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venerdì 30 novembre 2012

Righe e dettagli

Finalmente è venerdì. L'ultimo giorno di Novembre.
Abbigliamento adatto a questo giorno: la maglia rigata con grande scollo a barchetta (che bella portata 'cascante': lascia la spalla scoperta) i pantaloni morbidi con coulisse in vita, il top nero con nastro di raso al collo.

Mi piace curare i dettagli: bracciale rigido con ciondoli di diverse forme in oro giallo, bianco e rosso, alcuni incisi, altri no, Giolina & Angelo (anche il teschio in oro bianco al collo).
Da domani, siamo tutti autorizzati a pensare al Natale: addobbi, canzoni, colori. Piccola anteprima di atmosfera natalizia: questo maglioncino di Baby Angel. Non è bellissimo? Si trova da Oviesse Industry.


giovedì 29 novembre 2012

Giovedì di baratto

In economia, il baratto è un'operazione di scambio bilaterale o multilaterale di beni o servizi fra due o più soggetti economici (wikipedia).
Sarà perchè è gratis, sarà perchè bene o male so da dove arrivano le cose, o perchè mi piacciono gli abiti diversi, stilosi, non alla moda (che poi equivale a 'che indossano tutti').
Sarà che c'è la crisi (ma se non 'hai nel sangue la capacità di far rivivere indumenti di un tempo, non c'è crisi che tenga) oppure che con alcuni pezzi davvero originali e un pizzico di creatività si ottengono degli outfit da far crepare di invidia le fashion-victims più accanite.. io adoro passare il tempo con mia mamma a provarci le cose davanti allo specchio. Cose usate, si intende.
Usate e ricevute in cambio di altre cose prestate o regalate 'perchè stanno meglio a te' o perchè 'prendila, io non la metto mai ed è quasi nuova'.
Oggi ho fatto delle 'acquisizioni' (non si può dire che fossero acquisti, non ho dato denaro in cambio) a dir poco esaltanti.
Ve lo siete mai chiesto come fanno certe persone ad avere il pezzo più unico che raro, il taglio particolare, quando i negozi e le riviste propongono sempre lo stesso modello (in versione più o meno cheap) senza possibilità di uscire dal coro senza ricorrere alla sarta personale?
E' la capacità di mischiare una cosa attuale, anche senza troppa identità, ad un pezzo azzardato, che rasenta il concetto di 'fuorimoda'.
Anzi, che lo supera. Io adoro le cose 'fuorimoda': danno carattere.
Una fantasia come questa, non passa certo inosservata. Aguzzate la vista!

Mondo pieghevole


Esiste davvero una passione per quella che una volta identificavamo tutti come 'la graziella'?
Eccome. Esistono follower pieghevoli, esistono community pieghevoli, esistono aperitivi pieghevoli.
Stamattina in tre minuti e mezzo di chiacchiere con una collega si è aperto un mondo a me sconosciuto: la bicicletta pieghevole (si trova da Decathlon, in diverse proposte)
Il concetto è quello del contorsionismo, in fondo. Piace, piace davvero, tanto che gli invasati se la tengono in casa la bici, con la scusa dello spazio che occupa. Si sa, quando una cosa nuova ti rimane sotto gli occhi tendi un filo ad idolatrarla. Motivo per cui la dolce metà dell'invasato in questione a un certo punto spinge per rimettere l'arnese pieghevole al suo posto: sul balcone.
Io ho dovuto accettare in casa 'per amore' altri tipi di arnesi, e non pieghevoli: tre chitarre con baule rigido, un amplificatore, una borsa contenente gli effetti per la chitarra elettrica.
Voi che cosa ospitate in casa, che spingereste fortemente per sistemare in balcone?

Escamotage per la nanna

Libero spunto dalle considerazioni di una mia ex compagna di scuola: quali oggetti conciliano la nanna ai bimbi?
Ogni mamma ha avuto a che fare con un surrogato della 'copertina di Linus'.

