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venerdì 2 agosto 2013

La passione di Artemisia

Sto leggendo un romanzo storico, incentrato sulla pittrice Artemisia Gentileschi, scritto da Susan Vreeland.
Nonostante sia ambientato nel 1600 italiano tra Roma e Firenze, Artemisia è una donna davvero attuale.
In seguito al disonore causatole da chi credeva un amico di famiglia, si trasferisce per rifarsi una vita dopo che il tribunale archivia il caso. Si sposa, ha una figlia che adora, riesce a farsi ammettere all'Accademia dell'Arte del Disegno di Firenze. Unica donna, inizialmente discriminata, riceve commissioni da Michelangelo Buonarroti, da Cosimo de' Medici.
Pur soddisfatta della sua vita, non riesce a sconfiggere l'odio per chi la disonorò. Scrive a una suora di cui si fida (e a cui si affida) che è stanca di farsi guidare dal proprio odio, che sta inquinando ogni cosa bella che fa, in primis le sue magnifiche opere.
In una lettera, la suora le risponde:

(...)
se quell'uomo non ti ha allontanato dall'amore di Dio, e non lo ha fatto, allora l'unica cosa che tiene in vita il tuo odio per lui è il tuo pensiero. Solo il tuo orgoglio lo tiene intatto nella tua memoria e nel tuo pennello. Dissolvi il tuo orgoglio e dissolverai il tuo odio. Non è una cosa intelligente essere posseduta dall'odio generato dal dolore. Abbi cura di te, Artemisia. Può sottrarre energia da ciò che tu sai essere il tuo fine. Il fatto che ti causi angoscia significa che hai già scoperto che non è degno dei tuoi maggiori obiettivi e questo, tesoro, è l'inizio dell'umiltà.
(...)

Dissolvere l'orgoglio, proteggere l'energia che si mette nelle cose a cui teniamo, iniziare ad essere veramente umili.

Più di una volta nella vita mi è capitato -per caso, lo ammetto- di non giocare la carta dell'orgoglio. Per una serie di interpretazioni sbagliate (o meglio, giuste!) o per semplice distrazione ho risposto a una provocazione con serenità, senza orgoglio, con leggerezza e umiltà.
Ogni volta che è successo, dopo essermi resa conto che se avessi compreso da subito la provocazione avrei reagito male e avrei dato luogo a un'estenuante sequenza di botta-e-risposta di durata indefinita, la questione si è chiusa da sola per non riaprirsi mai più.

Questo per dire che ci sono molti problemi che ci assillano semplicemente perchè noi lasciamo spazio perchè accada. Se analizziamo il termine orgoglio, scopriamo che i sinonimi positivi sono nettamente inferiori a quelli negativi:
orgoglio s.m.
  • 1. senso di dignità, amor proprio, senso dell’onore, superbia, boria, fierezza, arroganza, alterigia, presunzione, autocompiacimento
  • CONTR umiltà, semplicità, modestia
(fonte Dizionario dei sinonimi e dei contrari)

Ad ogni modo, ho pensato che nelle occasioni in cui non ho raccolto la provocazione mi sono sentita così bene da pensare 'menomale che ho interpretato così, e risposto gentilmente'.
Poi: si fa anche una certa figura a non scendere ai bassi livelli. Poi dopo ci si vuole più bene. Sarebbe bello imparare a reagire coscientemente in modo decoroso, sobrio.
Ma siamo tutti qui per migliorare, no?
Artemisia Gentileschi docet.
A proposito, questa estate leggetevi il libro!

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