Oggi ho scoperto che nella piazza della biblioteca di Lissone, proprio di fronte all'entrata, c'è un piccolo bar, aperto da poco forse.. non ci ho mai fatto caso prima (non è la Baracca) dove chi ti serve il caffè è così gentile che ti offre un bicchierino di acqua e ti fa una chiave di violino con la cioccolata sulla schiuma di latte.
Che se ti cade una brioche (che non volevi) ti dice 'ne prenda un'altra, butti pure via quella, ci mancherebbe'. Che mia suocera -che voleva proprio quella- la raccoglie e la mangia dicendo 'con la gente che non ha da mangiare..' e si fanno insieme una risata.
Ho scoperto che nella biblioteca di Lissone la signora addetta ai prestiti ti segue mostrandoti le sale di lettura dei quotidiani e dei giornali, gli scaffali con le ultime novità e la sala per i bimbi. Ti mostra la bacheca dove puoi trovare gli eventi e le mostre gratuite organizzate dal comune e che se la ringrazi ti risponde 'ma si figuri, voglio solo fare bene il mio lavoro' (e nota bene: tu non le stai mettendo in mano dei soldi).
Ho scoperto che si possono fare meravigliose scansioni da vecchie stampe, e che questo farà felice mio suocero, che aspetta un paio di foto che ritraggono me e Mauro insieme, che ammira incantato ogni volta che viene a trovarci.
Ho scoperto che Ricky ha una gran memoria e mi ha cantato una filastrocca dolcissima (che gli abbiamo fatto ripetere tre volte al telefono ai nonni in delirio!).
Oggi ho scoperto che dedicare del tempo a una persona che ti non ti chiede mai nulla e dalla quale in fondo ricevi sempre tanto, ti fa sentire meglio.
Oggi è anche il giorno dopo la tragedia di Boston, e non riesco a cacciare indietro il nodo alla gola se penso che c'era un bambino di otto anni.. (non me ne vogliano gli altri, ma un bambino è di fatto una priorità per il mondo intero).
E ancora, oggi è l'ultimo giorno da trentanovenne di mio marito, e vorrei dirgli che non vorrei mai vederlo invecchiare, ma siccome tocca a tutti, sono felice di avere l'onore di farlo insieme.
Anche se poi penso che obiettivamente i quarant'anni di un uomo siano per eccellenza il momento di assoluto splendore, fascino, spessore e consapevolezza (paragonabili ai trenta di una donna).
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