Mio figlio doveva necessariamente avere almeno tre ciucci di silicone da perdere, ritrovare e lanciare nelle ore notturne. Quelli fatti di un pezzo unico, anche il rumore impercettibile dell'anello che si piega sulla base del gommotto lo svegliava (anche quello della plastica dura sul pavimento, quando il ciuccio volava giù dalle sbarre del lettino: ne trovavo tre sparsi ogni mattina).
Il primo pupazzo (che per molti psico-pediatri va scelto direttamente dai genitori, perchè il piccolo lo viva come un delegato di mamma e papà) invece era un orsacchiotto azzurro di Trudy, che lui ha chiamato Bubu e che tutt'ora permane in mezzo ai pupazzi ricevuti negli anni.
Ricky e Bubu sono rimasti insieme sempre, salvo un breve periodo in cui eravamo convinti lo avesse lanciato fuori dalla finestra (davvero) e poi lo abbiamo trovato tra il materasso e la rete del nostro letto matrimoniale: ignoro come ci sia finito.
A proposito di pupazzi: quelli che in questo periodo regala Esselunga con un minimo di spesa e un contributo aggiuntivo stanno letteralmente invadendo la vita di tutti noi. All'asilo (sotto braccio ai bimbi, ma anche nelle vie intorno all'asilo, sul pianale dietro l'auto, etc..) ormai si avvistano di continuo i personaggi dei cartoni della Dreamworks.
Questo si che è guerrilla marketing, geniale, spontaneamente virale.
Grandissima intuizione!

mercoledì 28 novembre 2012

Quanta acqua

Piove ininterrottamente da non-mi-ricordo-nemmeno-quando.
Ricky è un po' influenzato, sono rimasta a casa: home working.
Tengo le tende spostate (amo guardare fuori dalle finestre, fortunatamente la casa di fronte è appena un poco più bassa della mia finestra, così non ci si guarda in casa vicendevolmente) e spesso alzo lo sguardo. Pioggia, pioggia e ancora pioggia.
Poi mi fermo sulle violette piantate mesi fa. Praticamente mai annaffiate: caldo, freddo, sole, vento. Stanno li, bellissime con la testa alta, incuranti della stagione durante la quale tutto cade.
Aveva ragione la fiorista quando me le ha consigliate: sono resistenti e non hanno bisogno di cure, se nevica gelano sotto la neve, quando si scioglie si riprendono.
Tutto vero. Indicate per chi come me adora le piante e il terrazzo quando è a posto e vorrebbe eliminarlo quando non lo è.
Che lavoro meraviglioso quello della fiorista. Solo l'odore tipico dei negozi di fiori (che non è odore di fiori) mi piace tantissimo. Lavorare in mezzo alla natura, rispettarne i tempi, il clima, i cicli, le regole.. mi piace tantissimo.
Temo solo che l'ambiente non sia dei migliori (freddo, umido, sennò le piante muoiono) e che le mani siano costantemente fredde.
A proposito di freddo: oggi pomeriggio è ideale un infuso rilassante, caldo. I fiori e le erbe più indicati sono quelli di camomilla e tiglio, rispettivamente sedativi e calmanti, magari serviti in una tazza dall'aria vintage.
(stampa acquistabile on line, su Etsy).

Il poker è un gioco da ragazze?

Quante di noi sanno giocare a poker?
Ci giocano? Se no, perchè no?
I tavoli on line spopolano, anche la tv programma per l'anno prossimo fiction in cui il poker si insinua nella vita delle donne.
Conseguenza della crisi economica? Il poker è solo il 'fratello cattivo' di lotto, lottomatica, lotterie e simili?
Cosa tiene davvero lontane le donne dal tavolo da gioco?
Piccola inchiesta, alcuni risultati:
intanto non tutte le donne amano le carte da gioco. Le donne che le amano ci hanno provato ed hanno imparato ma poi, non trovando compagne di gioco, tutto si è presto dissolto.
Alla domanda 'perchè non hai continuato a giocare con gli uomini?' hanno risposto 'perchè gli uomini giocano forte'.
Dunque, posto che si sappia giocare, non c'è disponibilità a giocare a certi livelli.
In più, trattandosi di un gioco in cui il bluff è importante, se la differenza di disponibilità economica tra i giocatori è troppo alta, chi può permetterselo brucia tutti i bluff dell'avversario meno facoltoso.
Ad ogni modo di giocatrici ce ne sono, poche, ma davvero brave. La pro Vanessa Selbst sostiene che siano più brave dell'uomo medio, ma troppo poche.
Il gioco, approfondendolo, intriga: contano gli sguardi, la sicurezza in se, la lucidità, la capacità di gestire le situazioni, le emozioni. Ci sarebbero molti spunti per viverlo come un vero e proprio training da declinare alla vita di tutti i giorni.
Gli uomini, che sin dall'adolescenza vivono la serata del poker come una serata solo loro (fumo, alcool, una quantità di soldi incontrollata, senza donne di mezzo, nemmeno su un altro tavolo da gioco) non sembrano molto d'accordo nella condivisione della passione per questo gioco. I più pensano infatti che sia meglio che il poker rimanga un affare da maschi: mai inizierebbero la propria donna al poker, soprattutto a quello online dove è facile inserirsi, farsi prendere la mano, dunque perdere (i loro soldi, quelli della famiglia).
Gli uomini iniziano a giocare mettendo in conto che potrebbero perdere (al punto che si danno un limite economico oltre al quale non sono disposti a rischiare) le donne, se sanno di perdere, non iniziano nemmeno a giocare.
Come a dire che le donne non sanno perdere.
E' la verità? Voi come la pensate?



