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domenica 28 aprile 2013

Conoscete la fotografia stenopeica?

Domenica istruttiva e decisamente alternativa allo spazio Street Studio di Via G. Sbodio 30/6, a Milano (nei pressi di Lambrate).
Siamo stati a trovare un'amica di Mauro, Alessia, che ha aperto e gestisce questo circolo culturale di promozione creativa.
Proprio oggi si è tenuta una mostra-corso di fotografia stenopeica che prevedeva un baby-workshop, cui ha partecipato anche Ricky.
La fotografia stenopeica, o fotografia a foro stenopeico, si basa sul principio di riproduzione delle immagini della camera oscura. La fotocamera si può riprodurre con una scatola rivestita di un colore che non rifletta la luce (rosso o nero), sul coperchio va praticato un foro molto stretto, che ha la funzione dell'obiettivo. I raggi luminosi convergono a cono nel foro e vanno a riprodurre sul fondo della scatola l'immagine -ribaltata- di ciò che si trova davanti al foro.
Posizionando una carta fotosensibile all'interno della scatola (rivestita di nero e perfettamente isolata) si ottiene un'impressione della carta che, una volta sviluppata in camera oscura, da un'immagine in bianco e nero, negativa.
Ovvio che tutti questi concetti risultano estranei alle nuove generazioni, soprattutto ai bimbi che sono abituati alle immagini digitali che appaiono veloci ed immediate su camere digitali e smartphone.
Mi ha dato un certo piacere rivivere quelle esperienze (all'Istituto d'Arte, una ventina di anni fa, durante il laboratorio di fotografia abbiamo costruito una fotocamera stenopeica con il cartoncino e la carta da lucido, e tutte le foto che scattavamo durante le lezioni le sviluppavamo e stampavamo -a contatto e non- in camera oscura) perchè effettivamente il processo di riproduzione delle immagini che ci offre il digitale, senza sapere da dove nasce, è un po' freddo, innaturale.
Riccardo si è divertito davvero tanto allo Street Studio, ha costruito una piccola fotocamera stenopeica partendo da una scatolina di caramelle Tabù isolata e forata, insieme a Federico Caporal l'ha caricata al buio con la carta fotosensibile ed ha posato per diversi minuti immobile davanti alla fotocamera.
Una volta terminata la posa è tornato in camera oscura per vedere come compaiono le immagini sulla carta fotosensibile dopo l'immersione nei bagni.
Dopo il laboratorio abbiamo pranzato tutti insieme nello spazio, che ospita diversi eventi, sia periodicamente (serate di tango, cene con delitto) che su commissione esterna (cene aziendali, mostre, etc.).
Insieme ad Alessia c'è un team di professionisti decisamente creativi.
Dopo la giornata intensa, in particolare per Ricky che dopo essere stato attento ai corsi ha sfogato un po' del suo argento vivo correndo dietro al cane di Alessia e usando una poltroncina a rotelle come un autoscontro, siamo tornati a casa.
Il cucciolo esausto si è addormentato in macchina sulle mie ginocchia, che dolcezza!
Notare la giacca che indossavo oggi: la adoro!
Grazie a Mauro Di Salvo per il report fotografico.

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