Succede, d'accordo. E non è nemmeno grave.
E' iniziata come tutte le altre giornate. Ormai dalle quattro alle sei del mattino so che leggo e che faccio una pre-colazione.
Gli ormoni hanno deciso che il mio sonno è regolato così.
Va bene, sono in ferie, quindi recupero dormendo un po' di più la mattina.
Poi la colazione vera, una scappata al supermercato aperto la domenica mattina e a messa. Un piccolo battibecco con mio marito per una cosa futile che ricordo aveva a che fare con la spesa ma che per mettere a fuoco dovrei pensarci bene perchè davvero non la ricordo.
A messa mi sento un lacrimone caldo sulla guancia destra.
Fa caldo li dentro e magari tra la pancia, la scadenza imminente, la discussione futile e il coinvolgimento emotivo che da sempre mi provoca ascoltare la messa.. insomma ho sentito montare dentro il magone.
Ma sembrava controllabile.
Poi Ricky (che se ne sta sempre in giro con la sua amica a farsi sgridare da tutti i fedeli) mi si avvicina e mi chiede 'mamma ma quella li è una lacrima?'.
Mi si sono aperti i rubinetti. Non smettevo più.
Piangevo e sudavo, sudavo per il nervoso di non riuscire a nascondere le lacrime e perchè non potevo smettere, perchè non avevo un fazzoletto, perchè non avevo un motivo per piangere.
La mia amica mi chiede 'stai bene?' e io le dico 'ormoni!' alzo le spalle e poi 'hai un fazzoletto?'.
Poi me lo sono chiesto da sola: Laura ma che ti prende?
Quest'anno hai fatto delle vacanze strane. Ok.
Sei rientrata prima della metà di agosto. Ok.
Ti senti un po' in colpa per tuo marito e tuo figlio che non se ne stanno in spiaggia ad abbronzarsi e fare i bagni, ma a casa con te e i tuoi ritmi, la tua lentezza, i tuoi orari costretti dalle ore più calde. Ok.
Hai discusso per una scappata al supermercato da farsi assolutamente prima della messa (sennò poi chiudeva). Ok.
Ma non possono essere queste le motivazioni.
Invece si.
Cioè mi spiego: partono da li, poi gli ormoni fanno il resto, ingigantiscono e il pallore di mio figlio rispetto ai suoi amici che rivedrà a settembre diventa un'autentica tragedia.
Quando nasci, piccolino? Quando mi permetti di ricominciare a vedere le cose per quello che sono, di muovermi come un essere umano normale e non come se avessi un enorme cocomero sotto il costato?
Tu non ne hai colpa e io lo so.
Ma mi hai mandato in crisi stamattina.
E anche oggi pomeriggio.
E non avevo voglia che nessuno mi stesse vicino, marito compreso, anche se piangevo perchè avrei voluto mi consolasse (dopo avergli chiesto di lasciarmi sola in camera con i fazzoletti bagnati e i singhiozzi che non smettevano più).
Certo che a un uomo sembriamo delle pazze scatenate. Ci pensavo oggi. Non ho mai sofferto di sindrome premestruale, di sbalzi ormonali. Prima che nascesse Ricky (complice il periodo pre natalizio) ogni tanto una pubblicità commovente mi faceva piangere ma ero in casa da sola e non mi vedeva nessuno.
Dopo la nascita di Ricky, in periodo post natalizio interpretai come normale la sensazione del 'fine vacanza' e il post parto.
Ma oggi lo giuro, mi sono detta: 'adesso mio marito chiama il 118 e mi fa internare'.
Poi è passato tutto.
Però, piccoletto, fatti vedere presto.
La mia collezione di palle di vetro con dentro la neve. Mi mettono allegria e malinconia insieme.
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