Sieri, trattamenti.. ma servono davvero?

Stamattina, appena fuori dalla doccia, mi asciugo il viso e apro l'anta dello specchio del bagno: è finito il siero effetto lifting doppia azione.Tragedia!
Tragedia?
Intanto rimedio con una crema idratante (che non so cosa faccia davvero, ma la sensazione della pelle che tira sulla faccia è troppo fastidiosa) e poi siccome ho a cuore la mia bocca mi decido a cercare seriamente il trattamento ricompattante contorno labbra.
Ce l'avevo. L'ho solo messo da qualche parte che ora non ricordo.
Mi si accende una lampadina: armadio all'ingresso, pochette marrone. Trovato.
Fosse per me comprerei un intero container di creme, gocce, sieri, concentrati...
Mi piacciono i barattoli, i profumi. Mi piacciono anche le promesse. Vere o false che siano.
Usare le creme corpo/viso non è solo abboccare alle cose che ti raccontano.
Io credo sia molto di più.
Significa che c'è del tempo, nella mia giornata asilo-ufficio-asilo-casa, che riservo per me. Cascasse il cielo.
Certo non me ne sto quattro ore chiusa nella toilette con il turbante di spugna in testa e la gamba appoggiata al pouf di vimini come nelle immagini sulle riviste, però.. non mi vesto se prima non ho messo la crema corpo, il deo delicato, la crema viso/collo e poi insisto sui contorni. Occhi e labbra.
Tempo fa guardando con amici una trasmissione durante la quale davano piccoli consigli sul trucco ho pensato ad alta voce: certo che secondo me chi si sistema il 'codice a barre' sopra le labbra fa bene.
Gli uomini hanno confermato che nel volto femminile la bocca è un richiamo molto forte. Non danno accezione negativa alle rughe in generale, anzi, quelle armoniosamente distribuite danno profondità e carattere all'espressione.
Sono d'accordo. Sguardo profondo, anche un po' segnato. Ma la bocca no.
Una tra le bocche per me meglio disegnate e riempite:
Monica Bellucci: non si sa se sa recitare, se è simpatica, se è antipatica, se la sua voce è sopportabile, se la scelta di vivere in Francia è condivisibile (la scelta del marito: si!). Ma rimane praticamente eterna.






martedì 27 novembre 2012

Allure: fascinazione che si legge nello sguardo altrui

Stamattina mi sentivo pigra e già da sotto il piumino pensavo che avrei voluto un sacco di juta e un paio di stivali da eschimese. In poche parole: dovrei rifarmi il guardaroba.
Ho preso un pezzo per volta, svogliatamente. L'unica certezza era: verrà fuori un mix di schifezze, senza armonia: alla fine mi infilerò un paio di jeans e un maglione come quando devo fare la spesa al mercato della frutta al sabato.
Primo step: collant neri. Coprenti, che danno sicurezza.
Gonna longuette nera elasticizzata tipo pizzo. Ereditata da una zia. Debutto ufficiale.
Camicia a righe azzurre e bianche. Da uomo (ho pensato di buttarla un milione di volte).
Pull senza maniche con il collo a lupetto, da cui far sbucare il colletto alzato della camicia di cui sopra.
Accessori? Accessori (ci sto prendendo gusto).
Due fili di perle, uno annodato e uno no.
Cinturina in vita: nera e di vernice, con piccola fibbia gioiello. Evvai.
Capelli sciolti, riga in mezzo, poco trucco, solo gli occhi.
Mi infilo un paio di stivali in camoscio nero con i tacchi sottili. Pronta, esco.
All'asilo incontro un'amica nel cortile 'ciao, ma che bella che sei oggi!'
Lascio Ricky e incontro le mie amiche in fondo alle scale: caffè al bar.
Una 'ehyla, come sei bella'.
L'altra conferma 'si lei è sempre così chic. Ha il dono di saper abbinare le cose'.
Penso all'abbinamneto sacco di juta e stivali da eschimese. A questo punto: perchè no?
La prima incalza 'vero, ma secondo me, la differenza la fa l'allure'.
Il tempo si ferma. Allure. Che meravigliosa parola.
Che meravigliosa parola che non avrei mai pensato riferita a me.

