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venerdì 4 luglio 2014

Il mio "Re Giorgio"

Quando ero piccola guardavo Drive In solo per sentire Faletti parlare della cognata che aveva 'due roberti' e gli regalava sempre 'un bel giumbotto' perchè non rivelasse al fratello che gli metteva le corna.
Tutti gli ingredienti del tradimento all'italiana, accento romagnolo compreso.
Oggi Giorgio se n'è andato, silenziosamente, ha vissuto i suoi ultimi -spero non troppo dolorosi- giorni in una discrezione che molti di noi avranno scambiato per la stesura di un grande, nuovo giallo.
Non ne ho letto nemmeno uno, ma ho letto (perchè l'ha scritto mio marito, non ho verificato) che sul suo sito scriveva qualcosa come "sostituisco la paura di non farcela con la speranza di farcela ancora".
Ottimismo nella consapevolezza della tragicità della vita.
Lui che se vestiva di nero sembrava un prete cattivo, se metteva un gilet in lana un professore universitario, con una t-shirt un comico alle prime armi.
Ciao Giorgio.
E per la cronaca, ce l'hai fatta. Ancora!

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