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sabato 24 gennaio 2015

Ho imparato che

All'improvviso capitano cose che non ci si aspetta, nel giro di dieci giorni ci si trova a dover valutare cambiamenti radicali, per inseguire passioni, rimettersi in gioco, confrontarsi.
Questi cambiamenti provocano degli scossoni che non coinvolgono solo il diretto interessato (se poi questo è una madre di due figli piccoli..).
Spesso si commettono due errori fatali: affrontare tutto da soli e credere di potersi organizzare per il cambiamento nel giro di un paio d'ore.
La vita è una cosa meravigliosa che semplicemente 'succede'.
L'ho imparato in questi giorni.
La prima cosa giusta da fare è vuotare il sacco davanti alla propria famiglia (si, allargata a nonni e fratelli) tirando fuori sia le incertezze che l'entusiasmo per qualcosa di nuovo che piace. Dal confronto si possono fare valutazioni con punti di vista diversi, non importa che siano giusti o di parte, le valutazioni servono a questo: avere un'opinione oggettiva.
Poi bisogna darsi tempo.Stare sulla difensiva è inutile perchè il cambiamento coglie inaspettati sempre e comunque, non serve gonfiare il petto e digrignare i denti.
Prendere un paio di giorni, digerire le novità, far depositare sul fondo tutto quello che nel frullatore degli accadimenti si è mischiato e ha reso le acque torbide, insidiose.
E poi quando si vive sulla difensiva si prendono i consigli per giudizi, i suggerimenti per affronti.
Lo dice una che aspira a diventare ex-permalosa.
E' incredibile quanto accogliere con tranquillità il consiglio delle persone che stimi e che ti vogliono bene serva per ritrovare la calma: viene voglia di essere migliore per poter essere d'aiuto a loro, un giorno.
Il proprio partner, i familiari e gli amici più stretti.. sono la cura per tutto,
Spesso la gente dice con disprezzo che le famiglie delle pubblicità non esistono.
Non esistono famiglie che con il sole alto fanno colazione rimanendo due ore a tavola con davanti sei cesti stracolmi di ogni tipo di biscotto e croissant!
Ma le persone che si amano e si aiutano esistono eccome.
Ho capito che negarlo è solo un modo per dire a se stessi che se le cose non vanno è solo una questione di sfortuna, colpa degli altri.

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