Senza nessuna pretesa da parte mia, quattro donne che ne sanno qualcosa:








lunedì 26 novembre 2012

Cosa mi serve per staccare. Davvero.

Non lo so se è una cosa che capita a tutte (le donne? Le mamme? Le mogli? Le non-più-under-35?)
Forse capita solo a me. Quando ci sono giornate particolarmente pesanti, o in ufficio progetti che si inghippano e non riesco a sbloccare per un impedimento oggettivo, cerco di combattere il senso di frustrazione dedicandomi ad altro.
Una volta mi sarei fatta un giro di shopping, una cioccolata con un'amica, un'ora di corsa nel parco, o di aerobica in palestra.
Sarà che i pochi soldi che rimangono, in questo periodo, è meglio conservarli?
Sarà che per organizzarmi e uscire con un'amica devo prima organizzarmi e mandare Ricky da qualche nonna (stesso discorso per la corsa al parco e la palestra)?
Sarà che non ho più l'età per fare queste cose e poi andare anche in palestra ma.. ultimamente mi rilassa sistemare cose in casa.
Oggi la mia vittima è stata la credenza (o dispensa, o caos-allo-stato-puro) della cucina.
Ad essere sincera speravo in una differenza un po' più evidente ma..fa lo stesso!
Mi sono rilassata e questo è quello che conta. Credo.
Comunque nel sistemare tutto ho imparato che: la maggiorparte degli imballaggi delle cose non servono, meglio ridurli al minimo e buttarli (differenziando, ovviamente!) si crea più spazio e sono più 'impilabili'.
Inoltre è meglio creare delle zone tipo 'salato', 'dolce', 'per la colazione', 'per lo spuntino notturno del marito' (il mio lo fa: ho tutte le fortune..).
Poi la cosa fondamentale credo sia essere coerente e mantenere l'ordine appena ritrovato.
Il che è praticamente impossibile.
Rimanendo nel mondo dei sogni, questa dipsensa sconfiggerebbe qualsiasi senso di frustrazione..


Oggi piove

Piove. Ed è lunedì.
Sarà anche una coincidenza ma sembra tutto addormentato, rallentato (leggi: giornata di ...).
Piove. Ottimo. Non devo scegliere che scarpe mettermi (nota positiva).
Anzi, sono autorizzata a mettere gli stivali di gomma viola che adoro. Caldi, comodi.
Qualcuno una volta mi ha chiesto se dovevo pagare qualche penitenza mettendoli.. non mi sono mica accorta che sono così brutti!
Comunque c'è di peggio:
Io avrei il coraggio di mettermeli, devo ammetterlo.
Piove e oggi si ascoltano The Black Keys (loro si, diciamocelo, che sono bruttini!) però sono fantastici e mi rendono la mattinata-grigia-in-ufficio decisamente migliore.
Piove e ci sta che tutto prenda un'aria british.


domenica 25 novembre 2012

Fumetti degli anni '80: Skorpio

Le copertine di questi fumetti (che mio padre, abbonato, leggeva regolarmente) mi hanno fatto imparare a disegnare corpi femminili ripresi da angolature diverse dalle solite.
Aspettavo con impazienza che arrivasse il nuovo numero. Quando mio padre era in ufficio lo prelevavo dal suo comodino e munita di foglio e matita morbida iniziavo a riprodurre volti, profili del corpo, torsioni del busto.
Viaggiando in rete ho trovato moltissime copertine di Skorpio, per lo più in siti legati alla vendita di fumetti originali da collezionare.
Ho scoperto che Lorella Cuccarini, soubrette nata 'da Pippo Baudo' negli anni '80, si è guadagnata parecchie copertine di Skorpio (in versione fotografica: sarebbe interessante sapere se qualche fumetto è stato tratto da lei!).
Cercando le copertine on line mi sono imbattuta in un blog: Luca Russo Blog Art, che segnalo e che inizio a seguire. Non so se queste cose si seguono in quanto appassionati di fumetto o che. A me piace disegnare e questo è il motivo per cui il Signor Russo ha una fan in più, da oggi!

