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lunedì 24 giugno 2013

Sono le 5.00 e tutto va bene..

Mi sono, come ormai capita spesso, svegliata verso le tre del mattino.
Capita che nelle prime ore di sonno io abbia bisogno di fare frequenti puntatine al bagno.
Le ultime sono determinanti: se avvengono in totale stato di veglia, posso considerare iniziata la mia giornata.
Così è stato stanotte.
Dopo essermi girata e rigirata nel letto per trovare la posizione più comoda per pancia e schiena, verso le quattro ho deciso che se non hai sonno non esiste una posizione comoda. Tendenzialmente sempre, per me. In gravidanza poi..
Mi sono alzata e mi sono preparata un giaciglio sul divano con cuscini e asciugamani, così che non mi venisse caldo e che potessi tenere le gambe sollevate. Che fa sempre bene alla circolazione.
Poi ho letto un po' del nuovo romanzo che ho preso (Con te fino alla fine del mondo, di Nicolas Barreau: parla di un gallerista di Paris-Saint-Germain che trova una lettera non firmata e cerca di capire chi tra le numerose donne che frequenta per lavoro e piacere possa averla scritta) e quando la pancia e il suo inquilino non mi hanno più permesso di leggere mi sono alzata e ho preso il latte freddo dal frigorifero, ci ho inzuppato tre grossi biscotti di riso e via, di nuovo sul divano.
Giovedì parto e siccome di notte vengono tutti i pensieri del mondo, mi sono chiesta se fosse prudente viaggiare 'fino' a Mandelieu.
In rete pare che sia un dubbio a dir poco amletico per tutte, le risposte 'esperte' sono quasi sempre le stesse:
Nessuna controindicazione per gli spostamenti.
Non rimanere troppo tempo sedute immobili: viaggi di cinque o sei ore sono il limite massimo, comunque sgranchirsi le gambe il più possibile.
Bere e spizzicare frutta o snack leggeri, anti nausea.
In auto cinture di sicurezza fino all'ultimo mese: la parte orizzontale tesa sotto la pancia, la parte obliqua tesa tra i seni.
Buche o sbalzi non sono direttamente collegati all'inizio di contrazioni, ovviamente cercare di guidare in modo accorto o chiedere a chi guida di evitarne il più possibile.
Se possibile, far guidare qualcun altro. In gravidanza, man mano che ci si avvicina al termine, l'attenzione è fisiologicamente rivolta ad altro e può ridursi drasticamente su vari fronti: la guida è uno di questi.
Sembra quindi non ci siano controindicazioni, cosa che mi rasserena e che, con l'arrivo della luce che filtra attraverso le tapparelle, mi sembra quasi ovvia.
Che dire? La notte porta consiglio..

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