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lunedì 9 dicembre 2013

Tale padre..

Riccardo somiglia tantissimo al suo papà. Il suo 'casco' di capelli, il modo di camminare, persino mentre dorme.
Quando poi in estate si mettono gli stessi pantaloni cargo al polpaccio, il berretto al contrario per tirare indietro i capelli.. due misure diverse dei fan dei Pearl Jam!
Chissà Giammarco. I più dicono che somigli a me. Speriamo, almeno uno.
Di questi giorni la collezione 'mini-me' di Armani, che propone gli stessi outfit per mamma e figlia. Colpo basso Re Giorgio. Non avresti dovuto scendere a tanto.
Collezione che punta su quanto le celebrities si sentano fiere di andare in giro con le loro piccole cloni, come a dire 'sono così strafiga che persino mia figlia -che in quanto una versione più pura di me è assolutamente perfetta- ama gli abiti che amo io, anzi siamo così in simbiosi che possiamo vestirci uguali'.
Ripugnante.
I bambini sono bambini. E le donne come al solito non hanno misura quando si tratta del loro utero.
Si l'ho detto: utero. Utero, utero, utero.
Perchè non è certo il cervello quello che entra in gioco quando vestono le loro figlie come dei veri 'mini-me'.
Del tutto identici al mini me per eccellenza, quello di Austin Power. Almeno nel film il rapporto paranoico era una semplice esigenza di copione.
Mi viene in mente anche chi veste i figli gemelli nello stesso modo. Ma perchè, che cosa si vuole forzosamente ricordare, mantenere o comunicare?
E che dire di quella poveretta di Suri Cruise, che la mamma veste da donnina, tacchi compresi?
I papà, in quanto uomini e quindi dotati di una misura diversa in certe cose, si vestono come i loro figli, non il contrario.
Il che vuol dire stesso outfit in spiaggia o per una corsa nel parco. Non figli in giacca e cravatta.


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