A Natale siamo tutti molto impegnati.
No, un attimo. Non per le cene aziendali, i regali, gli acquisti, gli impegni con i parenti che-non-si-può-dire-di-no.
Siamo tutti impegnati davvero.
I papà dell'asilo hanno appena terminato e montato un gigantesco e meraviglioso presepe fatto interamente con le loro mani e con le loro serate (due a settimana, dopo cena, rincasando oltre la mezzanotte). Il tema del programma scolastico quest'anno è 'il parco di Monza e la Villa Reale' ed il risultato parla da solo. Bravi papà. Questo è lo spirito del Natale.
Anche io ho fatto, sto facendo e farò il mio dovere: ho disegnato una gigantesca capanna per il presepe colorato dalle maestre e dai bimbi della classe di Ricky. Sto disegnando gli attrezzi che vestiranno i bimbi per la recita di Natale (Ricky, dopo la nuvola e la pecora, quest'ultimo anno avrà un ruolo decisivo: il martello, che -dice lui- fa rumore e parla per primo).
Anche questo è lo spirito del Natale.
Come tale, lo spirito non può dissolversi, dunque continuiamo: la recita di carnevale delle mamme.
Sarò Quinci del cartone animato 'little einsteins' che non ho mai visto nella mia vita e che mi studierò a dovere.
Proveremo nelle serate settimanali.
Sembra ci sia anche un'idea di progetto, per le mamme che lo desiderano, per formare un coro gospel da proporre saltuariamente in alternativa a quello della Chiesa del paese: che faccio, non partecipo? Neanche a parlarne.
A titolo informativo i bambini non sanno cosa reciteremo a carnevale per loro (e in replica all'oratorio per tutti: brividi). Ma tanto i bambini di cinque anni non leggono i blog, vero?
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