Tutto inizia con un concerto dei 'REDIOVASCO'

Ieri sera c'è stata una bella serata di musica live al Pit Stop. Locale discretamente conosciuto nel mio paese.
Delle 7000 anime che popolano il nostro ridente comune, molte sono accorse a vedere Danilo e il suo gruppo: i Rediovasco.
Danilo è il marito di Barbara, una delle mamme con le quali, lo scorso anno scolastico, ho recitato per i bimbi dell'asilo e replicato al pubblico per la raccolta fondi da destianre all'asilo.
Al di la della passione per Vasco Rossi, ha la stessa voce e la stessa mimica.
Non è tanto l'aspetto fisico che colpisce, quanto la totale aderenza dell'insieme all'originale.
Quando sento le canzoni di Vasco, certe canzoni che ascoltavo da ragazzina, mi viene una nostalgia, un'amarezza legata al mondo adolesecente che non tornerà più (cosa che per certi versi considero una fortuna!).
Dopo la serata siamo rimasti fuori dal locale a chiacchierare con amici e poi siamo finiti a casa di una coppia, genitori di una compagna di classe di Ricky.
Due persone molto semplici, di quelle che chissà perchè immagini vivano all'interno del reticolo di vie intorno alla piazza del paese. Di quelle che giudichi (da ignorante e lo sto ammettendo) piacevolmente spensierate proprio in quanto semplici e alla mano.
In casa loro (una casa piccola, arredata in modo semplice e genuino come loro, piena di amore, come loro) ho notato una foto che ero convinta ritraesse la padrona di casa.
Quando mi ha detto che era sua sorella ho pensato fosse la sua gemella.
Quando mi ha detto 'aveva nove anni più di me' ho capito che non c'era più.
Al di la del motivo, la scomparsa di una persona così vicina e così giovane sembra sempre una cosa assurda.
Lei ha detto in poche, semplici stupende parole che cosa era accaduto e dal suo viso non è affiorato nessun tipo di auto-compassione, ne di vittimismo.
Ci sono cose che accadono agli altri che mi fanno pensare 'io non riuscirei a sopravvivere'.
Ci sono persone che trovano sorrisi e serenità che non saprei fingere, figuriamoci trovare.
Le stesse persone che magari stupidamente ho giudicato 'semplici e serene'.
Come si sbaglia, la maggiorparte delle volte.
Ma se si riesce, quanto è bello rendersi conto del proprio errore e pensare 'che bella persona sul mio cammino, che fortuna averla incontrata!'.


sabato 24 novembre 2012

Zio Nanni

Giovanni Mereu era lo zio della mia migliore amica.
Lo ricordo nel retrobottega dell'oreficeria artigianale di famiglia (caratteristica della zona di Brera, da più di 35 anni). Io e la nipote giocavamo nel cortile, entravamo a bere a volte, o soltanto per prendere un po' di fresco nei pomeriggi bollenti di Luglio, quando eravamo a casa da scuola e le nostre mamme ci mandavano a giocare "tanto in cortile le teniamo d'occhio".
Un sorriso sornione, lo sguardo sempre gioioso e meravigliato.
Era lo zio che preferivo, tra tutti i fratelli Mereu (tolto Angelo, il papà della mia amica).
Lo zio Nanni dipingeva una Sardegna tutta sua, 'onirica e struggente' diranno più tardi.
La cosa curiosa è che in ogni quadro, nel cielo, all'orizzonte, dove il bianco sembra solo bianco, una finestrella ci avvisa che lo spazio che stiamo osservando è chiuso.
Angelo Mereu, nel negozio di Via Solferino, ha allestito una mostra delle opere del fratello. Ogni volta che ne parla si rattrista perchè 'non sono riuscito a salvarlo dalla malattia' dice.
Trasferita dal 1989, non lo vedevo da anni, lo zio. Ma capisco perfettamente che tipo di vuoto possa avere lasciato. Lo sento io per prima.
L'immagine di Ricky che disegna sul tappeto della gioielleria mi riporta a uno dei tanti pomeriggi passati in negozio, da piccola. Tenerezza e nostalgia!
Mi piace pensare che lo zio Nanni sia ancora li, che ci osservi attraverso la finestrina onnipresente nei suoi quadri, la sua nipotina ed io: cresciute, con un cucciolo che ignaro di tutto sta li a disegnare sotto le suo opere appese.
Ti penso spesso, e ti ho voluto bene zio Nanni, tanto. E mi manchi, manchi a tutti! Buona fortuna, dietro a qualsiasi finestra tu sia.

