Lo considero il mio peggior difetto.
Per gli altri ne avrò di molto più gravi, ma lo vivo malissimo.
Ho deciso che prima cerco di conoscerlo, così poi (come diceva uno spot degli anni '90) lo evito.
Allora, l'impazienza -o perdita di pazienza- può capitare ma se diventa quotidiana porta a frustrazione, irritazione e rabbia.
Paradossalmente l'impazienza porta tendenza alla procrastinazione.
Vediamo come si supera.. primo: un paio di respiri profondi. Poi bisogna imparare a 'lasciar perdere'. Come? La risposta è la più semplice del mondo: facendo pratica.
Se si è impazienti perchè si attende una risposta o la realizzazione di un evento importante -che poi capita a tutti- è sufficiente imparare a gestire questa sensazione affrontandola nelle sue manifestazioni minori (ad esempio le code in macchina).
Indispensabile allontanarsi dalla micro-questione e vedere il quadro più grande. Sembra tanto teorico, ma in realtà capita molto spesso nel pratico: pensando ai ricordi più belli e risalendo al rovescio li si può interpretare come 'ricompense' al nostro sforzo di essere pazienti. Avremmo perseguito gli stessi successi (sia professionali che personali) se avessimo agito con impazienza? Sicuramente no.
Qualche consiglio spiccio (ma utilissimo):
ricordarsi sempre di ciò che conta davvero, perchè spesso si è impazienti per nascondere necessità primare;
ricordarsi sempre che si può ottenere tutto ciò che si vuole, esiste sempre una soluzione, basta cercarla, e non buttarsi sulla prima a portata di ano, perchè ci sembra quella giusta ma sicuramente non lo è, saper attendere il risultato;
essere sempre ottimisti nella vita, che non è una corsa verso un obiettivo, è un viaggio, e come ogni viaggio ha una sua fine, perchè fare di tutto per arrivarci prima?
Infine, rilassarsi e aspettarsi l'inaspettato aiuta a non vivere nell'aspettativa. C'è tempo, e comunque quello che arriva non si può mai prevedere alla lettera, quindi godersi l'attesa approfittandone per fare cose che non ci diamo mai il tempo di fare.
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