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lunedì 19 gennaio 2015

Il blue monday non esiste

Oggi i repressi-depressi, incazzati di tutto il mondo rivendicano la loro acida cattiveria con la scusa che è il blue monday, quindi si può.
Io (tanto per cambiare e sempre nei confronti dei pessimisti) mi oppongo e contro il blue monday propongo di pensare alle cose belle del week end o della settimana appena passata.
Solo alcune:
1- la SPA di coppia all'Acquaworld, venerdì sera. Stratosferica. Due figli parcheggiati dai nonni e via in costume e accappatoio (perchè fa più 'relax') in un mondo di piogge emozionali, bagni di vapore, saune a ripetizione intervallate da bagni in acqua gelida, idromassaggio e, davvero d'effetto.. bagno nella piscina calda in esterna con strato di vapore sul pelo dell'acqua che ti avvolge e temporale sulla testa.
Il tutto goduto lasciandosi trasportare dalle correnti circolari e stancamente attaccati tipo naufraghi ai galleggianti di polistirolo. La pioggia ha scoraggiato i più freddolosi e godersela praticamente in solitaria è stato garndioso, soprattutto pensando all'ultimo giro di sauna che.. vuoi non fartelo prima di uscire?
Dopo tre ore spettacolari ci mangeremmo le panche degli spogliatoi.
2- decidiamo per una bistecca o un messicano vicino casa e.. lampo di genio, a mio marito viene in mente un locale che frequentavamo anni fa, molto più vicino di casa (credetemi: fame atavica!) che raggiungiamo sotto la pioggia incessante.
Eccoci subito davanti al Mirasol: fajitas buonissima con carne tenera tenera, birra rossa, atmosfera relax e spesa minima.
Consiglio caldamente.
E questo era solo di venerdì sera..
Il sabato (festa amici del nano grande: decibel illegali, caos allo stato puro, apocalisse) si è chiuso con un risottino alla salsiccia cucinato in quattro e quattr'otto dal maritino (belle idee ultimamente, va incoraggiato!) che vale proprio la pena di essere nominato (e replicato quanto prima).
Detto questo: ricordatevi che il blue monday non esiste, è la solita trovata pubblicitaria sostenuta da un alone scientifico secondo il quale il picco di negatività si concentrerebbe, in termini statistici, nel lunedì tra la seconda e la terza settimana di gennaio.
Questo semplicemente perchè l'energia creatasi nelle vacanze e la carica dei buoni propositi (che sono tanti, e pochi concretizzabili) subirebbero un calo -in realtà si stabilizzano- in questo periodo.
Ma sappiamo tutti che l'energia non si crea e non si distrugge: basta trasformarla da negativa in positiva.
Una soluzione? Meno buoni propositi, meno parole, meno lamentele.
Più fatti: una pizzetta, una cosa carina da ricordare, magari da rimettere in programma per il prossimo week end, da suggerire alle amiche, che a loro volta condividono le loro piccole soddisfazioni.
E sarebbe un mondo migliore. Garantito.

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