Clochard

Lo stile decadente, sciatto, un po' da metallara-madonna-del-santuario mi è sempre piaciuto.
Sarà per questo che mi piacciono i ninnoli al collo, le medagliette, i volants, le rouges.. E che trascino i piedi quando cammino?
Oggi per strada una cosa mi ha prima incuriosito, poi intenerito. Tenerezza a parte, devo ammettere che mi ha proprio attratto lo 'stile'.

Una specie di altarino-casa su due ruote. Davanti alla chiesa di Santa Maria Incoronata a Milano (tra Corso Garibaldi e Via Marsala).
Le piantine tipo davanzale e la scopa con paletta sono la vera chicca. Ho pensato "questa persona ha  gusto".
Non c'era nessuno nel momento in cui ho scattato la foto. Dopo un paio d'ore sono ripassata con Ricky in braccio (stanco, non voleva più camminare).
"Ciao amore! come sei bello.." mi sono girata e ho visto lo scambio di sguardi e di sorrisi tra Ricky e un uomo sui 50 anni. Seduto sui cartoni, con un cappello di cuoio tipo Mr. Crocodile Dundee.
Quando succedono queste cose (cose 'da niente') penso che il mondo sia ancora in tempo, che tutti noi siamo ancora in tempo.

venerdì 23 novembre 2012

Viziatemi, grazie!

Tictac, bar di Monza: via cavallotti angolo via melette di gallio.
Vai a bere un caffè due giorni di seguito e il terzo ti si presentano con diverse tentazioni: bicchierini da chupito colmi di panna montata, biscottini spalmati di nutella, brioches alla crema con cioccolata fusa e panna montata.
Il mio macchiato oggi aveva anche un cuoricino dolcissimo..
Hai voglia di "andiamo a prendere il caffè a piedi" per smaltire una foglia di insalata e una galletta di riso!
Sabrina e Michele ci viziano da quando tra colleghe si attraversava la strada, per il pranzo o per il caffè.
Adesso che ci siamo trasferiti più lontano, continuiamo a farci coccolare.
Si capisce perché!
A cosa non sapete dire di no?

giovedì 22 novembre 2012

Nell'aria..


...di casa mia, del mio bagno e nel corridoio, quando me lo spruzzo sui capelli e sul collo dei vestiti e lascio un profumo buonissimo (l'unico che Ricky, mentre gli allaccio la giacca, nota "hai messo il profumo, mamma? Buoooono..").
Poi entra in macchina con me e mi segue in ufficio, ci ritroviamo di nuovo, una volta rientrata a casa.
La sera mi abbraccia, anche se mi sono già spogliata, continua a persistere.
Lo adoro.
Culti Milano. Ho anche avuto il piacere di conoscere parte dello staff direttamente in sede: anche il magazzino è delicatamente profumato.
Lo scatto è stato 'rubato' proprio in sala riunioni. Immagini bellissime e suggestive sul sito www.culti.it.
Il direttore artistico nonchè fondatore del marchio, Alessandro Agrati, mi ha letteralmente ipnotizzata mentre, raccontandomi dell'armonia delle fragranze, la provenienza, l'equilibrio.. con fare quasi da chiromante passava le mani intorno ad una sfera dalla superficie lanosa (riso? soja?) impregnata di fragranza al the.
Una magia: mi ha davvero stregata!

Jessica Valenti


Arriveranno mai i libri di Jessica Valenti tradotti in italiano?
Femminista, anzi un'evangelista del femminismo.
Sono curiosa. Potrei leggerlo in lingua originale, certo. Ma mi sono sempre chiesta perchè (come per i film) per gustarsi una parentesi di relax si debba fare lo sforzo non solo mentale per tradurre, ricordare le formule etc. ma addirittura per trovare la logica di una battuta che magari in lingua originale funziona perchè in quella cultura esiste quel modo di dire. Nella nostra no.
Una volta ho detto a una coppia di amici olandesi che il loro invito a prendere un te da loro cascava a pennello. Mi hanno guardata sorridendo per mezz'ora. Ci credo: solo dopo ho realizzato che si stavano chiedendo "quale pennello?".

