Per necessità ma anche per curiosità, ho deciso di acquistare la carne di cavallo, sia la bistecca, che taglierò e cucinerò a straccetti come nella ricetta degli stracetti alla senape, che la carne sfilacciata.
Niente espressioni strazianti per 'carne di cavallo': i maiali, i polli e i vitelli hanno la stessa dignità. Siamo carnivori, punto.
La carne sfilacciata l'ho cucinata esattamente come un ragù: preparando la cipolla da far soffriggere nell'olio extravergine di oliva, facendo saltare la carne e quando è cotta aggiungendo una passata un po' rustica, non proprio liquida.
Si aggiusta di sale e si cuoce per poco tempo (si asciuga abbastanza in fretta, gli sfilaccini di cavallo sono più secchi della carne trita).
Il sapore ricorda molto il sugo all'amatriciana: decisamente affumicato.
Ottimo condimento per una pasta corta, cotta al dente, tipo mezze maniche o penne rigate. Un filo di olio extravergine crudo. Se piace, io aggiungerei un po' di ricotta dura, quella da grattugiare. Oppure il pecorino, come nella ricetta dell'amatriciana.
Per contorno agli straccetti alla senape ci vedo bene dei pomodorini al forno: si lavano e si tagliano a metà, si mettono con la parte interna all'insù sulla carta da forno, in una teglia.
Si salano, si passa un filo di olio extravergine di oliva e poi si cospargono di pan grattato. Successivamente si mettono nel forno ben caldo fino a che sulla superficie non si forma una crosticina gratinata.
Davvero buoni, consiglio.
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