche facendo sentire loro che ci siamo sempre ma che non tenteremo di forzare i loro segreti (perchè tanto non riusciremo mai a farlo).
Per gli abbracci sono a buon punto, per quanto riguarda gli errori.. chi vivrà vedrà.
Altra regola geniale, non credete?

sabato 10 gennaio 2015

Sabato mattina

Non so come funziona in casa vostra, ma nella mia: quattro persone, quattro colazioni diverse.
Il più piccolo ha di diritto il biberon con latte e biscotto in polvere.
Segue Riccardo, che ogni tanto chiede pane e Nutella, ogni tanto biscotti secchi con tavoletta di cioccolata.. io compenso e gli metto nel piatto anche un po' di frutta (si, mi piace complicarmi la vita).
Il marito è basic: latte e caffè con biscotti.
Io invece prendo acqua calda e succo di limone ogni mattina appena sveglia (per una 'doccia' interiore) e dopo mezz'ora due/tre fette biscottate integrali con marmellata all'albicocca, un caffè macchiato.
Quest'anno ho anche iniziato con un nuovo taglio di capelli che mi ha cambiato faccia (in realtà una scalatura semplicissima senza colore) senza stravolgere troppo. Non sono in grado di farmi acconciature, piege e via dicendo, quindi non garantisco sul risultato casalingo. Al momento ho ricevuto una serie di consensi che non avrei immaginato..ma i complimenti non sono mai troppi e le novità fanno sempre bene all'umore.
Inzio con grinta!

martedì 6 gennaio 2015

Da domani..

Dieta? Sport? Crema idratante e massaggio antirughe tutte le sere?
Ci vogliamo credere?
Mah.
Da domani.. si torna alla normalità. Oggi è concesso l'ultimo caffè con la panna, il panettone o i cioccolatini rimasti soli sul centrotavola dorato.
Da domani via anche tutti gli addobbi natalizi.
Da domani basta con tutte le ore di condivisione, le riunioni di famiglia non-stop.
A proposito di famiglia: quest'anno non ho programmato nulla e le vacanze in Costa Azzurra si sono rivelate strepitose. Dieci giorni di sole assoluto, il 'peso' dei bimbi condiviso con i suoceri che.. più che aiutarci ci hanno fatto riposare. Dieci notti dormendo senza il pensiero di alzarsi se piange, alzarsi se ha fame, alzarsi.. sempre e solo alzarsi.
Siamo tornati ieri e la differenza si sente già: è sveglio, latte, pannolino, giochiamo, no, quello no che fa rumore e di sotto magari vogliono dormire ancora un po'.
Ok, da domani sarò più tollerante, ma fino a stasera vorrei una controfigura..anche per togliere gli addobbi!

giovedì 1 gennaio 2015

E che il 2015 abbia inizio!

Stiamo per andare a prendere un thé a Cannes, a pochissimi metri dalla nostra auto c'è il mare, il tramonto sulla baia, persino la luna..
Questo è anche l'anno dei miei 40! Ho grandi progetti.. "si può fare" sarà il mantra del mio 2015.
E il vostro? Quale sarà?
Auguri a tutti!