Carta da lettera

Quando ero piccola si usava così tanto.
Comprarla, regalarla, collezionarla.
Oggi ci si scrive con tweet, post, sms, mail.. ma chi l'ha amata, continua a farlo. Ne sono certa.
Sembra sempre così preziosa. Quei fogli perfetti, con l'odore perfetto e la sovrapposizione perfetta.
Aprivi la scatola e subito pensavi 'non devo sprecarne nemmeno uno'.
I fogli contati, intonsi.
 Questa note card è tra quelle proposte da Crane & Co. e si può acquistare on line da J.Crew.

Pippicalzelunghe!

Non me la ricordavo.
Forse non l'ho mai vista? Non con attenzione.

Con gli occhi di adesso, mai: che bellezza!
Sorridente, lentigginosa, con un cavallo a pois per amico, una scimmietta che le volteggia intorno.
Le giornate fatte di tavolate gustose coperte di frutti colorati, carillon dolcissimi traboccanti di caramelle morbide.
E gli accessori? Un misto tra vintage e bon-ton: adorabili!

C'è ancora gente che cerca outfit sulle riviste. Antichi, passati, masticati e ritriti: per niente originali.
Se proprio si vuole osare, esiste anche una versione dissacrante: al parco con gli amici a fumare spinelli:
(speriamo l'abbiano scattata ad Amsterdam!).
Pippicalzelunghe si che la sa ..lunga!
Comunque la adoro, è ufficiale.

Barbapapà

Dolcissimo.
Trapuntina su passeggino ai parchetti di Lissone.
Tenerezza immensa!

Albero di famiglia

Questo mi piace da impazzire.
Mi ha fatto ridere.
Commuovere, subito dopo.
Ho visto i miei a pranzo. Papà ha un bellissimo nuovo taglio di capelli: corti corti sui lati e leggermente più lunghi sopra.
Sembrava un marines. Gliel'ho detto. Ha risposto che lo vedo con gli occhi della figlia innamorata. Cosa che sono. Ma che centra? Sta bene davvero.
Vederlo sorridere, vedere che la mamma gli sorride serena.. queste sono le cose che mi fanno stare bene.
Scrivo un messaggio a papà. Mai dimenticarsi di scrivere ti voglio bene a chi si ama. Non si ha sempre tutto il tempo che si è convinti di avere.

mercoledì 21 novembre 2012

Spesa bio

Alla fine ho ceduto: sono entrata nel supermercato bio Natura Si di Vedano al Lambro, a 200 mt da casa mia.

Con Ricky, che ha prontamente acchiappato un carrello, ci si è infilato dentro ed ha iniziato a toccare ovunque.
La cosa che più lo attraeva era la lente appesa a una catena nei pressi dei 'prodotti sotto la lente'. Una vera impresa strappargliela di mano!
Nella zona chiusa tra le porte scorrevoli di vetro (freddissima e con un sano odore di terra e di muschio) abbiamo dato un'occhiata ai prezzi della verdura. A momenti svengo.

Superiori di tre o quattro volte a quelli che mi fa Antonio, un venditore ambulante che non delude mai. Ho preso un porro e sono uscita dalla gabbia di vetro con i prezzi da gioielleria.
Mi dirigo ai frigoriferi dove sono stipati generi di ogni tipo, tranne che normali: polpette di tofu e farro (che ho comprato), tofu naturale (che ho comprato), vellutata di amaranto e bietola rossa (che ho comprato), kefir di tofu impanato (che ho preso, guardato, e lasciato inorridita).
Un bel barattolo di germogli di soja (rassicuranti) e dritta allo scaffale del barattolo di Magnesio Supremo (vero motivo per cui sono entrata da Natura Si).

Mi rivedranno? Forse si, forse no. Dipende dalla vellutata di amaranto e dalle polpette di tofu e farro che mi gusterò stasera a cena!
Unico difetto (poco trascurabile) una commessa scaffalista antipatica. Va beh, non tutte le ciambelle escono col buco.

lunedì 12 novembre 2012

Frittelle della Laura

Un uovo, mezzo cucchiaino di zucchero di canna, una pera precedentemente cotta con cannella e chiodi di garofano, miele.
All'ultimo una manciata di corn flakes.
Squisita frittella a merenda!