Lou Reed ha deciso di farsi un giro nella parte selvaggia. Oggi.
Se n'è andato a 71 anni.
Personaggio, poeta e autore capriccioso, oscuro, maledetto e pericolosamente affascinante, fa parte della cultura musicale glamour ma un po' decadente insieme ad artisti che non si potevano definire 'solo' cantanti o 'solo' musicisti o 'solo' pittori.
Bowie, Warhol, Jagger, Eno, Ginsberg..
Ha ispirato tantissimi artisti, lo stesso Jim Morrison, nelle sue movenze da 'Re Lucertola' pare abbia tratto ispirazione da Gerard Malanga, attore che nei suoi scandalosi show lavorò ed interpretò le sonorità di Reed in pellicole come Chelsea Girls.
Ha reinterpretato i racconti di Edgar Allan Poe (hanno lo stesso secondo nome, curioso) in chiave rock.
Scrisse una canzone, Kill your sons, influenzato da un intervento spaventoso subìto da adolescente, quando tentarono di 'curare' la sua bisessualità con l'elettroshock.
Genio 'inespressivo' fondatore dei Velvet Undeground, vanta trent'anni di carriera senza mai scadere nell'ovvio, nel patetico.
Uno di quei personaggi che non invecchiano, che sembrano diabolicamente eterni.
Si è spento oggi.
Grazie Lou, per tutte le volte che, dalle cuffie del mio walkman, mi hai accompagnata, isolandomi dal resto del mondo, nel tragitto da scuola a casa, chiusa nella zip del mio giubbino di pelle sotto la pioggia scrosciante.
Riposa in pace, magari torna. You're so vicious..
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